XIX

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Matteo's pov
Quella mattina mi svegliai, stanco come al solito, però stranamente in anticipo. Mangiai, mi lavai e mi vestii, poi uscii di casa e aspettai un paio di minuti che anche Giulia uscisse da casa sua.

"Addirittura in anticipo oggi? Cosa è successo?" domandò lei scherzando sul fatto che non arrivavo mai prima di lei.

"Non  è successo nulla, mi sono solo svegliato prima della sveglia" le spiegai.

"È strano pure questo" disse lei facendo ridere entrambi.

Detto ciò iniziammo a camminare verso la scuola.

"Allora, oggi ci sono gossip?" domandai.

"Oggi si" disse lei con un sorriso fiero.

"Ok racconta" dissi io.

"Ieri ho iniziato a lavorare in questo bar, faccio i turni serali. Ad un certo punto arrivano dentro Adelina e Kevin, io vado a prendergli l'ordine, giustamente facendo finta di non conoscerli. Se dividi per due i drink che hanno ordinato non sono tanti, però visto che Adelina è uscita che non stava nemmeno in piedi senza l'aiuto di Kevin presumo che se li sia bevuti tutti lei" mi spiegò lei.

Io iniziai a ridere pensando alla scena di Adelina che si doveva tenere a Kevin per rimanere in piedi.

"Hai visto se hanno fatto qualcos'altro?" chiesi quando ebbi finito di ridere.

"No, c'era troppa gente per rimanere a guardarli" mi disse lei.

Allora continuammo a parlare fino a che non arrivammo a scuola.

Kevin's pov
"Kevin ho mal di testa" disse Adelina lamentandosi.

"Ci credo ti sei bevuta tutta la vodka, il tuo gin lemon, la tua birra e anche il mio margarita" le dissi io.

"Non hai nulla per il post sbornia?" domandò.

"No, però puoi rimanere qui a riposarti, puoi saltare un giorno di scuola. Sono più sorpreso dal fatto che tu riesca ancora a camminare che dal fatto che tu non abbia ancora vomitato" le dissi io.

"Uno, non posso fare ancora assenze. Due, perché sei sorpreso dal fatto che io riesca ancora a camminare?" domandò lei confusa.

"Perché ieri abbiamo fatto ben più di un round piccola" dissi io con un sorrisetto sul viso, poi le andai vicino dato che lei era distesa sul divano con una coperta addosso e le lasciai un bacio sulle labbra.

"Ho paura che Giulia potrebbe vedermi in modo diverso dopo che mi ha visto al bar con te lo stesso giorno in cui Giorgio mi ha lasciata" disse lei.

Io mi sedetti di fianco a lei facendo appoggiare la sua testa sulle mie gambe.

"È tua amica, dubito che non ti parlerà più per una cosa del genere, in più non sa che stiamo assieme, per quanto ne sa lei, noi potremmo essere andati lì come amici" tentai di rassicurarla io.

"Lei sapeva fin dall'inizio che io ti piacevo, secondo te non sa che stiamo assieme?" disse lei.

"Anche se fosse? Ti dà fastidio il fatto che gli altri sappiano della nostra relazione?" dissi io, non ero arrabbiato, ero preoccupato.

"No, ho paura di essere guardata in modo diverso da tutti gli altri in caso dovessero scoprire che io e te stiamo assieme e che io ho tradito Giorgio" mi rispose lei, io iniziai ad accarezzarle una guancia notando come la sua voce si stava spezzando e i suoi occhi erano lucidi.

"In caso dovessero scoprirlo troveremo un modo perché ti perdonino e capiscano le tue scelte" le dissi sorridendo e contagiando anche lei col mio sorriso. "Dai adesso prepariamoci che dobbiamo andare a scuola" dissi alzandomi e dando una mano anche a lei per alzarsi.

Così ci cambiammo e ci avviammo verso scuola. Nel tragitto ci tenevamo per mano e ogni tanto Adelina abbracciava il mio braccio appoggiando la sua testa sulla mia spalla e io appoggiavo la mia testa sulla sua.

Quando arrivammo a scuola trovammo Giulia, Matteo e Andrea che chiaccheravamo. Giorgio non era ancora arrivato, anche se la cosa sembrava strana dato che era sempre il primo ad arrivare, per questo arrivai alla conclusione che oggi sarebbe stato assente.

Quando suonò la campanella andammo tutti nelle nostre classi, io andai con Matteo e raggiungemmo la nostra aula in cui iniziammo le lezioni. Per poco non rischiai una nota perché una professoressa aveva detto a me e Matteo di smettere di parlare e io le risposi con un tono diciamo non consono per un ambiente scolastico.

Questione di sguardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora