Capitolo 3

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"La cosa peggiore è che quando pensi di averlo superato il dolore ritorna"

Sara

È lunedì, Davide e Matteo se ne sono tornati a casa ieri sera.
Sono le 5.30 sono sveglia da più di un ora, ho dormito solo due ore.
Mi alzo dal letto controllo se ho messo dentro tutto nella cartella e vado a farmi una lunga doccia.
Ormai sono le sette.
Sono in macchina e mi sto dirigendo alla fermata del pullman. Mia mamma sta parlando di non so cosa con il nostro vicino di casa, che viene a scuola con me.
"Vero Sara?"
Mia mamma richiama la mia attenzione ma non faccio molto caso e annuisco.
Dopo dieci interminabli minuti di macchina con mia mamma che non la smetteva di parlare sono arrivata alla fermata.
Il pullman è appena arrivato e senza prestare attenzione ai miei amici che mi salutano salgo sul pullman, mostro il biglietto a Marco il nostro solito autista e mi dirigo in fondo.
C'è troppo casino,c'è gente che urla,gente che ride, chi ripassa e chi ascolta la musica. E poi ci sono io che con la musica che rimbomba nella mia testa ripasso svogliatamente storia.
Dopo venti minuti arrivo in stazione.
Il treno non è ancora arrivato, come sempre è in ritardo così appena vedo passare il primo pullman per scuola salgo.
I posti sono quasi tutti pieni, devo riuscire a sedermi.
"Sara"
Qualcuno mi afferra per il braccio e mi fa sedere.
Mi giro e vedo Ale.
"Allora sfigata come va con Riccardo?"
"Noi ...noi non stiamo più assieme "
Vedo il suo sguardo un po smarrito e non capisco.
"HAHAHAHA bella battuta Sara ora dimmi la verità"
"Mi ha lasciato seriamente Ale, come te lo devo dire?"
"Vieni qua tesoro mio"
Ale mi abbraccia si avvicina al mio orecchio e mi sussurra
"Non ti preoccupare tesoro mio, è stato solo uno stupido"
"Ha fatto bene invece, tutti prima o poi si stancano di una come me"
Lui si stacca dal nostro caloroso abbraccio, mi guarda e dice
"Ma ti sei vista? Sei Sara! Sei una ragazza bellissima, con un fisico pazzesco, sei piena di sorprese e cavolo non finisci mai di stupirmi"
Lo guardo perplessa e rido
"Dimmi dove vedi tutto questo haahha"
"Davanti a me, mi pare ovvia la cosa no?"
"Esatto no ahahahha. E la descrizione che hai fatto è la tua non la mia"
"Ma non dire stupidaggini, chi mi vorrebbe!"
"TUTTE"
"Dai scema scendi che siamo arrivati"
In effetti era vero eravamo già arrivati e non me ne ero accorta.
Sto scendendo dal pullman quando ad un certo punto metto giù male il piede e rischio di cadere, ma per fortuna Ale é lì e mi prende per un braccio e pian piano ci avviamo verso scuola.
Sono le 8.25 e la campanella sta suonando, Ale é ancora qua con me r stiamo parlando di varie cose.
Saliamo le scale per arrivare in classe e Ale si ferma e mi spinge contro il muro, mi guarda e dice
"Dimenticalo, è solo uno stupido "
Inizialmente non capisco a cosa si stia riferendo, ma poi sposto lo sguardo e vedo Riky con una ragazza molto più bella di me, mi avvicino ad Ale, lo abbraccio e gli dico
"Tranquillo sarà più facile di quello che penso, grazie ti voglio davvero bene"
Mentre pronuncio quelle parole una lacrima mi riga il volto, Ale la vede e con un dito mi asciuga la faccia e dice
"Non fare così, tu sei centomila volte meglio di lei"
Sorrido, lui sa sempre come farmi sorridere
"Vado principessa, ci vediamo dopo"
Con un filo di voce riesco solo a dire "A dopo" lo dico talmente tanto a bassa voce che non credo mi abbia sentito.
Corro in classe e vedo che sono la prima, mi siedo al mio solito banco e continuo a ripassare.
Uno per volta i miei compagni di classe entrano salutandomi.
Ormai è arrivata la prof. di storia e spero che non mi interroghi.
A metà ora mi accorgo che Teo e Davide non sono ancora arrivati, salteranno la prima come fanno di solito.
Ho il telefono sul banco e ad un certo punto si illumina richiamando la mia attenzione.
Senza farmi vedere sblocco il telefono e vaso su whatsapp.
È Ale.

