Louis si svegliò di soprasalto, aveva avuto un incubo, stava tremando, l'incubo ancora vivido nella mente. Si strinse le coperte al petto e guardò la stanza, non era la sua, ma la ricordava. Era quella che Niall aveva preparato per lui. Si guardò in giro era solo, dal piano di sotto si sentivano delle voci ovattate. Aveva freddo, tanto freddo nonostante stesse sudando. Qualcosa non andava. Cerco di ricordare cosa fosse successo, come era arrivato lì, chiuse anche gli occhi cercando di ricordare. Ma nulla sembrava ritornare nella sua mente,nulla tranne le parole di quella bionda. Oh, quelle parole non le avrebbe dimenticate così facilmente, anche perché Harry era un bravo attore, aveva fatto bene la parte dell'amico. Louis si chiedeva,perché tutte le persone che si avvicinavano a lui gli mentivano? Perché doveva vivere sempre nelle bugie delle persone? Si prese la testa tra le mani, voleva spegnere il suo cervello, spegnere tutto, spegnere il mondo andare via. Lui non voleva più vivere,perché era lì? Era lì perché lui non aveva il coraggio di farla finita. Ora l'unica cosa che voleva davvero, era tornare a casa, andare nel suo posto speciale e restare lì fin quando i pensieri, i ricordi non smettessero di torturarlo. Infondo lui voleva solo un po' di pace. Era chiedere troppo avere un po' di pace dopo quattro anni? Si lo era. Lui meritava tutto, era stato cattivo, lo meritava. Si accascio a terra le ginocchia al petto,le mani ancora nei capelli che li tiravano con forza, voleva farsi male, voleva farsi del male in modo da superare il male che sentiva dentro, che lo logorava ogni giorno.
«Basta,basta, ti prego», sussurrò, continuando a tirare i suoi capelli, gli occhi stretti e le lacrime a rigargli il viso.
Voleva alzarsi, scappare da quella casa, lui non voleva vedere quei ragazzi che in questi giorni gli avevano dato sorrisi e speranze false. Falsi. Erano tutti falsi. Harry era falso. Louis credeva che tutto potesse riniziare, andare avanti, lasciare che il passato scivoli via dalla mente e lasci spazio a cose nuove, cose belle, ma si sbagliava. Il suo passato, i sensi di colpa lo perseguitavano.
Passò l'ora successiva nella stessa posizione, e anche quella dopo e quella dopo ancora. Nessuno sembrava ricordarsi di lui in quella stanza. Dopo essersi calmato si alzò lentamente, doveva andare via di lì. Così mise le sue scarpe e senza neanche asciugarsi il viso,scese le scale e corse alla porta. Ma la fortuna non era dalla sua parte perché Zayn lo vide.
«Ehi,Louis sei sveglio» disse il moro avvicinandosi.
Louis annuì e continuò il suo percorso verso la porta, voleva uscire, ne aveva bisogno.
«Dove vai?» chiese Zayn confuso vedendo il ragazzo avvicinarsi alla porta. «Niall ed Harry saranno qui tra poco. Aspettali».
Ma Louis non voleva aspettarli, non voleva vedere Harry e non voleva vedere Niall. Per questo scosse la testa e allungò una mano verso la maniglia della porta, ma Zayn non sembrava della sua stessa opinione.
«Cazzo, Louis non uscire non ho voglia di rincorrerti e tanto meno di sentire Niall infuriarsi» disse il moro annoiato.
Louis si girò verso Zayn, da quando era lì per la prima volta fece incontrare i loro occhi. Zayn alla vista della faccia del più piccolo sussultò. Grandi lacrime rigavano il viso di Louis, le sue guance rigate e rosse, gli occhi azzurri chiari rispetto al solito blu, rossi e acquosi. Zayn si sentilì una merda, Louis stava piangendo e lui non l'aveva capito. Si avvicinò cauto al ragazzo, pensando a dove fosse finito Liam e il suo buon senso quando serviva. Cosa si fa quando hai davanti un ragazzo con un pozzo di problemi e in lacrime? Di certo lui non lo sapeva.
«Vuoi dirmi perché stai piangendo?». Prontamente Louis scosse la testa e si rigirò, pronto ad uscire. «Aspetta Louis, non puoi uscire così» mormorò il moro.
Louis fece incontrare di nuovo i loro occhi, non voleva fare scenate, non voleva farsi vedere in quello stato, voleva solo andare nella sua stanza fare una doccia e rifugiarsi nel suo letto e farsi distruggere dai ricordi. E fù per questo che mimò un 'per favore'' a Zayn. Che al movimenti delle labbra del più piccolo sgranò gli occhi, e come inerme annuì. Louis approfittò della situazione e scappò nel suo dormitorio.
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Destroyed Angels || Larry Stylinson.
FanfictionLouis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chiuso in un silenzio, in un silenzio assordante per chi gli sta vicino. Ha chiuso il mondo fuori, non si fida di nessuno e non permette a ness...