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Siamo sulla coperta in giardino, sdraiati uno affianco all'altra mentre guardiamo le stelle e beviamo in santa pace il liquore alle erbe. Senza rendercene conto siamo già a metà bottiglia. Si inizia a far sentire, io continuo a ridere e a indicare stelle mentre Nicholas continua a guardarmi e sorridere prendendomi in giro.

«Quella è Cassiopea, la vedi?» Mi giro verso di lui, ma non sta guardando minimamente il cielo, sta fissando i miei occhi. «Da quando hai questa passione per le stelle?» Sembra veramente curioso di sapere dove sia nata questa passione. Mi alzo in piedi e ammiro il cielo stellato iniziando a indicargli tutte le stelle chiamandole per nome. «Io e la nonna stavamo passando un momento brutto e in estate ci sedavamo fuori dal suo porticato, mi prendeva in braccio e mi raccontava storie sulle stelle per fuggire dai problemi. Io ho aiutato lei e viceversa» I miei occhi diventano lucidi, parlare della nonna mi fa sempre un certo effetto. E' la mia migliore amica, senza di lei non so cosa farei, se mai dovesse venire a mancare quando io non ci sono non me lo perdonerei mai. Non voglio pensarci ora. «Ci devi tenere tanto a lei, anche io voglio tanto bene alla mia» Mi giro e lo guardo sorridendo tornando a sedermi accanto a lui.

«Come si chiama?» Si tiene le gambe con le braccia per poi rispondermi sorridendo «Gemma» Non ho mai sentito un nome così particolare «E' un nome stupendo. E' la mamma di tua mamma?» Lui scuote la testa «No, di mio papà. Ci vado molto d'accordo. Mi ha insegnato lei le basi di cucina. Quante cucchiaiate sulle mani che ho preso» Ridiamo contemporaneamente. Improvvisamente Nicholas si sposta leggermente e distrattamente appoggia una mano sul suo cellulare, parte una canzone e noi ci spaventiamo. «Ti piace Nayt?» Lo guardo incuriosita «Come hai fatto a capire che fosse lui?» Prendo il mio telefono, lo sblocco e vado su Spotify, nei brani preferiti ci sono interi suoi album. «Perché è uno dei miei artisti preferiti»

Metto su una sua canzone molto energica per poterci divertire e subito ci alziamo in piedi e iniziamo a saltare in giro cantando a squarciagola. Inizia una vera e propria sfida di chi conosce meglio le frasi e le parole. Nicholas si scatena, non l'ho mai visto in questo stato, è felice, spensierato, per la prima volta e come se vedessi il vero lui. Si sta aprendo finalmente nei miei confronti, ne sono felice. Molto felice.

Appena finisce la canzone cadiamo sulla coperta ridendo, prende due bicchieri e ci versa dentro il liquore brunastro. «Facciamo che per ogni cosa che abbiamo in comune, beviamo un sorso» Annuisco, prendiamo i bicchierini e beviamo in un solo sorso. «Cosa altro ti piace?» Lo guardo felicemente, non pensavo che io e lui potessimo avere qualcosa in comune. «Beh, mi piacciono i cani. Soprattutto gli Amstaff» Mi porto una mano alla bocca «Dai mi stai prendendo in giro, Luna ti ha detto qualcosa» Si mette una mano sul cuore «Non mi ha detto niente, giuro.» Prendo la bottiglia e verso di nuovo il liquido.

«Perché anche a te piacciono?» Annuisco e gli porgo il suo bicchiere, beviamo di nuovo. Me lo sento che non sono molto stabile. «Che tipo di film ti piacciono?» Questa domanda è complessa per il stato di ubriachezza in cui mi trovo. «Azione o comici. Romantici non particolarmente. I cartoni però sono i migliori» Prende di nuovo la bottiglia, ma prima di versare mi guarda. «Facciamo la doppietta, al mio tre diciamo il nostro cartone preferito.» Inizia a fare la conta a rovescia con le dita, appena arrivato allo zero ci guardiamo e sincronizzati rispondiamo. «Shrek» Scoppiamo a ridere non credendoci a quelle coincidenze, beviamo doppio bicchiere.

