Sono tornata a casa giusta in tempo per studiare chimica dato che domani abbiamo il compito. L'avevo già ripassata ma meglio non lasciare nulla indietro. Vedendo quanto è difficile vorrei dare buca ad Aiden, per quanto è buono capirebbe la situazione ma non lo farò. Studierò domani mattina prima del compito tanto è alla terza ora. Imposto la sveglia per le 18:30 ed inizio a studiare. La concentrazione è poca. La visione di un Michael uscito appena della doccia e mezzo nudo davanti a me mi ha completamente sviata. Mi maledico mentalmente per aver ancora pensato a lui. È vero, è stato molto gentile da parte sua farmi riappacificare con mio fratello ma non ho ancora dimenticato le parole che mi ha detto stamattina. Stoppo i pensieri su di lui, fra due ore e mezza uscirò con Aiden ed io penso ad un altro ragazzo? No. Cerco di far uscire il ragazzo dagli occhi verdi dalla mia testa e mi fiondo completamente nella chimica. Manca mezz'ora al suono della sveglia ma decido di anticiparla, ho studiato abbastanza e mi viene la nausea a leggere ancora sui neutroni, protoni e via dicendo. Prendo un pigiama velocemente e vado a farmi una bella doccia per lavar via lo studio da dosso. Una volta uscita dalla doccia mi guardo allo specchio e vedo il solito disastro. Il calore della doccia mi ha arrossato le guance e gli occhioni azzurri spiccano notevolmente. Indosso velocemente la biancheria intima e il pigiama per andare in stanza e scegliere cosa mettere per uscire. Le temperature sono calde, come sempre, ma di solito in serata si alza sempre un po' di freddo quindi sarebbe meglio indossare una felpa. Prendo un pantaloncino di jeans e un top nero. Per quanto riguarda la felpa andrò a scovare nell'armadio di mio fratello, non me ne piace neanche una. Mi riprometto di andare a fare un po' di shopping con le mie amiche, saranno contentissime di sentirmelo dire. Prendo dalla scarpiera le mie amate blazer mid '77 e le indosso. Mi guardo allo specchio e mi complimento con me stessa, sono vestita in modo molto semplice ma secondo me adatto ad un'uscita con il proprio ragazzo. Ragazzo? No non lo è ancora in realtà. Allison, cosa dici? Lo hai davvero definito "il tuo ragazzo" ? Sono così immersa nei miei stupidi pensieri che neanche mi rendo conto che mio fratello è sullo stipite della porta a fissarmi.
<<Esci?>> dice facendomi sobbalzare.
<<Si, con Aiden.. puoi solo coprirmi con la mamma? Non voglio ancora parargli di lui in realtà.>>
<<Tranquilla ci penso io. Ma prima o poi dovrai dirglielo, vedo che le cose si stanno facendo importanti.>> dice perplesso.
<<Esco con lui per scoprirlo.>> dico prendendo la borsa e mettendoci dentro il portafoglio e un pacco di fazzoletti.
Congedo un secondo mio fratello per andare in bagno a pettinarmi i capelli e riparare la mia faccia che è un disastro. Metto solo un po' di correttore e mascara. Mi guardo allo specchio e mi sembra andare già meglio rispetto a prima. Il cellulare vibra nella mia tasca così lo sfilo e leggo il messaggio.
Sono quasi a casa tua.
Aiden
<<Seb posso prendere una tua felpa?>> gli chiedo facendogli gli occhi dolci.
Un po' contrariato annuisce perché è difficile dire di no ai miei occhioni azzurri. Apro l'armadio e sono indecisa su quale felpa prendere. Dopo mille indecisioni mi rendo conto che è ora che mi sbrighi quindi afferro la felpa grigia di hard rock e vado a prendere la borsa in stanza. Mentre sto per uscire dalla porta di casa una mano mi blocca il polso. È Sebastian.
<<Alli, sei sicura che tra di noi è tutto apposto? No perché vedo una certa freddezza e non vorrei che..>> non lo lascio neanche finire di parlare.
<<Si Seb è tutto apposto, mi ha solo un po' dato fastidio il tuo comportamento.>> ammetto
Il fatto che non si è fidato di me e in più non voleva neanche chiedermi scusa mi ha dato parecchio fastidio però, a differenza sua, non gli porto il muso per molto tempo. Mi piace risolvere le cose subito e non mi piace portarle alle lunghe. In quel momento mi ha fatto male e mi sono arrabbiata ma poi non ci penso più.
<<Scusa.. io non volevo dubitare di te, però nonostante Michael è uno dei miei amici più fidati non condivido certi comportamenti.>> dice.
Che comportamenti? Mi sembra una persona apposto, si è un po' apatico, cambia umore come il tempo, un po' arrogante ma alla fine non è male. Se magari facesse uscire sempre il suo lato dolce, premuroso, simpatico e sicuramente divertente andremmo d'accordo.
<<Che comportamenti scusa?>> adesso sono curioso.
<<Con le ragazze..>> lo stoppo.
<<Seb devo uscire, che ne dici se ne parliamo quando torno?>> gli dico con evidente fretta nella voce.
