I suoi occhi perlustrarono la classe, i suoi palmi toccavano delicatamente il banco e il suo ciuffo folto gli incorniciava il viso perfettamente. Le prime cose che notai di lui.
Un semplice studente come gli altri nella classe di Amici proprio come me. Incredibile che il tempo sia passato così in fretta...
Il primo giorno lo vedevo proprio come tutti gli altri: un ostacolo da superare.
Parlamoci chiaro, alla fine il programma oltre a insegnarci ci mette tutti contro gli altri, e ognuno in quella stanza ispirava a superare l'altro lasciandolo indietro. Mio fratello mi diceva che il desiderio di vittoria faceva andare fuori di testa chiunque. Io sarei stato nel mezzo, non avrei ispirato a vincere ma allo stesso tempo lo avrei fatto. Dipendeva su come si sarebbero mossi i miei avversari che alla fine ho anche considerato come amici.
Seriamente, non ispiro a vincere per vantarmene ma per vedere se c'è l'ho messa tutta.Dal mio carattere chiuso e difficile poche persone ci sopravvivono. Quando mi conoscevano non si spingevano oltre, come se fossi un mare quando c'è la tempesta, se qualcuno osa solo rischiare di salvarsi, finisce per affondare e sparire negli abissi.
Ho delle amicizie, ma come ho detto nessuno di questi mi conosce davvero, altrimenti se ne sarebbero già andati e mi avrebbero lasciato da solo. Sono abituato alla solitudine, e anche a me stesso. Se le persone mi lasciano io faccio lo stesso anche se con un pizzico di dispiacere, ma mai con disperazione.
Oltre ai miei fratelli, nessuno è più importante, anche io sono egoista, penso solo alla mia vita, e se gli altri vogliono provare a salvarsi gettandosi tra le onde, lo facessero. Io rimarrò qui sulla mia zattera attendendo che la tempesta si plachi, non posso salvare nessuno, è un rischio e un pericolo che non voglio correre. Sempre allerta delle bestie marine che potrebbero divorare la mia unica salvezza, non dormo e non lo farò, qui si muove tutto, il mare è agitato e la tempesta peggiora le cose.
La madreporiche cerca di resistere all'agitazione dell'acqua mentre proteggere i poveri coralli e molluschi che la abitano. Ma oramai essa si è spenta diventando bianca e opaca.
Avvista qualcosa, sente qualcosa. Un pericolo? può darsi.
Qualcosa sta cambiando...
L'acqua si muove di poco. Le bestie marine sembrano allontanarsi mentre le onde diventano più basse.
Sembrava impossibile, le onde alte come montagne mi bloccava in quella tempesta infinita facendomi vedere le altre navi affondare. Ma questa volta sembrava diverso, una nuova nave a vela si stava avvicinando, quasi di fianco a me, era come se lo avessero lasciato passare. Il proprietario aveva uno sguardo volitivo. Sembrava non avesse paura delle acque agitate ma di chi ne sarebbe annegato. Si preoccupava delle persone sconusciute, voleva tenerle in vita a tutti i costi. Guardava in faccia alle nuvole nere del cielo mentre ordinava alla sua chiurma qualcosa. La nave si muoveva ma lui non demordeva e continuava ad andare avanti.
In un attimo quel senso di allerta iniziò a dissolversi. Rimasi in piedi con le gambe piegate leggermente, sempre attento, ma i miei muscoli sembravano sciogliersi. Ero tranquillo?...niente in quel momento sembrava preoccuparmi anche se non so cosa facesse il capitano della nave.
Continuava il suo percorso per andare avanti e superare la violenta tempesta finchè non mi vide. Il suo sguardo era ofuscato come la sua figura, riuscivo solo a distinguere il colorito della sua pelle e le sue braccia secche. In quella figura opaca riuscii a vedere un sorriso, e io continuai a guardarlo come se stessi ammirando la bellezza di Poseidone, esatto, il Dio dei mari, in quel momento sembrava lui controllare le acque.Si avvicinò a me, la mia zattera continuava ad oscillare ma io non volevo lasciarla, se lo avrei fatto sarei morto, ma poi mi voltai verso la sua direzione e vidi come tendeva la sua mano verso di me, mentre lui era aggrappato a una corda. In quell'istante era come se la tempesta fosse svanita, niente tuoni e niente onde alte, solo la mia zattera e la nave di questo capitano benevolo che a tutti gli effetti, voleva salvarmi...
Mi starò facendo troppi viaggi mentali, ma questo avvenimento comparso nella mia testa qualche notti fa mi aveva fatto riflettere.
Ho sempre descritto me stesso come un povero disperato che cercava di sopravvivere a una tempesta in mezzo all'oceano, senza nessuno che lo poteva salvare e chi invece ha preferito lasciarlo. Ma alla fine la mia descrizione si era anche rivelata in sogno facendomi pensare per alcuni giorni. Forse la fuori c'è qualcuno a salvarmi? Pensai una mattina. Soffrire di incubi ogni notte raramente mi fa pensare a queste cose ma se finisco per farlo è perchè molto probabilmente avevo effettivamente bisogno di qualcuno. Qualcuno che mi salvi.
