Non è stata colpa tua

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Non è stata colpa tua. Io non ce l'avevo con te, ma insomma, da qualche parte dovevo pur cominciare.

Sono stati i tuoi pantaloncini rossi.

Non erano... come dire, se ne vedono a centinaia, rossi con il bordino bianco, ma mentre facevi quella specie di acrobazia si notavano particolarmente.

E lo so, perché il video l'ho visto solo due volte, e alla seconda l'ho riconosciuto. "Ah, la ragazza con i pantaloncini rossi!", così ho pensato.

Non sapevo nemmeno come ti chiamassi, giuro.

Quindi, vedi, non sei stata tu.

E quando sono riuscito a entrarti in casa, ma che fatica, sono stati proprio la prima cosa che ho cercato. Erano nel cesto della roba da lavare. Magari li hai perfino cercati, ti chiedo scusa. Prometto che li conserverò con cura, i tuoi pantaloncini rossi.

E adesso, come dire, non so da dove iniziare.

Credo sia per questo che parlo tanto.

Per questo e perché altrimenti il video che lo faccio a fare?

Non ho mai ucciso nessuno, ho solo letto un sacco di roba.

E ho visto i film, e i podcast, i podcast sono bellissimi.

Quindi ho un po' di tutto, ho il veleno per topi, ho un sacco di plastica, le fascette da elettricista, i coltelli, naturalmente. Non lo so, ho anche preso roba da giardino, tipo le cesoie, i diserbanti. Ho pensato anche all'acido, ma sono sincero, non lo saprei maneggiare, non ho confidenza con quelle cose, la soda caustica eccetera.

Quindi boh, andiamo per tentativi.

Eeee dunque, diciamo: "Ciak! Morte di Assunta Lozzi, tentativo numero uno.".

E poi vediamo come va.


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La scomparsa di Assunta Lozzi, sedicenne residente a Maddaloni, in provincia di Caserta, non era stata sottovalutata nemmeno un istante. La ragazza era stata vista uscire dalla palestra "Modus" alle 17.48, dopo un breve scambio di battute con uno dei personal trainer.

«Ha detto che andava prima perché quel giorno stava sfasata, ma era sorridente, allegra, come sempre.» aveva testimoniato il ragazzo.

Le riprese avvenute in palestra vedono in effetti la ragazza poco attiva con gli attrezzi, più propensa a chiacchierare e a prolungare le pause. Uscita dall'edificio aveva svoltato per via Napoli, era stata inquadrata dalla telecamera di un negozio di abbigliamento ma non da quello seguente, segno che dovesse aver svoltato in una delle strade secondarie per raggiungere casa sua, distante meno di cinquecento metri. Il suo cellulare si spegneva alle 17.53, il segnale ancora agganciato alla stessa cella. Da quel momento nulla. La prima ad allarmarsi era stata un'amica, Celeste Corbo, che le aveva inviato dei messaggi mai recapitati. Aveva allertato la sorella, Benedetta Lozzi, che a sua volta aveva avvisato i genitori. La strada era stata percorsa in senso inverso, le forze dell'ordine contattate alle 18.16, una volta interrogato il personale della palestra e telefonato agli amici più cari. Quel pomeriggio Assunta non si era ripresa durante la sessione di fitness, cosa che non faceva sempre, ma si era preparata con grande cura e questo aveva indotto la sorella a credere che lo avrebbe fatto.

«Girava sempre qualche video in più, diceva che non si sa mai, poteva pubblicarli un giorno in cui stava male.»

A nessuno era sfuggito che Benedetta avesse parlato già al passato. L'ipotesi più accreditata era che qualcuno le avesse sciolto qualcosa nell'acqua della borraccia, quella che Assunta usava in palestra. Tra i piccoli contratti pubblicitari della ragazza, che con la sorella Benedetta si esibiva sui social in casalinghe esibizioni circensi - di discreto successo -, c'era un insaporitore dell'acqua che le ragazze esibivano con relative borracce firmate. Quella di Assunta era color rosa pesca, ricevuta in omaggio un mese prima. Impossibile distinguerla dalle svariate centinaia che erano state vendute dopo i filmati pubblicitari delle sorelle. Erano state esaminate le riprese dell'intera giornata, controllate tutte le persone che avevano avuto accesso alla palestra anche ore, se non giorni prima che Assunta vi entrasse per l'ultima volta. Secondo gli inquirenti era probabile che la borraccia fosse stata sostituita prima che la ragazza andasse ad allenarsi, cosa impossibile da verificare, visto che né l'originale né l'eventuale sostituta, erano state recuperate. Di Assunta Lozzi, stellina salutista di internet, nonostante gli appelli, le trasmissioni televisive, la partecipazione della rete, non si era ritrovato mai più nulla. O almeno così si credeva.

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