Elia🟠

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È il ventotto Dicembre, di nuovo sono ricaduto nelle mie pessime abitudini.
Sono a casa mia stavolta, nel mio letto... Pieno.
È stato come un addio, nessuno prima di Edoardo era entrato qui dentro, figuriamoci sotto le coperte che ho tenuto così gelosamente custodite fino a ora, che in questo momento sono accartocciate ai piedi del letto.
Ci sono due donne con me, di cui ovviamente non ricordo il nome.
Una bionda intenta a risucchiarmi anche l'anima, e una rossa che se la sta facendo leccare.

Purtroppo per me, oltre al puro piacere della frizione dei nostri sessi, non provo un cazzo.
Questo tipo di scopate mi lascia sempre distrutto emotivamente, ma è l'unico modo che ho per sfogarmi fisicamente, a parte tirare di boxe e uccidere Edoardo.
Sento il campanello suonare e stranamente la bionda si stacca dal mio uccello a va ad aprire la porta, forse stava soffocando e aveva bisogno di una pausa? Sorrido con la faccia affondata in quella figa rossa.

Poco dopo sento un grugnito, come qualcuno che si schiarisce la gola, quando mi sposto da sotto la ragazza vedo Aurora appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate e l'espressione rassegnata, come se fossi un caso perso in partenza.
Sospira, poi prende le coperte con il profumo di Edo e le getta addosso alla rossa.

"Dobbiamo parlare" È seria, ma a me viene da ridere.

"Cosa sei, mia moglie?" Stavolta la vedo sorridere, malgrado tutto non posso fare a meno di pensare che quel bastardo di mio fratello abbia buon gusto.

"Ti aspetto di là" E se ne va in soggiorno. Sbuffo e dico alle ragazze di continuare senza di me, infilo solo dei boxer e vado in soggiorno. Prendo un bicchiere d'acqua e chiedo ad Aurora se vuole qualcosa, almeno le buone maniere che mi ha insegnato mia madre posso metterle in pratica.

"Cosa c'è di tanto importante da disturbarmi mentre scopo?"
Sospira, si passa una mano tra i capelli. Io bevo la mia acqua e noto il suo sguardo sul mio petto, alla fine non gli sono del tutto indifferente.

"Quello non è nemmeno scopare, è solo uno sfogo" Mi incazzo, perché ha centrato il punto guardando una scena di massimo dieci secondi.

"E tu che ne sai? Di solito come ti fai fottere da Edoardo?" Appoggio il bicchiere vuoto sul tavolo, mi avvicino a passo svelto e le metto le mani sul culo.
"Ti tocca in modo così rude o è più gentile? Sai, di solito lo prende quindi non so come si comporta quando lo da"
Il suo respiro si fa pesante, mi stacca da lei e noto con stupore di essermi arrapato.

"Cosa sei, un coniglio in calore?" Le rido in faccia, dopotutto è una donna di mondo.
"Almeno non sei frigida, è già qualcosa"
Mi sistemo la patta e noto che segue il movimento con lo sguardo.
"Se non ti odiassi da morire ti avrei già scopata" Mi guarda dubbiosa, prendendomi in giro.
"Come se ti volessi"

Rifacciamo il giochino del 'come se'?
La vedo tornare seria, forse ha ricordato il motivo per cui è venuta fin qui. Le invidio il coraggio, presentarsi da sola a casa dell'uomo che l'ha picchiata. Forse più che coraggiosa è stupida. Tuttavia non ho dimenticato quello che ha detto a mia madre sul mio conto, la sicurezza con la quale ha detto che io ero un tipo a posto e non un bastardo violento.

