59 . Vittime

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Al contrario di quanto previsto, le ore erano volate. Ad affievolire il sentimento di abbandono che aveva provato pensando agli Avengers in missione senza di lei erano stati quattro eventi: il prurito, la gita con Jay-Jay, l'apparizione di Catarina e poi Tony che portava loro in giro, si rendeva disponibile e si comportava da papà. Jay-Jay era davvero un bambino fortunato, non perchè aveva dei supereroi a prendersi cura di lui, ma perchè aveva delle persone speciali a prendersi cura di lui.
Entrambi scesero dall'auto. Il Capitano si avvicinò verso di loro. Nello stesso momento, Natasha e Wanda si accompagnavano in casa. Una si teneva un fianco, l'altra si stringeva tra le spalle. La luce fredda dei lampioni brillò tra le ciglia umide della sokoviana, dietro ai capelli che le nascondevano il volto. “Ci vediamo domani” fece Samuel prima di spiccare il volo. C'era stato un incidente. Ramlow aveva fatto brillare un esplosivo. Wanda lo aveva contenuto e poi ne ha perso il controllo su un edificio. Si stimavano decina di morti. Steve lo raccontò sospirando. Una decina di morti. Un edificio esploso. Wanda, che già stava soffrendo la morte del gemello e rimuginava sulle sue azioni passate, aveva di nuovo qualcosa su cui sentirsi sbagliata. La compatì da lontano e frenò l'istinto di andarla a rincuorare, perché Steve sembrava doverle parlare di altro. Aveva il volto stanco, i capelli sudati e sicuramente pensava solo a volersi lavare.

-Sei uscita. - osservò stranito.

-Ho portato Jay-Jay a mangiare un gelato.

Astrid non si aspettava un rimprovero. Avrebbe dovuto essere contento perchè aveva seguito un suo consiglio. E invece, sul volto sporco di polvere del Capitano ci trovò il broncio solito che precedeva proprio un rimprovero. Le iridi chiare si fermarono dietro di lei. Astrid seguì la traiettoria e trovò il terzo a grattarsi la nuca. Era gelosia?

-Noi rischiamo la vita e tu vai a mangiare un gelato...

-Che cosa doveva fare? Stare a casa a girarsi i pollici? - la difese prontamente l'altro.

-Non ti immischiare, Tony. Avevamo un accordo.

-L'hai esclusa tu dalla missione.

-E io ti ho chiesto di tenerla d'occhio. - lo sguardo del Capitano sembrava un dito puntato.

-Ed è quello che ho fatto. Non hai precisato dove.

Tony riusciva sempre a girare la frittata a suo favore e a sfruttare i punti ciechi degli accordi. Astrid non si stupì di quello, ma dei dettagli della conversazione.
Tony e Steve si erano parlati e accordati senza che lei sapesse nulla. Quindi quello che era successo quel pomeriggio era frutto di un piano premeditato, non di un piacere?

-Lo hai mandato a farmi da balia? - sbottò, delusa e allibita. Erano tornati ai tempi delle prime missioni quando il Capitano le mandava Iron Man a controllare che non si cacciasse nei guai. Sentì le orecchie infiammarsi. - Pensi che vada in giro ad ammazzare gente a caso? - continuò. Astrid non sapeva più con chi prendersela. Perciò non si curò di non far trasparire che Tony sapesse di Radu. Steve fece per rispondere e si fermò a ragionare.

-Glielo hai detto? Lo hai detto a lui e non a me.

-L'ho detto prima a te. - gli ricordò lei, per rimarcare la sua importanza.

Nel frattempo, Tony chiuse la macchina e si defilò verso gli appartamenti. Astrid deviò la stretta al cuore nel vederlo andarsene a testa bassa e le mani in tasca, mentre recitava un'altra parte: quella di un uomo che non aveva niente a che fare con lei e a cui non faceva effetto vederla litigare con passione con un altro. E così tutta la sua voglia di andare a fondo nella questione e la sua rabbia calarono come il sole era calato ore prima.

-Perchè avevi le spalle al muro, altrimenti saresti andata avanti mentendo.

-Che differenza avrebbe fatto? Wanda ha ucciso dieci civili e la difendi, io ho tolto di mezzo un sociopatico omicida e non mi parli più per giorni. E  in più mi fai spiare!

Nebbia E Tenebre | MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora