Capitolo 6

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Benedict raggiante in volto, aveva condotto sulla pista da ballo Isabelle, poiché era l'unico modo per poter dialogare con lei in privato.
Prima che le dolci note prodotte dall'orchestra si iniziassero a diffondere i due si trovarono a stringere mani di sconosciuti per formare un cerchio.
Benedict si trovò ad osservare ogni dettaglio del corpo di Isabelle, l'abito color lavanda che indossava le faceva risaltare la tinta rosacea delle gote, oltre a fasciarle perfettamente le forme del corpo. I capelli mossi tenuti a bada da un raccolto lasciavano scoperto il viso e delineavano i lineamenti marcati. Benedict non riusciva a guardare altrove, tanto che si ritrovò ben presto fuori tempo quando tutti iniziarono a muovere il corpo seguendo la dolce musica.
Si riprese solo quando vide Isabelle danzare nella sua direzione.
"Per quale motivo ci avete messo in questa situazione? Sappiamo entrambi di non essere grandi ballerini" domandò Isabelle imbarazzata.
"Volevo parlarvi ma non mi avete lasciato abbastanza tempo, perciò me lo sono preso!"
Lo sguardo di lui era fisso sugli occhi della ragazza che in quella situazione si trovò ad arrossire abbassando il volto.
Mai fino ad ora Isabelle si era ritratta dallo sguardo di un uomo.
Ma Benedict non era un corteggiatore qualunque era suo amico, ma soprattutto era un artista e lei sapeva bene che nessuno sguardo poteva essere più penetrante.
"Volete spiegarmi il motivo?" pronunciò la frase dopo aver rialzato il volto verso l'alto con un tono serio e il più possibile distaccato.
"Vi sono piaciuti... Benedict si zittì, la voce tremolante non gli permise di terminare la frase
"Cosa?" chiese curiosa Isabelle, vedendo l'amico in difficoltà
"Dicevo se avete apprezzato le decorazioni?"
"Siete sicuro di stare bene? Non vi riconosco più." sorridendo aggiunse " Non ho mai sentito domanda peggiore."
Vedendo che il giovane non stava però ridendo rispose alla domanda "Ad ogni modo non le avevo notate"
"Non trovate che la stanza giri più del solito?" disse Benedict visivamente accaldato
"State bene?" Domandò la giovane preoccupata "Forse dovremmo uscire da questa stanza e prendere una boccata d'aria. State sudando molto".
In quel momento la deliziosa armonia che aveva agitato tutta la stanza terminò lasciando come sottofondo solo il brusio delle chiacchiere.
Isabelle afferrò il braccio destro di Benedict e lo portò sopra la sua spalla, tenendolo saldamente dal polso. Si diressero verso i due Bridgerton che si trovavano ancora in compagnia di Penelope.
"Tutta questa luce mi infastidisce" si portò la mano sinistra sugli occhi per ripararsi. Le gambe non erano ben salde e il peso del corpo imponente gravava sulle gracili spalle di Isabelle.
"Forse dovreste evitare di rivolgere lo sguardo ai lampadari"
La breve strada che li separava dai bordi della pista sembrava interminabile, ad ogni passo Benedict si abbandonava sempre di più sulla giovane.
"Colin, aiutatemi" disse Isabelle sfinita
"Che cosa succede?" domandò dopo aver afferrato il fratello dall'altro braccio.
"Non saprei, ha iniziato a sudare e barcollare, blaterando qualcosa sulla luce" Isabelle pareva scossa dal comportamento di Benedict
"Spostiamoci in giardino, dobbiamo trovare un luogo appartato per evitare scandali"
"Di cosa parlate, che sta succedendo?" chiese Isabelle maggiormente preoccupata.
Il piccolo gruppo si spostò nel giardino retrostante alla casa, Penelope conosceva un posto nascosto che non poteva essere scorto nemmeno dall'alto della grande sala da ballo.
"Eccoci arrivati! Fatelo stendere su questa panchina" Penelope indicò una seduta a due posti in pietra, sulla quale fecero sdraiare Benedict.