"Voglio sapere che intenzioni hai con Edoardo, sono in competizione con te?"
La guardo, il mio astio risale prepotente, divorando ogni pensiero positivo su questa stronza.
"Guardami, pensi di poter competere? Direi che ti manca la materia prima" Mi tocco il cazzo e la vedo arrossire, mi stupisco che esista davvero una donna capace di farlo.
"Non voglio fare la guerra con te, sul serio"

"Sei solo una puttana, non c'è competizione e mai ci sarà. Hai perso in partenza, Edoardo è mio e tu non sei nessuno, non vali un cazzo"
Sono furioso con lei, perché è stata capace di farlo innamorare, di strapparmelo. Per questo non posso provare nessun altro sentimento che non sia odio per lei.

La vedo abbassare la testa, probabilmente l'ho ferita ma non me ne frega un cazzo, vorrei che sparisse dalle nostre vite.

"Edoardo ti ama profondamente e per questo motivo sono convinta che tu non sia il bastardo senza cuore che ti stai mostrando adesso"

"Tu, tu non sai un cazzo. Ti diverte metterti su un piedistallo e dire a tutti noi chi siamo, ma chi sei tu? Pensi che non abbia chiesto in giro in questi giorni? Non hai nessuno, sei sola come un cane. Ti appoggi a Edoardo come un parassita perché è l'unico che ha provato un po' di compassione per una come te. Non hai nessuno che ti ami, persino tuo padre ti odia, quella caricatura di famiglia che ti sei creata al ristorante è solo una facciata, prova a chiudere serranda e vedi chi ti seguirebbe"

La vedo piangere e quel senso di colpa bastardo ritorna a tormentarmi.
Non piange urlando, come ci si aspetterebbe da una donna isterica che combatte per il suo amore, piuttosto singhiozza silenziosamente, come per non disturbare.
Vedo le tipe che erano in camera con me alle mie spalle, stanno ridendo di lei.

Non so perché, ma mi dà fastidio che la prendano in giro, tuttavia se mi mostrassi debole davanti a lei so che ne approfitterebbe per dirmi che non sono il bastardo che mostro e non posso permettermelo. Deve odiarmi, così come io odio lei, perché questa strana sensazione nel petto non può e non deve esistere, lei è la mia rivale, mi ha tolto Edoardo da sotto al naso.

Anche se una vocina nella mia testa mi dice che non è colpa sua, che era Edoardo l'unico responsabile in quella faccenda, ma siccome non posso colpire lui, decido di prendermela con lei.
Ancora.

La vedo annuire e asciugarsi le lacrime, in quel momento le squilla il telefono, strabuzza gli occhi.

"Perché mi stai chiamando?" Sembra spaventata, in qualche modo il mio sesto senso si attiva. Non è mio fratello, poco ma sicuro.

La vedo poggiarsi al tavolo e sbiancare, non so che cazzo le stia succedendo.
Mi guarda e in qualche modo sento come se mi stesse chiedendo aiuto, ma non posso fare niente per lei.
Le indico la porta e comincia a tremare, ma non mi spiega niente, riaggancia il telefono e va via.

Prendo il cellulare e faccio immediatamente il numero di Edo.

"Ascolta, è venuta Aurora... Sì, lascia perdere quello che è successo, qualcuno l'ha chiamata, sembrava sconvolta"
Mi chiede dove sia, perché l'abbia lasciata andare via se era in quello stato, ma non posso rispondere, perché significherebbe odiare anche me stesso.

Entro in camera in fretta e furia e mi rivesto, scendo in strada lasciando quelle due disperate in casa mia. Aurora non c'è, sento la voce di Edoardo e mi rendo conto che ho ancora il telefono in chiamata.
"No, non c'è. In che senso sei dall'altra parte della città, che cazzo ci fai lì? No, non ci vado. No Edo non puoi chieder...cazzo"

Corro a prendere la moto e poco dopo sono per strada, diretto all'indirizzo che mi ha dato Edo.








Note*
Lo so, sono perfida. Vi ho mollato nel pieno dell'azione ma tra 24 ore saprete cosa stai succedendo 👀
Secondo voi chi ha chiamato Aurora, e perché era così sconvolta?
Inoltre Elia, perché la sta seguendo anche se la odia?

A domani ❤️

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