Epilogo.

342 5 2
                                    

"Mamma... Mamma... Mamma..." sento una voce femminile scuotermi sopra il letto.
"Mammina, sveglia o farai tardi, come sempre!" Ora urla e capisco che, fortunatamente o sfortunatamente, non sono morta nel sonno.
Sposto leggermente la bambina e, accendendo il telefono sopra al comodino per capire che ore fossero, noto la notifica del mio ragazzo con un "buongiorno principessa". Rispondo.
Wow, mi sento in una fiaba.

"La piccola universitaria è sveglia per partire?" Chiede mia madre entrando in camera.
"E tu sei pronta per lasciarmi andare e vivere senza di te?" rispondo.
"Assolutamente si, così finalmente ci sarà un po' di calma in questa casa di pazzi."
"La tua risposta è uguale alla mia: assolutamente si, così finalmente potrò fare ciò che voglio"
"Come se già non lo facessi..."
"Si ma smettetela, è ora di fare colazione, anche se siamo all'alba" dice un'altra bambina.
"Hai perfettamente ragione, ho fame"
"E quando mai..." dice mia madre ed usciamo tutti dalla cameretta, per poi scendere giù e sederci a tavola.

"L'unica cosa che mi mancherà è non avere i servizi già fatti, tipo pulire, sistemare, cucinare..." dico, affettando la mia colazione preferita: la torta al cioccolato.
"Ah, le coccole della famiglia no?" Chiede mia madre fingendosi dispiaciuta.
"Sai che le odio"
"Va bene, allora niente regalo..." dice sogghignando e mi si spalancano gli occhi.
Io e la mia maledetta curiosità non potremmo mai andare d'accordo.

"Cosa? Quale?"
"Eh nono, niente coccole, niente regalo"
"E poi ti chiedi da chi ho preso l'essere bastarda eh..." le salto addosso anche se seduta.
"Va bene, ora lasciami che sto soffocando! Assurdo che per ricevere delle coccole si devono fare dei ricatti o delle minacce, e poi pure fatte male!" Risponde facendo finta di non respirare bene.
Si alza, prendendo una scatola impacchettata viola e me la porge, non ho nemmeno tempo di risedermi che già la sto scartando, e quello che mi trovo davanti è inaspettato.

"Mi hai davvero regalato un nuovo telefono? Quello mio era rovinato, visto che lo facevo cadere ogni due secondi o lo perdevo..." mi blocco vedendo la sua faccia impaurita a queste notizie, "ma con questo nuovo telefono non succederà più, mi aiuterà ad essere più responsabile delle mie cose!" cerco di rimediare.
"Le sorprese non sono finite qui, dentro la scatola c'è una lettera che abbiamo fatto tutta la famiglia e che dovrai leggere quando sarai in volo. Comunque tranquilla è già carico, intanto vai a renderlo tuo, passa tutto ciò che vuoi da quello vecchio a questo nuovo." Dice e annuisco, correndo subito su per iniziare, avendo già finito la colazione. Mi sento una bambina al giorno di Natale.

Appena lo accendo, inizio a passare tutto, iniziando dalle schede, agli account, a scaricarmi le app, e soprattutto alla galleria, ho davvero un sacco di foto e video. Dopo aver trasferito tutte le cartelle, mi manca l'ultima, quella che non ho mai voluto cancellare ma che dovrei urgentemente: quella mia e di lui.
Nonostante tutto ciò che è successo, rimarrà pur sempre una parte di me, quindi decido lo stesso di mandarmele ma, come in quello prima, la metto come ultima cartella per guardarla meno.

In questa estate di mezzo è successo di tutto: ho deciso di cambiare un po' look personale, ho tagliato a metà lunghezza i capelli e le punte le ho tinte di viola, ho aggiunto qualche altro piercing alla mia collezione. Il mio migliore amico e la mia migliore amica stanno insieme finalmente, ed anche per merito mio. Patrick e Bria anche, Alex e Anna ancora no. Sono maggiorenne, ho finalmente in tutti i sensi e i modi la patente, sto partendo per l'università, quelle di prima non erano mie figlie ma le mie sorelle.

Mi hanno iniziato a chiamare così da quando hanno saputo che sono stata ammessa all'università, paragonando i miei mestieri e doveri a quelli della nostra vera madre. Sono fidanzata con il fratello, di cui sapevo e non sapevo la conoscenza, di Christian, ovvero Drew, dopo che Christian ha improvvisamente deciso di tradirmi senza motivo. Discorso chiuso.

Sei in una fiaba, ma con il principe sbagliato.

Più che fiaba, direi inferno con l'angelo sbagliato.

