Sento le urla, il dolore. Le gocce di sudore rigarmi il viso. Percepisco i pugni, i calci, i capelli quasi strappati dal mio cuoio capelluto. Avverto la paura, il terrore che divampa dentro me. Non solo per me, ma per lei. Mi metto in mezzo, gli chiedo di fermarsi, di avere un po' di pietà, per me e per lei.
Apro gli occhi di scatto, sono madida di sudore, Reth avvolge il mio corpo con il braccio, ho il respiro affannoso e mi manca l'aria.
Tornando a casa, dopo la piacevole passeggiata sotto il cielo stellato Parigino, ho chiesto a Reth di avere pazienza, che prima o poi gli racconterò la mia vita passata, che per il momento ho solo voglia che conosca il presente. Ho sempre avuto paura, forse insensatamente, del fatto che alcuni uomini potessero impietosirsi o intimorirsi per quello che è stata la mia infanzia, ancor di più adesso che mamma...
Mamma, mi sento così in colpa per lei, per averla trascurata ultimamente.
Ho bisogno di acqua e di fermare i miei pensieri, scosto piano il braccio di Reth, e scivolo giù dal letto lentamente. È la prima volta che dormo in casa di Reth Dubois e non so cosa pensare. Questa sera mi ha spiazzata, con la storia dell'essere la sua ragazza. Una cosa che ho capito di questo ragazzo è che è istintivo, che si fa trasportare dal momento. È una cosa che mi piace e terrorizza allo stesso tempo. Non ho iniziato questa relazione sperando in un futuro insieme, anzi, non lo immaginavo affatto. In fondo al cuore c'ho sempre sperato, ma davvero esiste una possibilità? Siamo talmente diversi, diametralmente opposti. Sospiro e dopo aver raggiunto la cucina, moderna e elegante, apro il frigorifero per prendere un po' d'acqua. Nella credenza è tutto in ordine e preciso, ci sono una quantità infinita di piatti e bicchieri, molti dei quali non ne conosco neppure il nome.
Quanto spreco. Mi dico, Reth non mi sembra il tipo da grandi cene a casa sua, potrebbe fare a meno della metà dei bicchieri che possiede. O almeno penso, non sia tipo da grandi inviti. Magari è un padrone di casa eccellente. Come in tutto... d'altra parte. È eccellente nel suo lavoro, nel modo in cui ti guarda, nel fare l'amore, il geloso e il distaccato. È un groviglio di eccellenza e mi fa paura. Poso il bicchiere sul ripiano della cucina e mi avvicino alla vetrata, immensa e bellissima, se fosse giorno potrei vedere la Senna, invece vedo solo un'enorme distesa nera aprirsi come un tappeto sotto di me, alzo gli occhi, luci gialle illuminano eleganti la città, la torre Eiffel appare maestosa poco distante da casa. Mi piace tutto quello che possiede Reth, la casa, la vista, la sua creatività, il suo sguardo e il suo sorriso. Mi piace il modo in cui mi guarda o scosta i capelli dal mio viso quando fa l'amore con me. Non riesco a fermare l'intreccio confuso dei miei pensieri, la verità è che ho mille ragioni per non lasciarmi andare con lui e altre mille per farlo. Quello che mi spaventa di più è il fatto che stia succedendo tutto troppo velocemente, che stiamo facendo tutto al contrario. Avremmo prima dovuto frequentarci, parlare, fare sesso, innamorarci... conoscerci. Ho sempre amato e invidiato le coppie con un'estremo feeling, quella palpabile affinità che nasce tra due persone. Ho vissuto in una casa che di amore ne aveva ben poco, almeno fin quando mamma non ha deciso di andare via, di scappare. Di voltare le spalle a quelle violenze inaudite. Sarò sempre fiera di lei, per aver avuto un tale coraggio, per aver preso in mano la propria vita, con fermezza. Ero solo una bambina, lei una giovane donna. Tutto quello che ho e che sono lo devo solo a lei.