"Sarebbe meglio portarlo a casa" consigliò Eloise
"Non in queste condizioni, se nostra madre lo vedesse. Non voglio immaginare" continuò Colin
"Voi sapete dunque sapete cosa non va?" La voce di Isabelle parve spazientita e allo stesso tempo preoccupata.
"Certamente, ma preferirei non dirlo davanti a delle signorine"
"Suvvia Colin smettetela di trattarci come delle bambole, non siamo così facilmente impressionabili come pensate, ve lo lasciamo solamente credere" ora il tono era realmente irritato.
"Ebbene, credo che abbia assunto una sostanza che amplifica le sensazioni. Per questo la sudorazione è alterata come lo sono tutti i suoi sensi."
"Possiamo fare qualcosa per migliorare tale situazione?" domandò dolcemente Penelope che non distolse per un attimo gli occhi da Colin.
"Magari un bicchiere con dell'acqua potrebbe aiutare, anzi una bacinella"
"Certamente. Eloise sareste così gentile da accompagnarmi?" Chiese Penelope all'amica
"Volentieri ma ad una condizione, sarò io stessa a rovesciare l'acqua addosso a nostro fratello"
Le due giovani si allontanarono verso la luminosa sala da ballo, lasciando soli Colin, Isabelle e Benedict.
Quest'ultimo stava delirando, pronunciando frasi di poco senso agitando in aria le lunghe braccia. 
"Fatemi sedere" disse cercando di alzare il busto dalla seduta in pietra, ma con scarsi risultati, poiché la mano di Colin era sempre pronta a ributtarlo giù.
"Rimani fermo! Pen e Eloise sono andate a prendere dell'acqua" aggiunse poi.
Isabelle non aveva mai visto Benedict cosi indifeso; era sdraiato su una panchina in un giardino senza avere il controllo del proprio corpo, se Colin non lo conoscesse così bene da essere certo che avesse assunto qualcosa, si sarebbe potuto pensare che tale atteggiamento fosse dettato dalla febbre in quanto può condurre  a delirio e allucinazioni.
"State zitto" ordinò Colin dopo aver sentito delle voci maschili non troppo distanti da loro.
"Credo che anche loro conoscano questa postazione nascosta e che stiano venendo proprio qui. Cercherò di indirizzarli altrove. Voi riuscirete a tenerlo a bada da sola?"
"Andate pure, io attenderò il ritorno di Eloise e Penelope"
Isabelle si trovò sola con Benedict, erano nascosti da una siepe  molto altra ma non altrettanto larga. Per questo motivo Benedict non avrebbe dovuto compiere nemmeno un passo, altrimenti si sarebbe esposto agli occhi degli uomini che stavano venendo verso di loro.
Nel silenzio della notte Isabelle sentí perfettamente la conversazione intrattenuta da Colin che aveva raggiunto gli uomini, riuscí per loro fortuna in poco tempo a convincerli che vi era una parte del giardino ancora più discreta e si era offerto di mostrargliela. Isabelle pensò che non avrebbe fatto ritorno  prima di Penelope ed Eloise.
Benedict rimase calmo per poco tempo prima di tornare a pronunciare parole fra loro sconnesse.
"Non vi agitate" la voce di lei appariva calma
"Ma è tutto buio e inizio a sentire freddo" si lamentò
"Siete sicuro di stare bene? Come potete avere freddo? Un minuto fa stavate sudando."
La giovane allungo il dorso della mano vicino alla fronte di Benedict per sentirne la temperatura. Quando la mano sfiorò la pelle il giovane trasalì.
"La vostra mano è calda e così morbida" disse afferrandola e passandosela sulla guancia rasata.
Isabelle che guardava la scena dall'alto provó tenerezza per le condizioni del giovane, sembrava un bambino indifeso.
"Guardate una stella cadente" disse lasciando il braccio della ragazza e indicando con le mani il cielo oscuro illuminato solo da tanti piccoli puntini .
"Voglio toccarne una" disse e si arrampicò sulla panchina. Cercò di allungare il corpo per poter  toccare il cielo.
