11: solo un piccolo accenno

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                                                                       kaylee pov 

Sentivo gli occhi pesanti, bruciavano come se mi fosse stato messo del peperoncino sulle palpebre. La schiena mi doleva e ormai non sentivo più la spalla sinistra, che reggeva l'intero peso del mio corpo. Mi alzai da terra distrutta, e andai in bagno. Mi osservai allo specchio; un pagliaccio stava meglio di me.
L'acqua fredda si andò a scontrare con il mio viso, attivando la circolazione permettendomi di svegliarmi completamente.
Stavo morendo di sonno ma oggi era il giorno del colloquio con la Jyp!
Passata in cucina dovetti fare attenzione a dove mettere piede, le schegge di vetro erano da ogni parte. Ma scossi la testa.Questo giorno era importante e nessuno poteva rovinarmelo.

Tornai in bagno e cercai di sistemarmi per dare una parvenza di ordine; le occhiaie poste sotto i miei occhi potevano fare concorrenza a quelle di Nico di angelo!
In mano tenevo la camicia che dovevo indossare quella mattina, il mio arto tremava.
Lanciai tutto a terra in preda ad un attacco nervoso.
Odiavo sentirmi imponente, debole e indifesa. Le dita dei piedi mi dolevano per il nervosismo e il senso di angoscia che mi galleggiava dentro mi stava distruggendo. Non potevo uscire in quello stato, prima dovevo ritrovare il mio equilibrio interiore e rimettere la solita maschera.

"Ash, scusa ma ci vediamo direttamente questa sera, mi dispiace lasciarti sola. Scusa"

"Sta tranquilla, ma dimmi: va tutto bene?"

Sospirai stringendomi il ponte del naso con le dita.

"Si, è solo che...ieri è stata una giornata stancante"

"Mhm ok, farò finta di crederci. Me lo dirai quando ti sentirai in grado di farlo. Però sappi che ci sono sempre per una chiccherata e un piccolo sfogo"

La ringraziai e ci salutammo velocemente.
Tolsi internet al cellulare estraniandomi dal mondo intero
Mi guardai in giro; il divano era stato ribaltato, il vaso distrutto, la sedia a terra e il tavolino in vetro pieno di ammaccature. Gli scaffali in cucina erano stati aperti e passando nelle altre stanze il disastro era uguale.
Mi misi le mani nei capelli, cadendo a terra di getto. Volevo urlare, buttare fuori tutta la frustrazione che avevo dentro di me ma non lo feci.
Mi portai al muro, reggendomi con esso.
Ero esausta di quella vita che stavo conducendo.
Volevo solo essere capita, amata, apprezzata da qualcuno. Volevo essere come gli altri; spensierata, felice, con il divertimento in corpo ma quando stavo da sola tutto svaniva.
La gente si tagliava i polsi per essere salvata.
Io soffrivo in silenzio con l'intento di reprimere tutto.

"Alexa riproduci Some di Bol4"

Ogni passo.

Ogni raccolta.

Una lacrima.

Un pezzo di oppressione che andava via. E un accenno di sorriso sul mio viso.

***

Mi guardavo allo specchio e cercavo di capire se effettivamente quella persona fossi io. Non mi ero mai vista da quella prospettiva; indossare un abito elegante non rientrava nella mia lista di cose da fare prima di morire.
Toccai il tessuto dell'abito meravigliata da quella bellezza. Non ero la persona più femminile del mondo ma in quel momento mi sentivo miss Italia!
La scollatura a V mi faceva sentire una donna matura, più matura della mia età e lo spacco che c'era nella gamba sinistra era attraente, sexy ma dolce... almeno per me.

"sono sotto casa tua, scendi"

Lessi il messaggio da parte di Ashley, presi la borsa e misi il profumo.
Uscita da quella porta dietro di me lasciai il passato, guardando solo il presente.

Abito Kaylee

Abito Kaylee

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