Durante il percorso di Amici ho trovato qualcuno con cui mi stavo affezzionando, una persona che mi guardava con occhi curiosi e i suoi sorrisi parevano un tramonto sulla costa.
Cosmary.
Una ragazza dalla bellezza pari a quella di una sirena. I suoi occhi come i suoi capelli erano di un marrone autentico che pareva esser ricavato dal legno pregiato. Una ballerina, direi una ballerina fantastica. Ad Amici abbiamo passato dei bellissimi momenti e quando tra noi sembrava esser scoccato l'amore i nostri cuori si abbracciarono quasi diventando un'unica cosa. Per me sembrava qualcosa di bello che non volevo smettere di provare. Mi sentivo bene ogni giorno, bastava guardarla per farmi sorridere e un bacio per rallegrarmi la giornata. Purtroppo tra i nostri baci c'era l'acqua salata e subito sono sorti dei problemi, iniziavamo a discutere, a lasciare i discorsi a metà e non c'era più interesse da parte di entrambi. In conclusione decidiamo di porre fine alla nostra relazione e io mi rintanai nella mia tempesta dove le onde sembravano diventare più alte fino a farmi ribaltare. Il sapore della delusione che mi entrava anche nelle narici mi provocava un gran fastidio ma anche una profonda tristezza. Avevo per la prima volta lasciato che qualcuno mi aiutasse a sopravvivere, ad andare avanti e superare gli ostacoli più difficili, eravamo mano nella mano, voleva salvare entrambi, voleva rischiare. Ma era stato un errore. Non eravamo pronti, lei non lo era, doveva superare qualcosa che nessun essere umano fino ad ora era riuscito a fare, e come gli altri affondò nell'oceano, non potevo salvarla, sarei morto anche io e non volevo, voglio sopravvivere, non morire.
Per la prima volta ho pensato che avrei trovato l'amore, ma mio fratello però mi disse che l'amore era qualcosa di superficiale che dura solo agli inizi e che poi si sarebbe dissolto come polvere. Ed è stato esattamente così.Per svariati giorni ho pensavo fosse lei il capitano che mi tendeva la mano, ma era solo una ragazza di buon cuore che aveva avuto occhi per me e voleva aiutarmi in tutto. Non dimenticherò come mi ha sempre trattato, mi ha amato e so che ancora oggi mi vuole bene. Ci sentiamo ma finisce lì, niente di più.
Alla fine mio fratello aveva ragione, come sempre...e certe volte odio ammetterlo.
Ma è stata un'esperienza bellissima, tutto l'affetto che ci davamo mi faceva sentire al sicuro, ma mi ero aperto troppo ed è finita.
Per fortuna ho superato la rottura con Cosmary e sono andato avanti.
Anche se ho vissuto delle piccole sventure, ho comunque fatto passi avanti e ho finalmente un migliore amico. Cavolo, sono davvero fiero di lui, dopo tutto quello che abbiamo passato ancora mi sopporta e crede in me. Ma ora voglio che creda in se stesso perchè è in finale e sono qui per fargli il tifo.
Quando lo sentii cantare mi vennero dei brividi e tante volte mi scappava un sorriso. Ho sentito tante volte Luigi cantare, e ultimamente mi dava questa sensazione. La sua voce era straordinaria, era delicata e bella come un angelo e allo stesso tempo allegra e frizzante come una libellula. Sapeva davvero stupirti. Santi numi, mi chiedo cosa avrei fatto senza un'amico come lui.
Luigi Strangis era sul palco di Amici, cantava e ballava come se il palco fosse solo il suo e di nessun altro. Esatto, il tempo per riassunto del passato è finito, perchè adesso torniamo al presente. Io Alessandro Rina, anche chiamato, Alex Wyse. Aveva ora un solo obiettivo, doveva supportare il suo migliore amico Luigi.
Il pubblico era in ansia totale mentre pian piano stavano per annunciare il vincitore della trasmissione Amici 21.
Quel bambinone di Luigi stava quasi per piangere, lo guardai e mi avvicinai a lui mentre speravo con tutto me stesso che dicesse il suo nome. E dopo la lunga attesa, finalmente lui ottene la sua vincita facendo gioire il pubblico e Luigi non ci voleva credere. Io ero felicissimo, lo abbracciai e lui corse a prendere la coppa dorata di Amici. Era anche più grande di lui quella fottuta coppa, che ora lo rendeva entusiasto della sua vittoria.
STAI LEGGENDO
𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑 - 𝐒𝐭𝐫𝐲𝐬𝐞
Fanfiction"Non tutto dura per sempre" Questa è la frase che mi disse mio fratello in un giorno qualunque al parco. Questa era la frase che portò avanti la mia malinconica vita, per poi finire sul palcoscenico. Mi chiedo come sono arrivato fino a qui. Come sia...