Una nube di dubbi invade la mia mente stanca: sto facendo la cosa giusta? Posso fidarmi di lei? Ma soprattutto, ne varrà la pena? Sto mettendo in gioco tutto me stesso ed il mio futuro.
Esco dalla doccia appuntando l'asciugamano all'altezza del bacino, non curandomi dell'acqua che mi ricade dalla testa fino al pavimento in una pozza che viene assorbita dal tappeto ai miei piedi.
Detesto questa situazione, detesto i miei genitori, detesto la Granger. Ma ho un obiettivo: giocare con loro e sfruttarli per la mia vendetta. Okay, forse per la Granger non provo un vero e proprio odio, quello è scemato nel momento in cui ho iniziato a conoscerla meglio, a scuola, ma dopo tutto quello che è successo poi tra noi non so bene come comportarmi, cosa fare e cosa dire. Mandarle frecciatine è troppo da ragazzini, che cazzo. E chi mi assicura che lei sia rimasta la stessa persona di dieci anni fa? Il suo odio nei miei confronti è sempre stato palpabile e nulla è servito a farle cambiare idea... Quindi quanto mi costerà giocare con lei? Voglio farlo davvero?La suoneria del cellulare mi distrae dal mio monologo interiore. Entro nella camera da letto e recupero il telefono sul comodino notando il nome di Theodore Nott sullo schermo. Che cazzo. Siamo autorizzati a parlare nel mezzo di questa politica di redenzione?
"Nott?"
"Draco! Hey amico, sei sparito dalla circolazione!"
"Per ovvi motivi mi pare, dovresti averlo fatto anche tu." Ritorno in bagno per mettere il deodorante.
"Sì, sì, tutta quella faccenda eccetera, ma a parte questo, ti ricordo che il tuo migliore amico qui ha il cuore spezzato ed è in lutto!" Alzo gli occhi al cielo. Che melodrammatico del cazzo.
"Theo ti ho già detto che Daphne l'ha fatto solo per pararsi il culo in questa situazione. Sai meglio di me che per lei conta più il titolo e la reputazione che altro."
"Ma io la amo..."
È così fottutamente serio e sdolcinato. Blaise ha ragione a prenderlo in giro, la sua storia con Pansy è sì seria, ma non così. Sono sposati, certo, ma l'essere sdolcinati è un'altra cosa.
"Lo so, hai provato a contattarla in qualche modo?"
"Sì! Credi sia stupido? Sto pensando anche di provare a proporle di avere una relazione segreta fino a che la situazione non sarà risolta... Perchè lo sarà vero? Dopotutto a Daph interessa l'immagine. Spero si risolvi tutto in fretta."
Superficialità del cazzo, ecco qua.
"Lo spero anch'io, chi vivrà vedrà suppongo."
"Come procede lì con la Granger? Com'è stato rivederla e averla sotto lo stesso tetto? Deve essere dura per te..."
"Me lo stai chiedendo sul serio? E poi sai che molte cose non posso dirtele via telefono."
"Sì cazzo, lo so. Ma ti sento distrutto amico..."
Sospiro guardando fuori la finestra, il crepuscolo che si fa strada nel cielo. Il mio migliore amico mi conosce davvero così bene? Ma poi... Distrutto? Io?
"È strano, sono passati tanti anni e... Lei è sempre bella. Bella e spietata."
"Oh Malfoy romanticone." Sogghigna.
"Nessun romanticismo, non si può, solo rapporti professionali."
Theo ride, come se avessi detto la bugia del secolo. "Beh considerando che l'ultima volta che l'hai vista, eri avvinghiato ad Astoria... Brutta pubblicità per te amico." Percepisco lo scuotersi della sua testa in segno di dissenso vicino il telefono.
"Lascia perdere Theo, non mi importa. Poi ci sono i miei, il ducato, il lavoro. Tante cose che mi occupano il tempo, non posso pensare anche a lei. Non devo."
Sospiro mettendo il telefono in viva voce per vestirmi, appoggiandolo sulla scrivania.
"Va bene, faccio finta di crederti. Ora vado e salutami la mamma, dille che la chiamo presto... E fatti sentire pure con un messaggio stronzo."
