Un'interruzione è d'obbligo per capire cosa avesse portato Jenna in quello stato.
Quella stessa mattina Gordon, il manager di Jenna, l'aveva invitata per un colloquio informale ad un'anonima tavola calda, per parlare di ciò che stava succedendo. Aveva preso il primo volo disponibile alle 6 di mattina solo per raggiungerla e parlare di persona con lei. Questo testimoniava l'importanza della questione.
L'uomo l'aveva subito messa a suo agio, come al solito, ma Jenna aveva troppa ansia perché sapeva già cosa le avrebbe detto.
Si sentiva anche tremendamente in colpa per aver liquidato in quel modo Alex, quando tutto ciò che avrebbe voluto fare era restare a dormire con lei.Quando Gordon bevve l'ennesimo sorso di quell'orribile caffè lungo, si decise a parlare del motivo che l'aveva portato fin lì.
-Parlano tutti di quella foto... Non si capisce che è una ragazza, per fortuna.-
-Per fortuna?- Jenna si era messa subito sulla difensiva, sebbene con Gordon non ce ne fosse bisogno.
-Jenna, tesoro, lo sai come funziona qui.- Il suo tono comprensivo quasi la infastidì di più.
-Ti piace questa ragazza? Alex, giusto?- Le chiese lui, cercando di catturare il suo sguardo e Jenna annuì.-Sai bene che se vuoi lavorare ancora sul grande schermo, non puoi mostrarti in pubblico con lei. Cose come quella dell'altra notte... Foto, scandali... Devi evitarli.-
Jenna riabbassò il suo sguardo sulla tazza che aveva tra le sue mani, sconfitta da quell'asserzione che ben sapeva già, ma sentirselo dire era sempre peggio.
-Credimi, sono così felice che tu abbia trovato una persona che vuoi tenere al tuo fianco, ma...- Gordon provò ad allungare una mano per accarezzarle il polso in segno di vicinanza, ma Jenna non era dell'umore.
-Vorrei solo poter essere sincera con tutti.- Rispose finalmente, ma in tono apatico.
-Jenna, le persone sincere non guadagnano la fama. Soprattutto nel mondo di Hollywood.- Gordon era sempre stato schietto con lei, il ché era una qualità che solitamente l'attrice apprezzava, per questo era con lui da così tanti anni.
-Ma non è giusto.-
-Lo so che non lo è, tesoro.-
Jenna continuava a non alzare il viso, quelle parole la stavano uccidendo.
-Ti sto solo mettendo in guardia dalle possibili conseguenze, poi ovviamente la scelta finale spetta a te.-
Ancora nessuna parola da Jenna.
-Ma, se ci tieni alla serie di Mercoledì e ai film di largo pubblico...-
-Devo nascondermi.- La ragazza terminò per lui quell'ingiusta frase.
-Non è una tragedia, molte star lo fanno.-
-Non è una tragedia?- La domanda retorica di Jenna non aveva bisogno di risposta, finalmente guardò il suo menager e Gordon non aveva mai visto i suoi occhi così infuriati.
L'uomo alzò le spalle, guardandola con comprensione e non disse altro, capendo che l'attrice non avrebbe sopportato tutta quella frustrazione.
Prese il contratto che Tim gli aveva dato e lo lasciò sul tavolo, davanti agli occhi di Jenna.-Ho chiesto a Tim qualche giorno in più prima di firmare. La decisione sta a te, ma sappi che, una volta firmato, sarà difficile tornare indietro.-
Quelle ultime parole di Gordon erano risuonate nella testa di Jenna per tutta la mattinata e non era riuscita a tornare a casa perché non avrebbe sopportato l'idea di doverne parlare con Alex.
Per concludere in bellezza la giornata di Jenna, appena uscita dalla tavola calda aveva ricevuto un messaggio da Percy, che così dettava:
"Ecco perché sei corsa via dalla nostra cena l'altra sera, dovevi limonarti la ragazza italiana."
