«Ciao piccole'» Jacopo la salutò con un caldo abbraccio, sinceramente contento di rivederla, bella raggiante come non la ricordava da tempo.
«Come stai Ja?» rispose con la voce soffocata dal suo abbraccio.
«Mo che ve vedo di nuovo vicini sto proprio bene» sorrise, tirando uno scappellotto al fratello.«E fermo co' ste mani» si lamentò Joseph massaggiandosi il collo indolenzito.
«'nte ricordavo così fragile» Jader si aggiunse alla conversazione, salutando Matilde con due baci sulla guancia.
«Se magna?» Joseph si sistemò gli occhiali da sole, scivolati sulla punta del naso lanciando una veloce occhiata al tavolo prenotato.
«Aspetta Jo» Jacopo lo bloccò schiarendosi la voce.
«Che devo aspetta'?» corrugò le sopracciglia lui, mentre Matilde fu più veloce ad unire i tasselli, notando una seduta in più all'appello.
«Ce sta pure papà Jo» confessò il fratello facendo impallidire il volto del più piccolo.«Ma dico ma che ve siete rincojoniti?» sbottò lui percependo il respiro farsi sempre più corto.
«S'è aggiunto all'ultimo Jo, non sapevamo che ditte sinceramente» Jader intervenne in soccorso del fratello.«Non sapevano che dimme, sti stronzi» Joseph abbassò il tono rivolgendosi a Matilde.
C'era solo lei in quel momento e niente avrebbe potuto denudare la sua felicità.
«Jo, guardami» gli bloccò il viso tra le mani, ottenendo tutta la sua attenzione.
«Ci sto io, ci sta il mare. Tuo padre non rovinerà questa giornata, te lo prometto» la voce calma lo rassicurò ed un sospiro rassegnato suggellò quell'attimo.
«Me lo prometti 'more?» addolcì il tono cedendo.
Un bacio di sfuggita sulle labbra, poi si prepararono al peggio.[...]
«Finalmente ti vedo» nessun saluto, nessun convenevole.
Freddo e austero, solo con lui.Pretenzioso di onnipotenza suo padre abusava dei poteri genitoriali, ignorando che difronte a lui non avesse più lo stesso ragazzino intimorito che si chiudeva ore in camera a fare musica di nascosto, quasi fosse una blasfemia.
Ora davanti a lui sedeva un uomo pienamente consapevole di se stesso e no, Paolo Carta non avrebbe infranto la sua sicurezza per nessuna ragione.
«E guardame bene, che nun me vedi più» rispose d'impulso prima di percepire le unghie di Matilde affondargli nella coscia.
«Volevo dire, che come avrai dedotto me so trasferito a casa sua» indicò la ragazza al suo fianco, tentando di correggere il tiro.
«Quindi avevo ragione di pensare che fosse la tua ragazza» l'uomo spostò lo sguardo su Matilde, rispolverando vecchi brutti ricordi.Joseph aprì la bocca evidentemente inalberato ma lei fu più brava a precederlo.
«Non stavamo ancora insieme» mentì, perché pur di difenderlo avrebbe preso parte persino al partito del diavolo.«Non è un po' affrettato andare a convivere?» l'interrogatorio continuò imperterrito.
«No» risposero secchi e diretti all'unisono, facendo ridere sotto i baffi i due fratelli Carta mentre l'uomo alzava le mani in segno di resa, nascondendo tuttavia a fatica lo sguardo inquisitorio.[...]
«Ve giuro che a prossima volta che me fate n'imboscata del genere nun me vedete più» si rivolse ai fratelli guardando la sagoma del padre allontanarsi.
«C'hai ragione Jo, semo stati due cretini. È che ogni volta speriamo possiate rinconciliarvi» sospirò Jader, alternando lo sguardo tra lui e Matilde, quasi a scusarsi per il teatrino messo in scena.
«Vabbè mo io e lei c'abbiamo da fare mo, se vedemo» salutò sbrigativo trascinando Matilde verso l'uscita del ristorante.«Che vuoi fare Jo?» chiese lei allungando il passo per seguirlo.
Brillava di felicità mentre affondava le Samba nella sabbia per farsi più vicino all'auto.
«Aspetta e vedrai» con un click aprì il porta bagagli.
«Oh, dimme se me voi ammazza' che almeno me faccio da la Laurea ad Honorem» scherzò lei facendogli scuotere la testa.
«Tie'» le allungò un pacchetto arrossendo immediatamente, ancora imbarazzato dalle dimostrazioni materiali di affetto.
«Lo apro?» chiese ingenuamente.
«E che dici te? Magari prima che tramonti il sole, che te serve subito» rise mentre Matilde estraeva dall'involucro un bikini semplice, niente di troppo eccentrico, proprio come le aveva consigliato la commessa quella stessa mattina.«Te porta 'a Spa 'more»
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Prospettive /Holden/
Fanfiction"E poi, c'hai quel taglietto sul ginocchio che ti sanguina sempre un po', come a ricordarti che in monopattino quando sei in ritardo non ci sai andare, che è meglio che ti accompagni io all'università, così ti bacio un po' di più e stiamo lontani un...