"Va bene ti scriverò il buongiorno e la buonanotte come una perfetta coppia di adolescenti innamorati, ok?"
Theo scoppia a ridere facendo allargare anche le mie labbra in un sorriso prima di salutarci e riagganciare. Theodore Nott Junior dalla morte di suo padre è diventato un'altra persona, felice, allegra, senza catene.
Lancio il telefono sul letto e mi appunto la camicia. Ho deciso di indossare un paio di jeans neri perchè quella sera non avremmo cenato nella sala smeraldo, quindi non è necessario un abbigliamento formale. Spero che la signorina Pince l'abbia riferito alla nostra ospite.
Vestito di tutto punto - o almeno in maniera dignitosa per far contenta la duchessa - esco dalle mie stanze dove trovo Antonin Dolohov ad aspettarmi, come al solito.
"Signor Malfoy, buonasera."
McLaggen è dall'altro lato del corridoio, segno che Hermione non è ancora uscita dalla sua stanza. Faccio un cenno del capo all'agente al mio fianco. "Puoi restare qui, non ho bisogno di essere scortato in giro per casa mia."
"Signore, lei sa bene gli ordini di suo padre e-" "Finché sono all'interno di queste mura non mi accadrà nulla, nel momento in cui esco di casa sei autorizzato a scortarmi." Non attendo la sua risposta e mi incammino verso l'agente che protegge la Granger.
"McLaggen buonasera, quando la signorina sarà pronta verrà scortata da me a cena, puoi prenderti una pausa prima del cambio turno."
"Signore non sono autorizzato a spostarmi prima dell'arrivo del mio collega."
Lo guardo in maniera curiosa. Cormac McLaggen ha le spalle larghe, è alto con i capelli biondo scuro. Ricordo che a scuola era uno dei migliori giocatori di rugby, chissà come ci è arrivato fin qui.
Hermione Granger apre la porta della sua camera e resta un po' spiazzata. Sicuramente non si aspettava di vedermi lì.
"Buonasera Hermione."
"Draco, buonasera. È successo qualcosa?"
Le sorrido per farle sparire la paura dipinta sul volto.
"Nulla, volevo accompagnarti a cena." Le porgo il braccio e mi guarda un po' confusa. Deve sentirsi osservata da me, da Cormac, da Antonin... Come biasimarla.
"Oh capisco, va bene." Prende il braccio che le sto offrendo e si chiude la porta dietro le spalle.
"Ho chiesto alle nostre guardie del corpo di rimanere ai loro posti." Hermione annuisce. "Grazie, non sopporto di essere scortata in giro come se fossi un gioiello da proteggere in cassaforte."
Ha lasciato i capelli sciolti, devono essere stati appena lavati perchè emana un profumo fruttato più forte del solito che si sposa alla perfezione con quello alle rose che porta abitualmente. Il suo look semplice ed elegante mi ricorda vagamente lo stile di mia zia Andromeda, mia madre lo apprezzerà di sicuro.
"Draco." Si ferma di botto nel bel mezzo del corridoio, il punto più lontano dagli agenti. Lascia andare il mio braccio ed inizia a toccare il suo braccialetto rosso, come se fosse nervosa.
"Che succede?"
"D-dobbiamo trovare un modo per comunicare. Ho bisogno di fare bene il mio lavoro, con tutto il materiale a disposizione." Mi guarda seria, spaventata e tesa. Ha marcato con enfasi le parole che voleva sottolineare, così annuisco. Deve aver rimuginato su quello che le ho raccontato quel pomeriggio.
"Certamente, ne parliamo dopo cena?"
Hermione annuisce e riprendiamo il nostro cammino verso la sala da pranzo.
Devo farmi venire qualche idea.
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Children of High Society - Dramione
Fanfiction[Muggle AU] Il ducato dei Malfoy entra in rovina a causa delle innumerevoli scelte sbagliate del duca, Lucius. Hermione Granger, giornalista del Daily Royal ed unica erede del visconte, sarà in grado di liberarli dal declino sociale e finanziario c...