Si parte

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Ester, Serra e Syria stavano parlando quando dietro di loro apparve una figura luminosa: un corpo di fuoco, con occhi neri come la notte, mani affilate come lame e capelli lunghi come cascate. Ad accorgersene fu il ragazzo, che da lontano  vide un bagliore di luce rossastro e davanti ad esso le sue amiche.

"Ragazze attente!!" urlò Théo da lontano.

Le ragazze si voltarono e videro la figura luminosa dietro di loro. 

"Scappate ragazze!" urlò di nuovo il giovane preoccupato.

Syria e Serra fuggirono in direzione di Théo, ma Ester rimase immobile davanti alla bestia, mentre il suo corpo si trasformava di nuovo, ma in modo diverso: i capelli divennero fiamme ardenti, gli occhi rossi come cespugli di rose, il suo corpo divenne pura luce e sulla sua schiena apparvero delle fiamme blu rivolte verso l'esterno, quasi a formare delle piccole ali. 
Il mostro si rese conto di aver trovato la persona che cercava e le disse:

"Ester Williams, piacere di conoscerti, finalmente oserei dire...io sono Nora, la ninfa del fuoco. Sta tranquilla: vengo in pace, a differenza degli altri che hai incontrato precedentemente. Sono una vecchia amica di tua madre, nonché tua madrina" disse la ninfa.

Gli amici di Ester intanto si erano riavvicinati e l'erede al trono era tornata alla sua forma umana.
Erano tutti e quattro senza parole: non riuscivano a credere che quella donna fosse la madrina di Ester. 

"So che può sembrarti un po' strano e scioccante, ma è la pura verità..." continuò lei. 

Nel frattempo arrivarono anche Henry e Leo, che avevano visto il tutto da lontano e avevano riconosciuto Nora. 

"Nora carissima, che piacere rivederti...come stai?" disse il padre.

"Henry, quanto tempo...tutto bene se non fosse che qualcuno mi ha nascosto mia nipote per troppi anni ormai...tu? Tutto bene?" 

"Sì...mi dispiace Nora, ma volevo proteggerla...non puoi giudicarmi perché mi sono preoccupato per mia figlia..." rispose l'uomo.

"Tranquillo, lo capisco" disse ad Henry, prima di rivolgersi ad Ester e dirle: "Ho notato la tua trasformazione...hai già fatto pratica?"

"No...a quanto pare arriva spontaneamente, vero Leo?"

"Proprio così: le trasformazioni della signorina Williams arrivano spontaneamente quando prova emozioni forti come preoccupazione, ansia e tristezza, ma anche quando vuole proteggere gli altri: ha protetto me, il suo amico Théo e ora voleva proteggere le sue due amiche, Syria e Serra" rispose il folletto.

"Proprio come la madre allora...ma Leo toglimi una curiosità: perché ti fai vedere sotto questa forma e non normale?"

"Ecco, vede dopo che la regina è morta ho dovuto prendere le redini del regno per molti anni: per i primi due anni non è stato un problema, ma dal terzo in poi il popolo ha iniziato a credere che io volessi prendere tutto il potere e non riportare l'erede sul trono, per cui l'anziana della famiglia Putick mi ha lanciato una maledizione che mi impedisce di tornare alla mia forma normale"

"Ma perché? Cosa le cambia se sei in questa forma?!"

"Sono più piccolo e quindi più vulnerabile..."

"Ah ok...beh effettivamente ha senso" disse tornando alla sua forma normale.

La ninfa Nora era una donna meravigliosa: capelli lunghi sul castano scuro, occhi color autunno e labbra come fragole e i ragazzi non poterono fare a meno di notare la grande somiglianza con Ester. 

"Mi spiace darvi questa brutta notizia signori" disse la ninfa: "ma tutti nel regno sanno che Leo ha trovato Ester, per cui non impiegheranno molto tempo...saranno qui tra un giorno o l'altro"

"D'accordo, allora...Leo come pensi sia meglio agire?" chiese il padre, ormai arresosi all'idea di dover tornare a Rosland con la figlia.

"Mi spiace vostra maestà, ma c'è solo una cosa da fare: la signorina Ester deve  venire a Rosland, allenarsi e imparare a controllare i propri poteri e poi riprendersi il trono che le spetta"

Ester, che fino a quel momento non aveva detto niente, decise di opporsi a questa idea e disse:

"Mi spiace, ma non posso venire!"

"Tesoro che stai dicendo? Perché non potresti venire?!"

"Perché ora tutti verranno a cercarmi qui e potrebbero attaccare i miei amici se non mi trovano...non posso permettere che questo accada" spiegò la ragazza preoccupata.

"Possono venire con noi!" intervenne Nora: "Tanto ormai hanno scoperto tutto, quindi non abbiamo niente da perdere e la mia nipotina ha ragione: potrebbero attaccarli, o peggio..."

"Leo credi sia possibile?" chiese il padre rivolgendosi al folletto

"Non vedo perché no...ma devono essere loro a scegliere..."

"Ragazzi, che ne dite? Verreste con me?" Chiese la giovane rivolgendosi ai suoi amici.

"Io ci sto!" esclamò il ragazzo

"Conta pure su di me!" aggiunse Syria

"Se devo scegliere tra restare qui e rischiare la vita e stare senza di te o venire con te, stare con te e sopravvivere...quasi quasi vengo con te" disse Serra scherzosamente.

"Ottimo, allora si parte subito signori!" esclamò Leo. 

Iniziarono a camminare dietro Leo, Henry e la ninfa Nora, ignari di ciò che sarebbe successo dopo e di dove stessero andando. Ester si sentiva più sollevata perché almeno aveva con sé i propri amici, ma al tempo stesso preoccupata per tutto quello che stava accadendo. 
Dopo ore di cammino, le tre guide si fermarono davanti ad un fiume dove c'era una piccola barca rosa che galleggiava.

"Salite! È l'unico modo per arrivare al portale" 

I quattro ragazzi salirono e la barca partì, mentre gli altri salirono su una seconda barca apparsa qualche secondo dopo. 

"Papà, ma dove dobbiamo andare? Io non so la strada...come facciamo a navigare senza sapere dove andare?!" chiese la fanciulla

"Tranquilla tesoro: la barca è incantata...si manovra da sola e sa la strada...voi rimanete semplicemente seduti!" spiegò il papà.

Dopo qualche ora, giunsero finalmente al portale: un luogo quasi fatato, circondato da piante e fiori di ogni specie e in fondo una cascata e una fontana magnifiche. 
Scesero dalle imbarcazioni e si diressero verso la fontana, quando ad un certo punto videro qualcosa muoversi nell'acqua.

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