<9.40 infermeria>

Ero perplessa, allora risposi

< Perché ? è successo qualcosa?>

visualizza e non risponde, passano dieci minuti controllo il telefono ancora niente.

Ormai sono le 9.40, la prof non fa uscire nessuno dall'aula.

Teo e Davide sono arrivati e anziché ascoltare la lezione stanno giocando con i loro telefonini.

la prof sta interrogando due miei compagni e nell'aula c'è il silenzio totale. Nessuno osa parlare per paura di essere il prossimo interrogato. mi si illumina il telefono è Ale.

<Dove sei finita? Sono cinque minuti che ti aspetto>

<La prof di storia non fa uscire nessuno...>

"Terra chiama Sara, ci sei?"

"si Teo ci sono, cos'hai?"

"Sei strana, cos'hai?"

"Nulla di cui preoccuparsi, a che cosa giochi?"

"Sto gio- avanti"

ALE! Che ci fa qui?

"Buongiorno professoressa, avrei bisogno di Sara"

"Sara, hai sentito, fai in fretta che poi tocca te"

Mu alzo e mi dirigo verso Ale.
"Quante ore hai con questa?"
"Questa è poi per oggi ho finito."
"Allora andiamo"
Ale mi porta in un ala della scuola a me sconosciuta. Ci sono tante aule piene di sedie e tavoli rotti. Ad un certo punto Ale si ferma e mi fa entrare in un aula. Alza le tapparelle apre le finestre e mi fa sedere su una sedia mentre lui rimane in piedi a fissarmi.
"Perché mi hai portato qui?"
Mi guarda e ride come se non sapessi cosa ci facciamo li io e lui.
"Vedi..."
" Vedi cosa ahahhahah "
"RICCARDO!"
"Sht non urlare e poi cosa c'entra lui ora? Avevamo detto che ce la farò a superare questa situazione promesso"
"No, non hai capito c'è Riccardo"
Mi giro di scatto e lo vedo la fermo sulla porta che ci guarda.
Mi alzo mi avvicino a lui
"Cosa diamine ci fai tu qui?"
"Oh nulla ero venuto a fare un giro, Ale la prof ha detto di andare un attimo da lei"
Ale si alza si avvicina a me mi daun bacio sulla fronte e mi sussurra " Arrivo subito principessa, non fare stupidaggini"
Lo guardo e facce cenno di si con il capo. Ale e Riky si guardano per un istante e Ale se ne va.
Mi avvicino alla finestra e guardo fuori sperando che Ale faccia in fretta.
Riccardo si avvicina a me; le sue mani mi afferrano i fianchi e sussurra
"mi sei mancata" Sento una lacrima rigarmi il viso e subito l'asciugo "Anche a me, ma ora hai lei e io non sono più nulla per te".
"Sara piantala!"
Mi giro per rispondergli, ma non faccio in tempo ad aprire la bocca.che le sue labbra sono sulle mie.
Mi erano mancate le sue labbra, mi erano mancati i suoi baci e la sua voce. Inizialmente ricambio il bacio ma poi mi stacco bruscamente.
"Avanti piccola lo so che ti piace"
"Smettila! Vattene! Non ti sopporto più!"
Ale entra di corsa e mi abbraccia
"Cosa hai fatto?!"
Racconto l'accaduto ad Ale e lui si arrabbia buttando fuori dalla stanza Riccardo.
"Sara, ascolta, dopo vieni con me!"
Suona la campanella e Ale mi riaccompagna in classe.
"Dove diavolo eri finita!"
"Ero con ale calmati Teo"
"Per colpa tua mi ha interrogato ti rendi conto? E poi cosa voleva quello da te?"
Ero già abbastanza turbata per quanto accaduto con Riccardo e Matteo che mi aggredita in quel modo era davvero troppo.
"Basta mi hai stufato! Se solo avessi studiato ci più ora non saresti andato male all'interrogazione e non ti staresti lamentando con me per il tuo ennesimo voto negativo "

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