capitolo sessantaquattro

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OUTFIT

"Amore" Kumo era uscito dalla sala relax ed ovviamente era stanco

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"Amore" Kumo era uscito dalla sala relax ed ovviamente era stanco. Era stanco, triste ed era anche deluso. Deluso dal suo professore.
"Lucy che ti ha detto?" domando alla ballerina visto che appena ero entrata in sala relax li avevo trovati insieme ad Ayle
"non ha voluto parlare... è a pezzi Nick" sospiro tristemente per le parole di Lucia, recupero il mio giubbotto e corro fuori la scuola con l'intento di raggiungere Kumo.

"Tiziano" lui si ferma e si volta verso di me quando riconosce la mia voce
"Non voglio piangere Nicole" risponde con la
voce spezzata
"va bene come vuoi, parliamo dopo" lo affianco e continuiamo a camminare in silenzio verso la casetta.
Una volta arrivati lui si ferma fuori a fumare
"torno immediatamente" lo avviso e dopo un suo mini sorriso scappò dentro la casa per posare le mie cose e come promesso torno subito fuori, lo trovo con le lacrime agli occhi.
"È la prossima" gli dice Holden per rassicurarlo
"fidate" continua il cantante mentre Nahaze rimane zitta a guardare, io esco e mi siedo su una delle due panchine
"ma non è il fatto della prossima o no" finalmente Kumo decide di parlare
"non è quello il pensiero, ma io come devo stare? Che sto cinque mesi con Emanuel e mo con tutto il rispetto per Nico perché se la merita, non dico quello" Kumo esprime i suoi pensieri, purtroppo faccio fatica a vederlo in queste condizioni così tento di portare lo sguardo su i due cantanti affianco a me
"ma che la da prima a Nico che sta da una settimana nella sua squadra invece che a me, posso capire Sofia, posso capire Lucia che le ha messe prime in classifica. Posso capirlo, ti giuro lo posso capire" mi volto per incontrare il suo sguardo quando sento il suo nervosismo attraverso la voce, lui si ferma un attimo, mi guarda prende un bel respiro e torna a parlare
"ma così no, perché così vuol dire che di me non ti fidi, ceh a me arriva questo. Perché se dobbiamo parlare con le azioni, questa è un'azione che ti da tanto ma non in positivo a me mi da in negativo" finisce di parlare e prende posto accanto a me
"c'hai ragione" poggio una mia mano sopra il suo ginocchio per rassicurarlo
"hai tutti i motivi per stare così, ma ne hai tanti altri per riprenderti. Non dico ora. Ora devi sfogarti, devi parlare con Emanuel ma dopo di che subito lucido e forte" lui cerca la mia mano e quando la trova fa intrecciare le nostre dita
"mi rendi troppo tranquillo" mentre lui pronunciava queste parole, il resto dei ragazzi iniziava a fare ritorno in casetta
"dentro sto esplodendo però" i nostri sguardi si incontrano e si scambiano tante emozioni. Paura, provano entrambi paura. Rassicurazione, Calma, stanchezza.
"Va' a farti una doccia, stai tranquilla" mi da una leggera pacca sulla coscia prima di alzarsi in piedi
"mi prometti che stai sereno? Almeno un pochino?" lo imito alzandomi davanti a lui
"si, mi ritrovi qua te lo prometto" mi alzo in punte di piedi per baciarlo e dopo un ultimo sguardo entro in casetta pronta per lasciarmi andare sotto la doccia.
È proprio quando sono sola in bagno che mi lascio andare ad un pianto liberatorio, perché ho paura si, ho paura di dover rimanere sola e non sono pronta.
Ho bisogno di Tiziano.

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"Lucy" richiamo la mia amica, io stavo tornando dalla camera e mi stavo dirigendo nuovamente fuori da Kumo

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"Lucy" richiamo la mia amica, io stavo tornando dalla camera e mi stavo dirigendo nuovamente fuori da Kumo. Lei invece faceva il contrario, stava aspettando che io le liberassi il bagno.
"Puoi andare" la avviso
"Lui è solo al lato della casa" annuisco e la ringrazio intuendo che stesse parlando di Kumo, così era, perché una volta uscita lui era solo soletto accanto all'albero
"Musone!" quando il suo sguardo si poggia sulla mia figura, la sua smorfia triste si trasforma in un sorriso. Apro le braccia e lui ci si tuffa dentro, non parliamo, decidiamo di rimanere l'uno stretto all'altra beandoci del nostro tanto amato silenzio.
"Tra poco vado da Emanuel" mi informa
"vuoi che venga con te?" mi offro di accompagnarlo
"tranquilla Nì, ci viene anche Nicholas" sospira
"e stai tranquillo con lui?" gli domando
"ci proverò, voglio delle risposte da parte di Manu"
"ne hai tutti i diritti, però te lo ripeto" mi stacco leggermente in modo da poterlo guardare negli occhi
"da questo momento, devi essere forte qui" gli indico la testa
"in questo momento, rimanere lucidi è la cosa che più può fare la differenza" lui annuisce e torna a stringermi a se.






