Capitolo 27

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L'ho sognato.
Anche stanotte è successa di nuovo la cosa che mi perseguita ormai da settimane.
Immaginare di sentire il suo profumo e di scoprire il suo volto, ripetutamente mi immagino di rivivere la stessa scena..

«Ti ho tenuto un posto qui in mensa vicino a me.» dico alla mia
migliore amica mentre si dirige verso di me.
Le ho chiesto di vederci a ricreazione proprio perché ho preso la decisione di esternare le emozioni che da qualche giorno fanno parte di me.

«Come mai mi hai chiamata così di fretta?» domanda sedendosi di fronte a me, con il suo vassoio pieno di roba da sgranocchiare.

«In realtà... non so come dirtelo Allison.» mi trovo in difficoltà, mi sento in colpa per non averne parlato prima con lei.

«Cosa è successo?» è un po' allarmata, glielo si può leggere dall'espressione che assume nel volto.

«Ti ricordi della festa in cui siamo state qualche settimana fa?» domando.
Annuisce e mi incita a continuare il discorso.

«Quella serata è successa una cosa che mi ha stravolto tutte le giornate a venire.»

«Scusa cosa dici? Cerca di arrivare ad una conclusione Eli, se parli così, secondo te cosa potrò mai capire?!» risponde con la bocca piena.
Mi avvicino di più a lei, per non farmi sentire da voci indiscrete.

«In poche parole, ho baciato qualcuno, ma non ho la minima idea di chi si tratta.» sussurro.
Rimane immobile con in mano la bottiglietta piena d'acqua.

«Smettila di scherzare, parlami seriamente.» dice lei bevendo.

«Nessun tipo di scherzo Allison.»
quasi si affoga mentre sorseggia la sua bevanda.

«Mi stai dicendo che hai baciato un perfetto sconosciuto?» annuisco.

«E non ti viene nessuna idea in mente?» continua.

«È questo il problema... Mi ha baciata sicuramente pensando che fossi un'altra ragazza, ricordo solo un profumo particolare che aveva, uno di quelli che non si sentono facilmente in giro.»

«Oddio mi sembra di sentire una favola. Ma scusa come farai adesso?» mi chiede.

«Non lo so, nessuno sa niente di questa cosa e ovviamente non si deve venire a sapere, ne ho voluto parlare solo con te, perché è da settimane che faccio sempre lo stesso sogno cercando di immaginare il suo volto.»

«Io al posto tuo, non c'è l'avrei fatta facilmente, cioè pensi di dimenticare tutto oppure aspetti che si faccia vivo lui?» bella domanda. Difficile però trovare una risposta.

«Mi tormenta il pensiero di questo ragazzo, finirò in qualche guaio se qualcuno scoprirà qualcosa.» mi metto una mano nei capelli e mi appoggio con le braccia sul tavolo.

Sono in una situazione che non augurerei nemmeno alla mia peggior nemica.

«Che situazione amica mia, immagino come ti senta tu in questo momento, ma come consiglio ti posso dire di cancellare tutto dalla mente e di pensare a quello che ti fa stare bene, tipo Edward, noto che con lui passi la maggior parte del tuo tempo, o sbaglio?»

«Hai ragione.» mi alzo dalla sedia e dandole un bacio sulla guancia, penso che sia meglio rientrare in classe.

«Ci vediamo a lezione!» grida lei.

Torno in aula e ciò che trovo mi lascia di stucco.
Delle rose azzurre ricoprono il mio banco.
Mi avvicino ad esso e le prendo con delicatezza.
Un bigliettino pende dalla carta che le riveste.

"Volevo scusarmi per tutto quello che sta succedendo durante quest'ultimo periodo, non riesco nonostante ciò a starti lontano. Sei come una calamita che non riesce a lasciarmi andare. Ci vediamo all'uscita, oggi sono io a venire da te."

Quasi mi imbarazzo a vedere tutte le mie compagne intorno a me per vedere ciò che mi è arrivato, Edward è riuscito a lasciarmi ancora una volta, senza parole.

Metto tutto sotto al banco e decido di affrontare le ultime ore di lezione, compresa la tanto attesa verifica.

La campanella segna la fine di questa giornata e se non fosse stato per il gesto di Edward l'avrei sicuramente definita "noiosa e pesante".

Saluto solo la mia amica, dato che Alex non sta venendo a scuola per una brutta influenza.

Arrivo davanti al cancello e lo vedo. Jeans bianchi con felpa grigia.

Mi viene incontro e prima che potesse dire qualcosa gli salto addosso.

«Posso ricevere sempre questi saluti?» si stacca da me e si guarda intorno.

«Non va bene che vieni così a scuola, troppi occhi addosso e permetti che sono gelosa del mio amico?»

«Mhm, pure da amica marchi il territorio?» mi dice guardandomi.
Sono giusto un tantino più bassa di lui e quindi è costretto a calare ripetutamente lo sguardo.

«L'ho fatto dal primo momento.» lo abbraccio e lo ringrazio per il regalo ricevuto poche ore prima.
Proprio davanti a me passa la solita scorbutica, Ashey.

«Che bel gesto oggi Allen.
Tutta la scuola non fa altro che parlare di voi.» si ferma mentre stava per raggiungere qualcuno.

«Non sono affari tuoi Ashey, sei pregata di lasciarci in pace.» rispondo io, al posto di Edward. So che lo fa solo per provocazione.

«Chiedi anche al tuo ragazzo di farti qualche regalo ogni tanto, oppure è occupato a stare dietro alle ragazze già fidanzate?» eccolo che inizia a parlare nonostante io gli stia facendo cenno di stare in silenzio.

«Qualche problema con la mia ragazza?» quella voce.
Quella che fino a qualche anno fa, mi faceva impazzire.

Lui è davanti a noi e si affianca a Ashley prendendola per la mano.

«Domanda a lei, si è messa a commentare il regalo che ho fatto io alla mia biondina.» risponde brusco Edward.

«Direi che non vale la pena stare ancora qua, io e te dobbiamo andare via.» dico al ragazzo al mio fianco.

«Scappi sempre Bennett.. Comunque belle rose anche se, appena capirà chi sei davvero, scapperà.» mi sputa acida Ashley.

Prendo dal braccio il mio amico e dando un'ultima occhiata a quei due alle nostre spalle, ci dirigiamo verso il bar.

Credo proprio che il discorso fatto con Jacob abbia funzionato, non ci rivolgiamo nemmeno la parola.
Ognuno per la sua strada, ognuno affronta la sua vita.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora