The nights.

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"Il giorno fu pieno di lampi;

ma ora verranno le stelle,

le tacite stelle"

-Giovanni Pascoli



Mancano pochissimi giorni alla maturità.


Io, Viki abbiamo deciso di prepararci insieme. Siamo in due sezioni diverse, quindi faremo la stessa tesina, con lo stesso percorso multidisciplinare.


Passiamo gran parte dei pomeriggi a studiare, anche se con tutto questo caldo è davvero difficile concentrarsi, leggo per ore le stesse pagine, prima di riuscire a capirci qualcosa. Lorenzo invece, passa gran parte del suo tempo a scrivere canzoni e a suonare la chitarra. È tranquillo, stranamente.


Stavolta quella ansiosa sono io.


Eccoci. È il giorno della prima prova: quella di italiano.


Mia madre corre nella mia stanza per svegliarmi, ma non sa che io sono in piedi dalle quattro di mattina per ripetere gli ultimi argomenti.


"Dai, sbrigati! Hai un esame da affrontare!" Esclama.


"Grazie mamma, come se non lo sapessi"


Prendo lo zaino ed esco. Lorenzo è già davanti a scuola.


"Ciao" Lo saluto


"Ciao amore" dice con la voce ancora impastata per il sonno, poi mi dà un bacio.


"Ma che hai?" Mi chiede "Dai, è solo l'esame di maturità!" Esclama poi ironico.


La campanella suona, entriamo tutti in palestra. La maggior parte dei miei compagni cerca un posto più lontano possibile dalla cattedra, Riccardo si siede vicino a me.


"Allora, sai già cosa fare!" Esclama facendomi l'occhiolino.


"Si, prima finisco il mio e poi faccio il tuo"


È tutto collaudato, Riccardo sa che il tempo è abbastanza per svolgere bene entrambi i temi. Io non so dirgli di no, quindi decido di aiutarlo.


Il professor Manfredi distribuisce i fogli protocollo, quando arriva al mio banco mi guarda in malo modo e fa un'espressione seccata. "Signorina, stia attenta all'ortografia!" Dice.


"Non mi sembra di aver mai fatto questo genere di errori professore, l'emozione fa brutti scherzi, è vero. Cercherò di fare maggiore attenzione allora" Dico con un sorrisetto falso.


Lorenzo si gira e mi sorride, sa che posso farcela.


Giro il foglio e leggo le tracce, sono tutte molto belle, ma alla fine scelgo l'analisi e il commento di un testo poetico. La poesia è "La mia sera" di Pascoli, e mentre scrivo il tema, non posso fare a meno di pensare alle mie sere: le sere passate a piangere per Francesco, le sere in cui uscivo con Lorenzo, la sera della festa, quando l'ho baciato per la prima volta, la sera prima degli esami. Se penso a tutte le sere di quest'anno, mi sfugge quasi un sorriso. Capisco che anche gli sbagli, anche le cadute e le sofferenze sono utili, perché ti aiutano a crescere e a diventare più forte, ti aiutano a non commettere più gli stessi errori. Finisco il mio tema dopo tre ore, ne restano altrettante per scrivere il tema a Riccardo.

Where do broken hearts go?||Dear JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora