L'Inverno

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9/2/2015

Fa davvero freddo. E dire che non so più nemmeno ricordare quanti inverni ho vissuto. Ma alla fine si ritorna sempre al punto di partenza, e si ricomincia, avanti e indietro. E non finirà mai.

-Stai bene?-

-Sì-

-Sicura?-

-Sì-

Lo conosco da un sacco di tempo, così tanto...così tanto. E dire che non sono mai stata così vicino a un altra persona, e soprattutto per così tanto tempo. Che tempi i nostri! Così lenti. Mentre tutti corrono. Per andare chissà dove, per fare chissà che cosa. Tanto alla fine dovranno guardarmi negli occhi. Un giorno.

-Io rientrerei. Fa davvero freddo-

-Non far finta di sentire qualcosa-

Disse lei sogghignando.

-Ok. Ma mi piace fare finta! Ok!-

-Ti ricordi com'era?-

-Com'era il freddo prima di essere così?-

-Sì. Te lo ricordi?-

Lui la guardò smarrito. Perso. Confuso. La guardò negl'occhi, come se la risposta fosse lì dentro.

-Era...Il freddo era come una puntura di un ago inaspettato-

-Perché-

-Beh, perché fa male, ti sorprende e continui a sentirlo; quando è molto forte continui perfino a sognarlo. In più se non te ne accorgi subito e non ti copri le conseguenze non saranno di buon esito; come una ferita lasciata aperta, appunto-

-Non mi sembra un gran che come metafora-

-E' una similitudine! Ignorante-

-E' uguale-

-No che non è uguale! Dovresti saperle le regole e i termini della langua Italiana alla tua età-

-Senti ho imparato così tante lingue che ormai cerco di ricordarmi l'essenziale di un po' tutte. Comunque che centra la mia età scusa? Mi stai dando della vecchia?-

Lui rise. Poi si alzarono e tornarono dentro. Chiusero il balcone di quella piccola stanza e la donna bianca e dai capelli corvino si sedè sul letto rosso; mentre l'uomo ragazzo continuava a parlare.

-No. Ti pare. E' solo che...beh, infondo tu non ti ricordi nemmeno il tuo compleanno-

-Sì questo è vero. Il tuo compleanno invece?-

-Ah io sono nato il 24 Dicembre-

Iniziò la frase con orgoglio. Ma la finì con l'amaro in bocca.

10/3/2015

Quell'essere era...meraviglioso. Ammaliava tutti: chi per amore, chi per curiosità, chi per amicizia; ma alla fine finiva sempre nello stesso modo. L'avevano trovato e accerchiato. Mosse la sua lunga lingua fraudolenta tra la nebbia del primo mattino. Cercò di afferrarli, ma quel vicoletto era troppo stretto e non riusciva ad'essere più svelto dei due esseri che volevano catturarlo.

Non si vuole trasformare del tutto. Ha tirato fuori sono quella grossa lingua ma qui non è molto utile.

Con uno scalro movimento della mano la guarriera riuscì a tagliare la lingua dell'essere, che dopo il colpo stava assumendo sembianze luciferine: non aveva più le gambe, ma zampe di capra e zoccoli, ma il resto rimase umano. Il sangue era dappertutto.

-Che schifo-

Disse l'uomo, scomparendo e riapparendo da una parte all'altra cercando di immobbilizzare la creatura. E ci riusci! Finche questa, però, non spalancò le sue enormi ali vitree, riuscendo a liberarsi dalla presa. Il ragazzo uomo rimse ferito.

-Non fartelo scappare-

Gridò alla donna bianca che già era partita per l'inseguimento.

La creatura non volava molto alto, forse quelle ali erano troppo pesanti.

Sarà un altro venuto male.

Lei riuscva a tenere il passo correndo sui fili del telefono. Era delicata e leggera come una piuma, ma decisa a catturare il mostro di origini apparentemente sconosciute.


-Il sole è quasi sorto del tutto. Ma dove cazzo è Alex!?-

Era nervoso e molto ferito; infondo era proprio dietro al mostro quando questo aprì le ali.

-Che botta-

Si disse. Poi vide un fortissimo raggio blu in lontananza. E ne fu sollevato.

-Però è strano. Perché solo particolari tipi di mostri fanno quello strano raggio quando muoiono?-

-Un giorno te lo spiegherò-

Il ragazzo uomo fece un salto in avanti e poi si girò dallo spavento.

-Ma come ti viene in mente. Sono anche gravemente ferito. Aiah!-

-Tu non senti il dolore non fare il bambino. Questo che senti è solo un  riflesso del corpo che percepisce il fatto che c'è qualcosa che non va. Ma non è vero dolore-

-Mi correggi!?-

-Se sbagli certo che lo faccio, mio caro Théodore-

-Non chiamarmi così. Theo è più che sufficiente. Approposito, Alex per cosa sta? Alexia o Alexandria?-

-Non lo so-

-Ma tu non sai niente-

-Infondo non è così importante no!? Sembre Alex rimane-

-E sempre Alex resterai-

-Adesso però seguimi. Ti porterò in un posto speciale-

-Dove? Dopo un combattimento?! Ma sono stanco-

-Zitto e seguimi. Mia cara ombra-





M.I.T.T.OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora