» Oggi, sotto il caldo Sole di luglio, ho deciso di recarmi oltre il villaggio, per godermi una passeggiata diversa dal solito.
La natura incontaminata che mi circonda, definisce lo stato più puro del disegno di "casa" e fra cinguettii e lenti frusciare di foglie, trovo la pace che nei sogni può venir meno.
Tuttavia, per quanto la mia dimora mi accarezzi i sensi con le sue mani vellutate e profumate, la mondanità - una volta saggiata - mi richiama. Piccole fughe contro il volere di chi di me si prende cura, solo per sbirciare dal buco di una serratura, ciò che in una vita passata mi sono lasciato dietro.
Non so perché io stia ammirando tutto dietro il buco di una porta ormai aperta. Forse ho solo paura di rimettere piede in quel mondo, oppure temo che una volta visto, non avrò via di scampo, e rimpiangerò l'amore di Gaia. Allora mi siedo e con un occhio chiuso, osservo.
Nella mia passeggiata, sono passato accanto a un contadino, intento a estirpare erbacce e nutrire i frutti del suo duro lavoro.
Gli ho chiesto, con l'innocenza di un bimbo, cosa stesse facendo e lui mi ha risposto solo: - Non lo vedi, ragazzo? Estirpo le piante cattive.-
-E perché le estirpa?-
-Perché rubano il nutrimento delle piante che daranno frutti.-
-Ma anche loro vivono. Anche loro danno frutti, fiori e meraviglia.-
-È vero ma del trifoglio non mi posso sostentare.-
E non ho detto altro. Con le mani in tasca e il vento caldo ad accarezzarmi i capelli, ho lasciato l'uomo al suo umile lavoro di mietitore.
Incantevole come fra tutte le piante, abbia citato proprio il trifoglio.
Quand'ero più piccolo, con mio fratello, amavo stendermi nei campi stracolmi di queste forme uniche e riconoscibili, che in un mare di simili, si fondevano in un'unica pianta dalle mille foglie.
Lasciarsi toccare dai loro fragili steli e aspettare che quello giusto ti accarezzasse l'anima, era fra le mie attività preferite.
Ricordo che mio fratello, un giorno, mi disse:
-Vedi, il trifoglio è la pianta più incompresa.-
-Perché?-
-Perché viene visto come parassita ma se un piccolo difetto genetico li stravolge e una, due, tre foglie in più crescono, allora diventerà l'erba più bella del mondo.-
-I quadrifogli?-
-I quadrifogli. Loro sono diversi ma di questo, le persone, se ne sono innamorate e hanno dipinto fortuite fiabe, attorno a quella piccola protuberanza in più.-
-Fortuite...-
-In un mondo che condanna il diverso, pensare che queste creature difettose sono portatrici di buona sorte, tinge le labbra di un sorriso.-
-Ma Gaia ama tutte le sue creature.-
-Gaia sì ma le sue creature non si amano fra di loro. Devi convincere d'essere speciale, per divenirlo agli occhi dei più.-
-Io sono speciale?-
-Sei un trifoglio.-
-Oh...-
-E ogni trifoglio, se lo desidera, può portare più fortuna del fratello dalle quattro appendici.-
-Posso davvero essere come un quadrifoglio?-
-Puoi essere molto di più.-
E al tempo, mi bastò.
Dunque ancora oggi, quando passo per campi in fiore, circondati da foreste di millefogli, cerco il trifoglio che per me è speciale, quello che può diventare più fortunato di qualsiasi quadrifoglio, baciato dalle antenne di una coccinella.
Ancora oggi, in un mare di foglioline, so che lì in mezzo, mi nascondo e nella mia normalità, vesto il campo di fortuna.
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💭 𝑷𝒊𝒍𝒍𝒐𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐𝒔𝒆
RandomUna piccola raccolta di pensieri di un personaggio di mia creazione. Possono sembrare inconcludenti e slegati fra loro ma in ognuno di essi, si nasconde l'essenza di questo ragazzo.