Isabelle sbiancò, se qualcuno lo avesse visto e fosse venuto a controllare gli avrebbe trovati soli. Si era già trovata in una situazione simile ma in quel caso Benedict era cosciente delle sue azioni, a differenza di quella sera.
"Scendete subito" ordinò la giovane senza essere ascoltata.
L'uomo continuava a sbracciarsi tentando vanamente di afferrare le luci nel cielo.
Isabelle che lo aveva pregato più volte, esausta da tale situazione decise di ricorrere alle maniera forti. Afferrò una manica della camicia e iniziò a tirare verso il basso. Riuscí ad attirare l'attenzione dell'uomo che abbassò il volto nella sua direzione.
"Vi ordino di scendere!"
Tale richiesta non venne però accontentata. Isabelle si vide costretta a tirare con molta più forza, inizialmente si sentì il rumore del tessuto spezzato e in seguito un potente tonfo.
Benedict era caduto a terra, dopo che le ginocchia avevano ceduto la presa, tirando con se Isabelle.
La giovane si accorse solo quando era sdraiata sul petto di Benedict che l'idea di aggrapparsi alla camicia non era stata una delle migliori. Infatti i bottoni non avevano retto e il tessuto si era lacerato, lasciando scoperti i pettorali del giovane.
L'aria calda di Luglio diffuse in poco tempo il profumo indossato da Benedict che inebriò le narici di Isabelle.
Le mani di lei erano poggiate sulla pelle nuda di lui, e i volti non erano molto distanti tra loro, Isabelle poteva chiaramente sentire l'odore di whisky che usciva dalle labbra di Benedict, non le dispiaceva neanche, nonostante preferisse il vino ai superalcolici. I loro respiri erano sincronizzati e i battiti dei loro cuori andavano all'unisono.
"State bene? Avete battuto la testa?" Domandò preoccupata la giovane
"Credo di essere caduto a terra" la voce era tremolante e il respiro affannoso di chi cade colpendo con la schiena il suolo.

Benedict che aveva perso lucidità da più di un'ora riuscì comunque a comprendere la situazione che si era creata. I suoi occhi riuscivano a vedere le simmetrie perfette del viso squadrato di Isabelle. Le labbra gonfie e sensuali si muovevano a formare suoni che in quel momento apparivano ovattati alle sue orecchie. Le lunghe ciglia nere incorniciavano i grossi occhi verdi che lo fissavano apprensivi e amorevoli.
Tutto quello che riusciva a pensare era che voleva prenderle il volto fra le mani e baciarla fino a farle perdere il fiato. Ma il suo corpo non riusciva a muoversi, era come inchiodato alle pietre del terreno.
Fino a quel momento si rese conto di non aver mai osservato tanto da vicino il volto della ragazza che non mostrava alcun segno di volersi muovere da quella compromettente posizione.
"Voglio farvi un ritratto" fu la prima frase di senso che pronunciò da quando si trovava in quel area verde.
Vide l'espressione della giovane mutare, colta da sorpresa, le labbra cessarono di muoversi e si chiusero in un sorriso.
"Certo, se questo può aiutarvi a tornare in voi"
"Non ora e non qui. devo trovare un posto migliore"
La giovane non aggiunse altro, annuì soltanto.
"Il vostro volto..."
"Che ha il mio volto di sbagliato?"
"Assolutamente nulla, anzi... il vostro volto è delizioso come un prato fiorito in primavera"
La giovane arrossì poiché non era abituata a ricevere molti complimenti dagli uomini, il carattere un poco brutale e per niente paziente non attirava molto i corteggiatori che apprezzavano maggiormente ragazze quiete e aggraziate.
"Forse è meglio alzarsi, le pietre vi faranno male alla schiena" disse distogliendo l'attenzione dal complimento ricevuto
In lontananza si sentirono dei passi progredire nella loro direzione, la giovane si sollevò in tutta fretta, allungando la mano a Benedict che la afferrò e con fatica si drizzò in piedi.  Isabelle osservò che il taglio della camicia era ben più visibile di quanto immaginasse, non lasciava scoperti solo i pettorali ma scendeva giù fino quasi all'ombelico, non fu semplice per lei distoglierne lo sguardo.