Jenna non aveva nemmeno avuto le forze per rispondergli, non riconosceva più Percy e quella sua gelosia stava diventando imbarazzante.
Non era nemmeno riuscita a chiamare Emma per sfogarsi di tutto quello che stava succedendo attorno a lei.
Era così che Jenna si era ritrovata seduta a terra, nella sua doccia, lasciandosi travolgere la mente dal rumore di quel getto di acqua bollente.
Non voleva più pensare a nulla, ma non ci riusciva.E proprio lì Alex l'aveva trovata ed era riuscita a tirarla su di morale, come sempre.
Ricordando com'era andata la giornata precedente, Jenna bussò allo stipide dell'ingresso di camera di Alex dove ella ancora dormiva, dopo aver passato molte ore della notte precedente a chiacchierare in quello stesso letto e dopo essere crollate letteralmente mentre stavano parlando.
Alex mugugnò qualcosa e dopo aver messo a fuoco la stanza, si accorse che c'era una Jenna Ortega sorridente alla sua porta.
Per un attimo si chiese perché Jenna evitasse sempre di restare con lei nel letto e appena si risvegliava fuggiva come se avesse paura, per poi tornare a svegliarla con quella bellissima espressione sul suo volto.Ma poi si ricordò di qualcosa di ancora più importante.
-Buongiorno, fidanzata segreta.- Le disse la ragazza alla porta, l'unica tra le due ad essere così mattiniera.Alex rise per il sollievo. Non era stato un sogno, Jenna le aveva davvero chiesto di essere la sua ragazza.
-C'è una sorpresa che ti attende. Muoviti e raggiungimi giù, forza!-
-Non mettermi fretta...- Forse Alex rispose così o forse mugugnò solo, fatto sta che ricevette una cuscinata sulla testa in risposta.
Si sbrigò a lavarsi e salutò al volo Victor che stava sistemando le cose di Jenna dato che quel giorno avrebbero cambiato appartamento.
Alex trovò strano che Jenna le chiedesse di uscire e quindi farsi vedere allo scoperto, ma quando scese in strada capì.Vide Jenna appoggiata accanto ad una moto nera, una Suzuki GSR 750, Alex la riconobbe subito e quasi urlò.
-Jenna, ma tu sei pazza!- Direi che Alex riuscì a squittire.
Jenna rise, non avendola mai vista così esaltata.
-Ti prego dimmi che non l'hai comprata.- Si avvicinò alla moto e a Jenna, non sapendo chi abbracciare per prima, così senza lasciare il tempo a Jenna di rispondere le diede un tenero bacio con la felicità di una bambina e iniziò ad accarezzare il sedile della moto.
Alex e le priorità.
-No, ma l'ho affittata per una settimana. Spero che questo ti faccia sentire un po' a casa.-
Alex squittì di nuovo qualcosa, la baciò ancora e poi si schiarì la voce, cercando di tornare ad essere la ragazza sfigata, seria e tenebrosa che era di solito.
-Non mi hai ancora detto se ti piace.-
Il viso di Jenna era radioso dopo aver visto la reazione dell'altra. Quella mattina, quando chiedeva a Gordon consigli sulla moto da affittare, aveva avuto paura che quel regalo fosse troppo e che avrebbe spaventato Alex.-Se mi piace? Jenna, è il regalo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto.-
Alex era tornata seria, ma i suoi occhi ancora brillavano guardando quelli di Jenna.-Vuoi fare un giro?-
Con i caschi potevano fare tutto quello che volevano, nessuno le avrebbe mai riconosciute. Così Alex non poté di certo rifiutare quella proposta.
Montarono in sella e Alex giocò un po' con il motore prima di partire, come una bambina ancora, per poi dare gas seguendo le indicazioni di Jenna, che voleva portarla in un punto specifico di Los Angeles.
Quella corsa non fu però come la prima volta, perché Jenna la stringeva molto più forte e in modo così tenero da distrarre Alex.