Crostata ai lamponi

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Milano
Martedì 7 Novembre 2023
06.54 PM








Da quando non ti sento
Dormo fuori con il frеddo
L'amore è come un atto violento
Se vivo è perché brucia dentro
Sto contando mille passi
Sperando che la pioggia non passi mai
Ma ho un solo cuore per gli attacchi
E tu ci cammini sopra con i tacchi
E sai, il dolore uccide, sono incline a soffrire
Quando senti che è la fine, ciò che unisce è più sottile
Vedi che il filo si spezza
Diventa una gara ma in stato di ebrezza
Meglio restare coi piedi per terra
Non siamo all'altezza

Sono in bilico, dovrei lasciarmi andare giù
Dovrei provare il brivido, un passo e non ci sono più per te.













Fuori dalla finestra il cielo è cupo e le prime gocce di pioggia iniziano a farsi spazio tra i vetri, rincorrendosi come se fosse una gara a chi raggiunge prima il davanzale.

Suona il campanello. Una volta.

Vittoria crede sia la signora che abita alla porta accanto, probabilmente le sta portato una fetta del dolce che ha fatto la mattina stessa. È martedì, quindi, dovrebbe essere il giorno della crostata ai lamponi con le strisce così precise che ogni volta Vittoria si chiede se abbia usato o meno due squadre e un micrometro per misurare lo spessore.








Quando si apre una porta c'è sempre quel momento di tensione dettata dal fatto che non si è mai completamente sicuri di cosa ci sia realmente dall'altra parte.








È incredibile, dice. Dovresti andare. A Boston, intendo. Dovresti accettare l'offerta, non dovresti nemmeno pensarci due volte.

Lei non dice niente.

La sua espressione è qualcosa di indescrivibile.

Indossa una felpa grigia di almeno tre taglie più grande e i pantaloni della tuta blu. Aveva spostato gli occhiali da vista sulla testa, quelli che usa solo quando lavora a computer.








Sono sicuro che saresti perfetta. Lo sei sempre. Sono molto felice per te. Te lo meriti più di qualsiasi altra persona anche se lo so che pensi non sia così.








Gli occhi diventano lucidi. Le gambe iniziano a tremare e pensi di poter cadere da un momento all'altro.








Questo è quello che avrei dovuto dirti quel giorno.

Ma non l'ho fatto, confessa lui.

Non so perché ma mentre parlavi mi sono fatto prendere dal terrore che tra di noi potesse finire in quell'esatto momento e la mia mente ha visto tutto nero.

Pochi minuti prima della tua chiamata mi avevano informato che ero stato squalificato dal Gran Premio di Austin.

Tu mi mancavi così tanto anche se era passata solo una settimana dall'ultima volta che ci eravamo visti. Una settimana dalla sorpresa che mi avevi fatto per il mio compleanno. E allo stesso tempo sapevo che saremmo stati lontani per almeno altre 3 settimane.

Come avrei potuto resistere?

E pensare che per tre mesi tu saresti stata dall'altra parte del mondo. Saresti stata così lontana da me.

Non voglio assolutamente giustificarmi anzi ammetto di aver fatto una delle cazzate più grandi della mia vita.

Non ti ho più richiamata per tutto quel tempo perché pensavo che la cosa migliore per me fosse concentrarmi solo sulla Formula 1.

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