"Abbiamo trovato solo una brocca in vetro contente dell'acqua, spero possa bastare" disse Eloise  prima di sbucare da dietro la siepe, seguita da Penelope
"Dov'è andato Colin?" fu la domanda seguente
Isabelle si affrettò a spiegare tutto ciò che era accaduto, sorpresa che la giovane non avesse chiesto nulla riguardo l'abbigliamento del fratello. 
"Santo cielo Benedict, che avete combinato con la camicia" disse Eloise coprendo gli occhi a se stessa con una mano e con l'altra li coprì all'amica.
Benedict che si sentiva esposto di fronte a tanti occhi femminili prese i lembi del tessuto stracciato e li avvicino per chiudere la grossa scollatura accidentale.
"State bene Isabelle?" Domandò poi Eloise pensando al peggio
"Certo, non è successo nulla, si è trattato di un incidente"  spiegò Isabelle.
"Credo che l'acqua non servirà più" disse Penelope poggiando a terra la brocca che teneva tra le mani.
"Probabile la botta alla testa ha aiutato" rispose Isabelle ridendo.
La sua risata riuscí a contagiare sia Eloise che Penelope.
"Come faremo a riportarlo a casa in queste condizioni? Di certo non possiamo abbandonarlo nel giardino di Pen" disse Eloise guardandosi intorno in cerca dell'altro fratello
"Dovremmo aspettare Colin, sarà presto di ritorno" consigliò Isabelle
"Mio malgrado credo che dovrebbe occuparsene Anthony" rispose Eloise
Quel nome fece risvegliare nella mente di Isabelle tutti i ricordi di quella stessa sera. La stretta possente, il tono di voce irritante e infine il fatidico calcio che la fece prevalere sul visconte. Non sarebbe stata in grado di affrontarlo dopo quello che era successo nelle cucine, non oggi, non in quel luogo, non circondata dai suoi familiari, non dopo essersi comportata in quel modo nei suoi confronti.
"Sto bene, riesco a reggermi in piedi, sono in grado di saltare e ballare" disse Benedict cingendo con le braccia le spalle di Isabelle, che si trovava proprio davanti a lui.
La giovane si irrigidì sotto la presa dell'uomo, sentì sulla sua schiena i muscoli ben delineati che la camicia stracciata aveva in precedenza lasciato scoperti. Non riuscì a muoversi, fino a quando Benedict si staccò dal suo corpo rigido.
"Avete sostituito alla contemplazione l'euforia vedo" le parole uscirono ironicamente dalla bocca di Eloise.
"Credo che sia giunto il momento di lavarsi caro fratello"
"Ferma!" Una mano bloccò le braccia di Eloise che stava sollevando a fatica la brocca contenente l'acqua.
"Ho trovato una carrozza che accompagnerà a casa Benedict e poi proseguirà verso la meta finale." Disse Colin dopo aver varcato la siepe che nascondeva i loro corpi.
"Quale sarebbe il nome di tale benefattore?" Domandò incuriosita Eloise
"Lo conoscete meglio del vostro stesso nome. Isabelle ovviamente"
"Assolutamente no" fu la risposta categorica della giovane
"Sapete che è innocuo come una coccinella" fece una pausa di riflessione e per rassicurare maggiormente la ragazza aggiunse "Io vi seguirò a cavallo"
Isabelle non voleva abbandonare Benedict in quella situazione e non voleva nemmeno causare alcun disturbo agli altri Bridgerton. Nonostante il suo cuore poteva apparire freddo in realtà non lo era affatto e avrebbe superato mari e monti per le persone a cui voleva bene.
"Acconsento, ma voi dovete promettere che non perderete mai di vista la mia carrozza. Inoltre una volta fermati all'entrata di casa vostra farete scendere vostro fratello e ve ne occuperete senza il mio aiuto"
"Come preferite" fu la risposta soddisfatta di Colin

Una Lady da contendere| Bridgerton ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora