Gustav

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Sono felice di essere riuscita a riaccendere quella scintilla.

Era ovvio che non mi amasse, o almeno come faceva.

Scompariva per giorni e tornava pretendendo il mio perdono.
Nonostante tutto però non riuscivo a staccarmi, era come se potessi fare niente senza di lui, ero talmente assuefatta che il mio corpo non riusciva a scollarsi da quella persona.

Era Georg che mi fece conoscere per la prima volta Gustav.
Ci innamorammo subito, non aspettammo di conoscerci meglio , forse era stato quello il problema, non seppi aspettare.
Avevo paura che potesse scappare con qualcun'altra.
Oppure sono io il problema?
Forse sono stata troppo opprimente con lui, qualcosa ho sbagliato per non sentirmi amata da lui.

Era pomeriggio io stavo tornando a casa da Tom, Bill, Georg e Gustav.
Ero stata fuori relativamente poco, mi ero presa soltanto mezz'ora di tempo per fare la spesa.

Quando mi avvicinai alla porta non trovai le chiavi di casa e mi maledii mentalmente di non averle preparate prima, ma entrai comunque.

Varcata la soglia sentii dei gemiti venire dal piano superiore e pensai quanto potesse fare schifo Tom, pensavo che le ragazze le portasse in hotel o fuori casa.

La ragazza urlava dal piacere e risi fra me e me.

"Che cavallo!" Dissi alta voce non rendendomene conto.

La spesa era stata sistemata, così da non far trovare tutto in disordine dai ragazzi.
Salì le scale diretta nella camera mia e di Gustav, ma piano piano che mi avvicinavo la realizzazione e il terrore presero il sopravvento.

Non era Tom.

Mi scaraventai sulla porta che aprii in un batter d'occhio.

Tutti i progetti che avevo si sgretolarono davanti a quella scena.

Gustav su una biondina ossigenata.

La ragazza smise di gemere , e giuro di aver visto il panico nei suoi occhi, Gustav confuso si girò vedendomi.

Lo guardai delusa, chiusi la porta e scesi le scale il più velocemente possibile.

Ero disperata non sapevo che fare, nel panico chiamai Bill.

"Bill, Bill ti prego torna a casa"

Non se lo fece ripetere due volte e partì dallo studio.

La bionda corse giù per le scale insieme a Gustav con la differenza che se ne andò dalla porta.

"Fammi spiegare" disse mettendo le mani avanti nel tentativo di fermarmi.

"Cosa vuoi spiegare eh? Come hai fottutamente trombato quella sporca Troia da 4 soldi? Oppure tutte le posizione che hai assunto per farla orgasmare? brutto stronzo coglione"

Gli stavi per rompere il quadro in testa dalla rabbia quando sentii Bill fermarmi.

"Ma che cazzo sta succedendo" disse perplesso.

"Oh vuoi sapere cosa é successo? Quel coglione che hai davanti con la quale volevo passare tutta la vita insieme, era a scoparsi una prostituta in camera nostra, e fattelo dire Gustav non hai nemmeno scelto una escort per quanto fai schifo"

Bill lo guardò stupefatto lasciando la mia presa, per poi chiamare tutti in casa e capire cosa fare.

Poco dopo ci trovammo tutti al tavolo.

"Ma io dico, ma che cazzo ti salta nel cervello"
Disse Tom.

Pure lui riconosceva lo sbaglio nonostante si scopasse una prostituta al giorno.

"Che si fa adesso?"domandò Georg

"Me ne vado io" dissi con fermezza.

"Perché"
"Chi dovrebbe andare via secondo te? Gustav? Che fa parte della band? Non credo, e poi io non riuscirei a stare nello stesso posto in cui il mio fidanzato si è trombato un'altra. Faccio le valigie e domani parto"

"Io non ci credo, hai rovinato tutto" disse Tom.

Io e Tom eravamo come fratelli, fin da subito diventammo inseparabili, lui sapeva tutto di me, mi aiutava e sapere che adesso non avrei più fatto parte della sua vita allo stesso modo lo avrebbe ferito.

"Spero di non perdervi, anche se sarà molto difficile"

É così che il giorno dopo me ne sono andata dalla porta, chiudendo insieme ad essa il capitolo più grande ed importante della mia vita.
Mi

IMMAGINA TOKIO HOTELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora