capitolo sessantacinque

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la domenica mattina appena sveglia chiamo paulo per la 300esima volta negli ultimi giorni.

gli chiedo come sta e parliamo un po'.

ovviamente è distrutto per l'eliminazione dall'europa league a questo si aggiungono anche i suoi problemi muscolari.

io devo stargli vicino.

poi scendo a fare colazione con fede, luci e lollo.

torno in camera mia per studiare.

dopo circa un'oretta vedo la figura di kenan entrare in camera mia.

"buongiorno oki" mi lascia un bacio sulla guancia.

"buongiorno" sorrido.

"cosa studi?" mi chiede.

"filosofia" rispondo spostandomi il capelli di lato.

kenan mi posa le mani sulle spalle e mi bacia il collo.

"stai bravo kiki" gli passo una mano nei capelli.

"chi devi studiare?" mi chiede continuando a baciarmi il collo.

"montesquieu" rispondo.

"mhh interessante" dice mordendomi il collo.

"ken, devo studiare" dico.

"mh si anch'io" dice continuando.

mi alzo velocemente e inizio a baciarlo, lo spingo sul letto e mi metto sopra di lui.

comunico a baciarlo lasciandoli qualche segno rosso sul collo.

mi alzo e mi siedo sul letto.

"andiamo a fare un giro?" mi chiede.

"va bene, solo perché sei tu" dico.

usciamo di casa e ci facciamo un bel giro per torino.

parliamo tranquillamente tenendoci mano nella mano.

"kenan!" esclama una voce femminile alle nostre spalle.

ci giriamo entrambi verso questa voce.

"serena!" esclama kenan.

i due si salutano con due baci sulla guancia.

"ma come stai? tutto apposto?" le chiede.

"sisi, tutto bene...tu?" risponde kenan.

"lei è rebecca, la mia ragazza" dice kenan.

"oki, lei è serena una mia amica" continua.

"piacere reb-" faccio per presentarmi.

"oddio un'amica! siamo stati insieme!" esclama lei.

mi irrigidisco subito.

"vabbè diciamo di sì" mi guarda kenan.

"vabbè c'è l'hai ancora il mio numero?" chiede questa serena.

"si dovrei" risponde kenan.

"eh allora chiamami, ci vediamo" dice lei per poi finalmente andarsene.

"dammi il telefono, subito kenan" dico.

lui mi porge il telefono, appena lo accendo mi intenerisco perché lo sfondo è proprio una mia foto fatta di nascosto dal turco.

poi penso che ci siano delle priorità.

sblocco il telefono e cerco il nome della ragazza in rubrica.

"c'è l'hai veramente!" eslcamo mentre elimino il contatto.

gli rimetto il telefono in mano e comincio a camminare.

gli occhi// kenan yildiz Onde as histórias ganham vida. Descobre agora