Prologo

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                                        17 Ottobre, 1870

Caro Diario,
È la prima volta che ti scrivo, anche se sono stanca e la notte incombe severa con i suoi veli di cobalto blu e le perle d'argento. Fuori dalla mia finestra, non si sente neanche un filo di vento. Chissà, forse la Borea ha deciso di coricarsi con le tre Grazie!

Comunque, penso che sia opportuno conoscerci un pochino, per fidarci reciprocamente e per non avere segreti nascosti nel proprio cuore. Il mio nome è Celestìne Debrau. Ho compiuto sedici anni il mese scorso ed è stato un bel compleanno. Pensa, Charlotte(la nostra fantesca) ha preparato un picnic per me e per i nostri amici davvero squisito! Inoltre, mio fratello ha suonato un bel valzer con il suo violino. Mi rivedo ancora con la corona di rose in testa e il vestito bianco che mia madre indossò tempo fa. Avverto anche il sapore delicato della torta di mele. Che buona la torta di mele! Non appena addenti il pandispagna decorato con gli spicchi di mela rossa, sei a casa, circondato dall'affetto dei tuoi cari. È incredibile che un dolce ti faccia sentire protetto!

Torniamo alla mia presentazione. Mio fratello si chiama Claude e ha vent'anni . È alto, robusto, con i capelli neri ricci. D'inverno sono scompigliati e assomigliano a un cespuglio di ortiche. Se ti avvicini, queste piante possono schiaffeggiarti e non è bello ritrovarsi con il volto truccato di sangue e lacrime. D'estate sono ondulati e sanno di miele. È così diafano che neanche la Luna  riesce ad essere spettrale. I suoi occhi sono caverne senza uscita, nere, fredde, intransigenti come la sua anima. Ha ereditato tutto da mia madre, sia i capelli neri che la severità e i valori antichi, custoditi nei dipinti di famiglia del suo studio e nella sua mente.

Io ho ereditato molte cose  da mio padre. Non sono bella come Claude, però mi piaccio. Sono dignitosa. Ho i capelli castano chiaro, lisci, sempre raccolti in due trecce. I miei occhi hanno il timido azzurro della primavera, il quale accarezza le nuvole e le conduce gentilmente verso l'eternità. Sono esile e bassina. Non preoccuparti! Nonostante la mia apparente delicatezza, ho lo spirito di un guerriero  e di una madre amorevole. Una cosa di mia madre ce l'ho: la pelle chiara, che devo sempre tenere al sicuro con il parasole.

A differenza del mio caro fratello, voglio sempre vedere la luce nelle irregolarità della vita. Non voglio e non posso rimproverare le persone. Sono troppo buona, secondo i miei famigliari. E le persone, spesso, si approfittano degli innocenti.

Io queste considerazioni le lascio perdere e quando sarò madre, consiglierò ai miei bambini di fare ciò che dice il loro cuore. Se vogliono credere nelle favole, che ci credano pure. Se vogliono sperare nel sole eterno, che lo facciano.

Noi esseri umani dobbiamo percorrere sempre il sentiero che abbiamo edificato con la nostra personalità, le asperità e i piccoli momenti felici del nostro vissuto.

Io e mio fratello siamo differenti anche nei gusti. A Claude piace l'inverno: il ghiaccio che troneggia sui rami invecchiati, la brina che funge da mantella alle foglioline scure, la neve in cui affondano i nostri stivali, il fuoco scoppiettante del camino e la zuppa di nocciole. Io preferisco la primavera: amo osservare i ciclamini aprirsi ai primi raggi del sole, sentire l'aria intrisa di rose rosa e gigli, i cirri che si rincorrono nei giorni in cui non piove, gli uccellini che si appostano sul davanzale delle nostre finestre e le fragole.

Claude è incline alla matematica, ai suoi sistemi dove i numeri tracciati sulla lavagna creano combinazioni, risultati, sentieri di verità o bugie, perfezioni o imperfezioni, giochi in cui la mente si raffredda, abbandona i sentimenti e si affida alla Ragione, pur di trovare un'uscita. È sempre stato bravo in matematica e nelle scienze naturali, proprio come mia madre. Solo che mamma non ha potuto proseguire gli studi per via dei suoi doveri di sposa. Lui ha studiato. E molto.
Io sono un'amante della lettura e della poesia. I miei poeti preferiti, in questo periodo sono Saffo, Mimnermo, Catullo, Orazio e Emily Dickinson. Sai, sono stata anche attratta da un certo Charles Baudelaire e da un suo discepolo, un certo Paul Levrau. Tuttavia Claude mi ha detto di non leggerli. Un po' ci sono rimasta male, ma non voglio discutere con lui.
Siccome ho letto molto, sto cominciando a scrivere versi. Non sono bravissima, ma mi sforzo grandemente.
Come avrai notato, il mio spirito vola con gli angeli, gli amori delicati e non ricambiati, le giornate di eterna serenità e la bontà.

Spero di non averti annoiato troppo. Sono una grande chiacchierona. Domani ti racconterò del viaggio che abbiamo fatto per arrivare a Charlevvile

Con affetto
Celestìne

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