Ci casco e inizio a vedere tutti i ricordi insieme, iniziando dalla prima foto: quella in pigiama dentro la sua stanza d'hotel con tutti i nostri amici al pigiama party. Poi quella in aeroporto in cui mi ha fatto di nascosto il solletico, quella lui a casa mia che parla con mia madre. Successivamente una della sera del ballo di fine anno in cui mi aveva preso in braccio, un'altra che ci ha scattato di nascosto sua cugina mentre io rido guardando la telecamera e lui guarda me. Per ultima la mia preferita: quella di noi sopra le nostre motocross con i caschi indossati, di sera al quartiere.

Mi scende una lacrima ma oggi decido di scacciarla via spegnendo il telefono, questa sarà l'ultima volta che aprirò questa cartella, ho pianto abbastanza in queste ultime settimane, ma oggi basta. Alla fine si è rivelato come Andreas, se non peggio.

Appena ho finito entra Drew che è venuto per salutarmi, mi coccola un po', odio queste cose ma lui non lo capisce. Lo caccio per prepararmi, ho le valigie pronte, devo solo iniziare a sistemarmi io. Dovrei iniziare dal casino che ho nel cuore, ma per adesso inizio con una doccia.


***


Sono sopra l'aereo, sta per partire, sono vestita comoda e messa dal lato del finestrino, ovviamente. L'addio è stato traumatico, con le gemelline attaccate una ad ogni gamba, mia madre che mi strozzava e Drew che mi ha dato minimo cento baci. La cosa positiva è che parto con tutti i miei migliori amici, tranne Christian e Patrick. Brianna ha detto che andranno a lavorare insieme in un'officina e continueranno le gare, almeno loro.
L'aereo parte e come al solito c'è il rituale di Jennifer "Ragazzi, siete pronti?" E tutti urliamo "si!". Subito dopo, la mia curiosità mi incoraggia a prendere la lettera, istintivamente mi tocco la collana.

"Cara mia tempesta,

non siamo la normale famigliola che tutti vorrebbero, questo lo sappiamo tutti, eppure siamo riuscite ad essere la famiglia che noi avremmo voluto, anche se con un pezzo del puzzle mancante al centro. Non siamo abituati a dimostrarci l'affetto reciproco che ci vogliamo, ma sappiamo quanto sia importante per noi la presenza, dopo la brutta mancanza che ci accomuna. Tu sei quella che gli somiglia di più, in te rivedo ancora lui, ed ora che non ci sei più in questa casa, è come se lui se ne fosse andato completamente, del tutto. Sono sicura che mi mancherà anche vederti scofanare di tutto e di più e dormire per ore e ore, sentire la tua musica a tutto volume o vedere intere serie TV in una notte. Non mi mancherà quando ti ritirerai ubriaca facendo finta di niente, ma le stupidaggini che dicevi. Non mi mancherà tutto il casino ed il disordine che lasciavi, ma la felicità e i sorrisi che portavi. Mi mancherà scoprire le marachelle che fai con Harry e solo il cielo sa quanto mi mancherà anche lui. Non ti scoraggiare mai e non mollare mai, perché lo sai anche tu che sei la più forte e che puoi superare tutto. Se ti sentirai cadere, ricorda sempre che ci sono due braccia lassù e due braccia qua giù che non ti sosterranno. So che per orgoglio non lo farai mai, preferiresti morire anziché chiedere aiuto... Ma in ogni caso, noi siamo qui per te, sempre. Alexander ricordati soprattutto che non sei sola.

Ps: ora come farà Nemo senza di te? Ps: le gemelline sono già dentro la tua camera. Ti vogliamo bene, ricordalo, e non fare impazzire i tuoi coinquilini. La tua mamma bellissima e le tue gemelle dolcissime."

Quando ho finito di leggere cerco anche di finire di piangere, in questo periodo sto piangendo troppo e non va assolutamente bene. Gli invio una foto di me che piango e sorrido, con la lettera in mano, la ringrazio e la saluto. Drew mi ha già mandato altri messaggi ma non rispondo. Dopo aver indossato le mie cuffie, guardo fuori. Harry mi poggia una mano sul braccio ed io gli poso la mia testa sulla sua spalla.

Lascerò qui giù tutto il mio passato per iniziare il mio vero futuro: da sola, come ho sempre detto. Lascio Christian, Andreas, le motocross, la morte di mio padre ma, soprattutto, lascio la vecchia me.

La me derisa alle medie ed umiliata da un bambino, la me delle superiori tradita da un ragazzo, la me piccola che scappava per non vedere la morte in faccia di un uomo, la me che viveva nella costante menzogna e si rifugiava nelle bugie. La me che ha lottato giorno per giorno per non essere davvero me.
Per la prima volta in vita mia decido di farlo: scappare dai miei problemi. Lo faccio per ritrovarmi. Lo faccio per non perdermi. Lo faccio perché devo. Mio padre non mi ha insegnato questo, ma l'unica cosa che vorrebbe è vedermi felice, capirà.

Piccola Alexander non più tanto piccola adesso, ti prometto la felicità che ti è stata strappata spesso, non ricapiterà più.

Pagina bianca da scrivere.
***

Night or Day?Where stories live. Discover now