So che devo aprire il mio cuore a Reth, se voglio davvero che ci conosciamo, devo fare lo sforzo di raccontargli ogni cosa di me. Di dirgli cose che non ho mai avuto il coraggio di condividere con altri. Forse è questo che farà la differenza tra lui e gli altri buoni a nulla che sono felice siano andati via dalla mia vita. Allora senza pensarci troppo, rientro in camera. Non gli racconterò tutto, non adesso almeno. Nella penombra della stanza, osservo Reth dormire sereno, è così bello, in questo momento. I suoi capelli, scarmigliati e ribelli, la barba perfetta, quelle labbra succulente... avrei voglia di sentirle ancora una volta su me, su tutto il mio corpo. Non devo pensarci adesso, mi avvicino titubante, ha il sonno profondo ed è così sereno che torno sui miei passi cambiando idea, domani, domani mattina parleremo di quello che è stata per me la prima, seppur breve, parte di vita. Mi inginocchio sul letto e a carponi raggiungo la parte del letto che definirei mia, se solo non fosse così presto per farlo. Appoggio nuovamente la testa sul cuscino e mi volto a guardarlo. Non ne ho mai abbastanza del suo viso, della sua bellezza. È così che mi addormento nuovamente, imprimendo nella mente ogni singola peculiarità del suo magnifico viso.
La luce del mattino penetra dalla finestra, ho un attimo di smarrimento quando riapro gli occhi, mi copro gli occhi con il braccio e mi lamento un po'. La nottata è stata movimentata da incubi e insonnia, vorrei dormire almeno fino alle due del pomeriggio. Alzo il braccio e di malavoglia apro un occhio, accanto a me non c'è più nessuno.
Sbuffo e mi metto seduta sul letto, lo specchio di fronte a me ritrae qualcosa di osceno: capelli scompigliati, trucco colato. Sgrano gli occhi e poggio i piedi sul pavimento, ringraziando il cielo che non ci sia Reth accanto a me.
《Buongiorno》 come non detto.
《Buongiorno a te》lo dico rimanendo in mobile, poi mi alzo in piedi e cerco di capire come potrei svignarmela da questa stanza per correre in bagni senza farmi vedere in queste condizioni da lui. Ma, niente... non ci sono vie di scampo.
《Tutto bene?》la sua voce è dolce e premurosa. Annuisco, poi prendo i capelli e li stringo a coda in una mano, sempre meglio che niente.
《Devo correre in bagno》lo dico trovando il coraggio di girarmi, lui è bello come il sole. A petto nudo, con i
Boxer aderenti, gli occhi assonnati e i capelli disastrati. Un po' come i miei, ma su di lui sono decisamente sexy. Il suo viso viene illuminato da un sorriso, questo lo rende illegalmente sexy.
《Sei meravigliosa 》mi dice, vuole prendermi in giro?
《Ne ho grossi dubbi in questo momento》fa una smorfia, ma poi torna a sorridere venendomo incontro.
《Se ti vedessi con i miei occhi ti troveresti a dormire poco meravigliosa, anche con il trucco un po' sbavato. A proposito, non dovresti toglierlo prima di andare a letto, per la pelle o robe simili?》mi da un bacio sulla guancia e allaccia le sue braccia alla mia vita.
《Non ho avuto molto tempo ieri sera》le sue labbra, posate sul mio collo mi danno i brividi. Sento comparire un sorriso, poi mi morde delicatamente.
《Vai adesso, o non avrai tempo neppure ora.》
《Diavolo tentatore, non posso far nulla stamattina se non bere un caffè e correre nella tua azienda》
《Mmmm》
《Vado... e non iniziare a fare scenate inutili, è solo lavoro》annuisce, gli dò un bacio sulla guancia, ho davvero i minuti contati.
《Con la mia camicia ti adoro, comunque》dice, prima di lasciarmi correre verso il bagno.
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You are my drug
ChickLitRet Dubois è un amante del sesso senza inibizioni. Organizza orge, frequenta i locali più In della zona e conduce una vita sfrenata. Circondato da benessere e sfarzo, donne, alcol e droghe. C'è qualcosa però che ultimamente lo turba, vorrebbe solo...