Era oramai passata mezz'ora da quando Kumo e Nicholas si erano diretti a scuola per parlare con Emanuel Lo.
Io ero rimasta fuori sulla veranda in compagnia di Mida, Gaia, Sarah, Kia, Lil Jolie e Lucia
"Stasera cuciniamo noi Cri" dico al ragazzo che era appoggiato all'uscio della porta insieme a Gaia
"eh che vogliamo fare?" mi domanda
"andiamo a vedere che c'è in frigo?" gli propongo, lui annuisce e rientriamo in casetta, lui si dirige verso il frigo
"mi prendo un attimo il giubbotto, che sto morendo di freddo" gli spiego e prendo dall'attaccapanni il primo giubbotto che mi capita tra le mani
"ci credo, stai a maniche corte" mi prende in giro
"dai dici cosa possiamo fare!" lo zittisco ironicamente riportando l'attenzione sulla cena che avremmo dovuto cucinare a breve.
"Decidiamo, primo o secondo?" domanda Mida
"a me la pasta non va tanto" ammetto
"a te non va mai la pasta Nì" lui risponde
"ormai mi conosci bene" affermo ridendo
"io esco pazzo per la pasta, come fai a non volerla non lo so" anche lui si unisce alla mia risata
"Facciamo le patatine fritte, poi pollo al forno, per chi vuole la pasta facciamo il risotto? Che dici?" domando raggiungendolo
"e basta? Facciamo qualcos'altro" propone
"tanto molti mangiano più tardi lo sai, tipo Holden, Ayle, Natalie, anche Sofia" gli ricordo
"Petit mangia solo il risotto" aggiungo
"al massimo gli cuciniamo qualcosa più tardi" dico
"mi da fastidio che mangiamo tutti ad orari diversi, però hai ragione Nicky" lui sospira e poi richiude il frigo
"Oh sono tornati Ayle e Nat" esclama guardando fuori la vetrata, alle sue parole anche io mi volto per vedere le loro figure avvicinarsi alla veranda e senza dire nulla torniamo entrambi fuori.
"Che è successo?" Lil Jolie domanda ai due biondini
"che deve succedere? sempre la stessa cosa, serale si serale no" sbotta Nahaze
"c'era ovviamente anche Rudy" aggiunge Ayle palesemente scazzato
"che ha detto Rudy?" domanda Angela
"ha palesemente detto che se non si fosse accesa la questione della maglia con Anna, lui ti avrebbe dato la maglia oggi" risponde Ayle
"si amo, ha praticamente detto questo" dice Natalie
"visto amò?" chiedo retoricamente ad Angela.
Oltre alla questione Nicholas, anche la Pettinelli aveva chiesto ad Angela di passare in squadra con lei.
"Poi per forza di cose Raimondo la darà a Giovanni, perché si" Ayle continua
"poi io non posso credere che Kumo non vada al serale, non lo posso proprio credere, anche Sarah. Non vedo perché Lorella non debba mandarti. Quindi rimaniamo io Kia e Nahaze. Forse a rischiare di più sono Kia e Nat visto che sono qua da poco" alla fine del suo discorso, Nahaze torna sui suoi passi mettendosi davanti a lui
"Ayle ma basta, non ti voglio sentire, non è ancora detto nulla. Mi sono rotta il cazzo" sgrano gli occhi per la sua reazione ed incrocio lo sguardo con Kia che era rimasta zitta tutto il tempo.
A quel punto in molti iniziarono ad andare contro Ayle
"ma raga calmiamoci tutti, capisco il nervosismo e tutto ma abbassiamo i toni" cerco di placare gli animi
"no perché mi sono rotto il cazzo. Io ho detto una mia opinione, posso dire il cazzo che mi pare quando mi pare e se lei non ha voglia di sentirmi se ne va da un'altra parte!" esclama Ayle
"non ho detto che hai sbagliato Eli, personalmente anche io ho la tua stessa idea... chiedo solo di placare gli animi perché non vedo il motivo di litigare per questa cosa" parlavo soprattutto con il resto dei ragazzi che gli erano andati contro quando potevano benissimo dire la loro in maniera più leggera.
Detto questo, in veranda calò il silenzio.
Nahaze si dilegua in camera sua, Gaia e Lil rientrano in casetta, Mida si apposta ai fornelli, Elia invece
mi si avvicina e mi chiude tra le sue braccia
"scusa Nick, c'hai ragione" sorrido alle sue scuse e ricambio l'abbraccio
"per una volta che hai ragione tu, ti scusi? che sei strano"
















































































































































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