Ventitre dicembre

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Mezzanotte e zero tre, ventitrè dicembre, se non posso averlo ora, aspetterò. So in che guaio mi sto mettendo, ma credo sia una scelta fatta col cuore, lo stesso cuore che non pensavo di avere prima di vederlo perla pria volta. Sarà un anno o saranno due, siederò pazientemente sulla mia poltrona in camera, ricordando i tratti del suo volto e le sue mani strette attorno a me. E se dovrò soffrire, soffrirò, nella fede e nella speranza che per lui non cambi mai nulla, che ai suoi occhi sarò sempre io, sempre sua, nonostante le scelte che sto facendo e che dovrò fare. Non saprò mai spiegarmi come sia possibile che una come me si sia innamorata. D'altronde è sempre stato il mio punto di forza: non ho mai avuto bisogno di legarmi a nessuno, anzi. Spesso mi sono sforzata di farlo per non sentirmi sbagliata e, nel momento in cui realizzavo che era tutto frutto della mia debolezza, della mia incapacità di accettare la mia forza, abbandonavo la recita. E poi da capo, ogni volta pensavo di potercela fare, sai? Di poter amare anche io qualcuno come leggevo nei libri. Eppure non ne sono mai stata in grado, prima di lui.Ho la sensazione che questo sia solo un sogno. Perché io lo conosco da prima dall'inizio dei tempi, da prima dell'invenzione dello spazio. Non c'è attimo che io non lo senta con me, non c'è attimo in cui io mi senta sola, anche senza poterlo avere come vorrei. Sarebbe più semplice arrabbiarmi con lui, scaricargli la colpa di quella che è un ingiustizia, ma non potrei mai mentire a me stessa. Non potrei mai alleviare un mio sentimento per farlo pesare su di lui, non potrei mai ferirlo o distrarlo da ciò che è giusto che faccia. Forse per la prima volta in vita mia riesco a fidarmi, senza limiti o condizioni, di qualcuno che se lo merita. Lo faccio senza rendermene conto, anche se oppongo resistenza. Una follia, davvero una follia, non mi riconsco quando sono davanti a quegli occhi. Che faccia quello che deve, ma che poi torni da me, perché non ci sarà più un giorno in cui io non lo vorrò accanto.Temo che cercerà di allontanarmi al sapermi sofferente. Io farei lo stesso, per questo lo so. Lui sa di poter sopportare la mia mancanza, sempre che la provi, ma non può sapere invece, se ne sono in grado io. Ho paura che incolperà se stesso del dolore che provo, consapevole che è lui quello forte, quello che può mermettersi di aiutarmi. Sarò io che penserà a lui, sarò io che lo vorrò sempre, sarò io che lo aspetterò, perché questo è quello che ho scelto, questa è una battaglia che non voglio perdere e che non perderò, sono brava in questo. Non ho mai perso le mie guerre, tantomeno ho mai accettato di rinunciare a ciò che voglio.Mi rende la persona più felice che ci sia, anche solo con un messaggio, una carezza, con i suoi pensieri che a volte mi sembra di poter ascoltare. Che faccia ciò che deve, ma che poi torni da me, perché io lo starò aspettando.

Al mio infinito e incompreso dolore,
per sempre tua,
Alita.

Al mio infinito e incompreso doloreWhere stories live. Discover now