<<Si va bene, stai attenta e per qualunque cosa chiamami.>>
Gli sorrido ed esco di casa. Aiden mi aspetta a pochi metri dalla porta di casa, ha indosso una maglietta blu, un pantaloncino nero e delle air force bianche. Appena gli vado incontro mi chiudendo in un abbraccio caloroso. Decidiamo di andarci a mangiare un gelato sul lungomare, nel tragitto mi riempie di complimenti ed io imbarazzata cerco di ricambiare. Parliamo della scuola, dei vari compiti in classe, mi parla del football spiegandomi un po' le tecniche ma non ci capisco nulla, per educazione però lo ascolto e annuisco. Arrivati in gelateria lui sceglie un cono con tre gusti io invece decido di prendere una coppetta con due gusti. Litighiamo davanti al cassiere per chi pagare ma lui ha la meglio su di me.
<<Sei preoccupata per il compito di chimica?>> mi chiede appena ci sediamo sul muretto.
<<Un po', non mi piace molto la chimica.>> ammetto.
<<Wow, una materia che non ti piace!>> ridiamo alla sua esclamazione.
<<Odio anche la biologia.>>
<<Perché a qualcuno piace la biologia?>> dice ridendo.
Ridiamo insieme e finiamo di mangiare il nostro gelato. La serata si sta rivelando più semplice di quanto mi immaginassi. Aiden è una persona fantastica. Abbiamo molte cose in comune. Tranne il fatto che lui è un tipo molto sportivo mentre io.. per niente. Direi con molte catene che io e l'attività fisica viaggiamo su due linee completamente diverse senza mai incontrarci. Non appena finisco di pensare a questa cosa, Aiden mi prende per mano e mi trascina in un campo di basket dietro di noi.
<<Ti fa di fare due tiri?>>
<<Non so giocare.>> dico.
<<Ma che dici? Ti ricordi quando ti ho insegnato a tirare? Hai imparato in pochissimo tempo e sei stata davvero brava. Se vuoi ti faccio rivedere.>>
Rifiuto gentilmente l'offerta di aiuto e cerco di ricordarmi il suo insegnamento. I primi tiri vanno davvero male ma non mi arrendo. Chiedo di aiutarmi almeno per ricordare come fare e una volta ricordato il meccanismo vanno a centro un sacco di palle. Forse non sono negata come credo negli sport, dovrei solo impegnarmi un po' di più. Aiden da inizio ad una gara, chi fa più punti paga al prossimo appuntamento. Io accetto senza farmelo dire due volte, non vorrei che pagasse di nuovo lui la prossima volta. La sfida ha inizio, Aiden si destreggia per bene mentre io sembro una foca ammaestrata che cerca di prendergli la palla. Il problema principale è che lui è alto almeno 1.82 mentre io sono al massimo 1.55. Sono indietro di due punti e ormai sono rassegnata al fatto che pagherà sempre lui. Ad un certo pinto ho deciso di rinunciarci quindi chiedo il time out.
<<Pagherò sempre io.>> dice ridendo.
<<Hai giocato nel tuo campo, come vincere facile.>> dico mettendo il finto broncio.
<<Adesso ti aiuto.>> dice venendo verso di me dandomi la palla <<Tu rimani tranquilla.>>
Tranquilla? Per cosa? Ad un certo punto si posiziona dietro di me e si abbassa lentamente, io lo guardo non capendo bene le sue intenzioni fin quando non mi ritrovo praticamente seduta sulle sue spalle. Lancio un piccolo grido e mi aggrappo a lui per paura di cadere. Lui mi dice di rimanere tranquillo, di non irrigidirmi perché è tutto in regola. Mi accompagna avanti al canestro e mi invita a buttarla dentro per fare centro. Io allungo le braccia e lancio lentamente la palla, fortunatamente fa centro ed io risultato.
<<Hai visto? Hai fatto un punto.>> dice mettendomi giù.
<<Grazie, sei stato carino.>> dico imbarazzata.
Se si avvicina pericolosamente a me, ho capito le sue intenzioni e non mi tirerò indietro. Aiden è fantastico e non perderò un ragazzo del genere. Cerco di prendere coraggio e mi avvicino anch'io per fargli capire che sono d'accordo, può farlo. Ci ritroviamo a pochi centimetri, io per guardarlo negli occhi devo alzare la testa. Incrocio i suoi bellissimi occhi azzurri, una ciocca dei suoi capelli gli cade davanti e le sue braccia muscolose mi cingono in vita. Se è un sogno, non svegliatemi. Uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto è interessato a me ed io sono ancora qui a pensare se baciarlo o no. Mi alzo sulle punte, gli prendo il viso con le mie piccole mani e lo bacio. Lui rimane un attimo confuso, forse non si aspettava che prendessi io l'iniziativa, ma dopo pochissimi secondi mi prende in braccio. Ci stacchiamo e lui inizia a guardarmi, mi sposta una ciocca di capelli e mi sorride.
<<Penso di non aver mai guardato nessuna come guardo te.>>