«Avevi ragione stramba, è stra forte questa roba. A te gira la testa?» Io annuisco portandomi una mano sul viso, per fortuna siamo sdraiati se no sarei già caduta molte volte per i giramenti di testa. «Quando mai non ho ragione?» Alza le mani al cielo e urla, io rido intensamente non smettendo più. «Facciamo che non beviamo più ma chiacchieriamo e basta?» Annuisce alla mia proposta accettandola, si alza e si dirige verso la baracca. «Andiamo a prendere dell'acqua» Lo seguo sbandando leggermente, Nicholas si gira varie volte a vedere se io sia ancora viva e non caduta giù per la collina.

«Aspetta, andiamo a braccetto» Mi aspetta e ci prendiamo sotto il braccio, Nicholas non vede per terra il sasso e cadiamo rotolando giù per la discesa. «Per la prima volta non sono io a cadere» Ridiamo, io sono sopra di lui. Si sta coprendo con la mano gli occhi continuando a ridere. Mi butto sull'erba accanto e ridiamo così forte da farci male lo stomaco. «Nooo, ora dobbiamo risalire, non penso di farcela stramba» Io mi riesco ad alzare e con le mani prendo le sue, aiutandolo ad alzarsi. Ci aiutiamo a vicenda per risalire la collina, tra varie scivolate e cadute, riusciamo finalmente ad arrivare alla porta esterna della baita.

Maria Rosa è in cucina, appena entriamo si mette a ridere a vederci belli allegri. L'abbracciamo e ci facciamo una foto insieme. «Ragazzi, è meglio se beviate acqua d'ora in poi» Ci prende due belle bottiglie, appena le apriamo però notiamo che sono frizzanti. «Preferisco naturale... Scusami» L'appoggio sul tavolo e cerco affannosamente l'altra. «Non ci credo, smettila di copiarmi» Nicholas mi sorride, mi aiuta a prendere l'acqua. L'anziana ce la apre e contemporaneamente sia io che lui la prendiamo assieme, le nostre mani si sfiorano e io dall'emozione la tolgo. Nicholas tiene in mano l'acqua e all'improvviso la stringe fino a farla fuori uscire dalla bottiglia. «Attento»

Maria Rosa gliela toglie dalle mani e ce la versa nei bicchieri. «Ragazzi abbassate la voce» Ci rimprovera leggermente e noi ci guardiamo ridendo a bassa voce imitando l'anziana. «Shh Nicholas sei troppo rumoroso» Mi porto un dito alla bocca, lui fa lo stesso. «Shh Stramba, parla a bassa voce o sveglierai tutti con questo tono» Ridiamo ancora una volta. «Facciamo che state entrambi in silenzio, uscite tranquilli e se succede qualcosa mi venite a chiamare?» Maria Rosa ci porta alla porta sul retro, ci lascia l'acqua e si rimette in cucina a fare le sue cose. Chissà perché non dorme.

Raggiungiamo di nuovo la coperta, mi sdraio sopra e guardo il cielo. «Mi devi togliere questo dubbio: sei più da birra o da drink sfigati?» Lo guardo e inizio a pensare intensamente, non ho mai riflettuto su quale sia la mia preferenza. Bevo molto sporadicamente, solo alle feste o quando c'è da divertirsi sul serio, altrimenti scelgo sempre una sicurissima acqua liscia. «Penso la birra sai? Il vino non mi piace proprio e i drink sfigati come li chiami tu, li bevo solo alle feste o in discoteca. Non sono male, ma si sa che sono sempre allungati» Sorride «Sei la prima che fa il mio stesso ragionamento» Le mostre mani improvvisamente si cercano, i nostri mignoli si intrecciano e ritorniamo a guardare le stelle in silenzio.

«Quando hai capito di voler fare il cuoco?» Questa domanda mi è sempre balenata in mente, ora che ho il coraggio di chiederglielo per tutto l'alcol in corpo, ne approfitto. «Beh, difficile dirlo. Non sono sicuro ancora ora di fare il cuoco. Diciamo che la passione è nata da piccolino, ma non è mai stato nei miei progetti. Si è presentata l'occasione di lavorare al Mangia e Bevi per caso, così ho accettato l'offerta e ora non posso fare altro che esserne felice» Sarei stata curiosa di vedere Nicholas in altre vesti, ma ora non riesco a fare a meno di pensare a lui come un cuoco eccezionale. Ha molto talento, manualità e creatività. Non c'è lavoro che gli si addica di più.

«Tu invece?» Lo guardo e sbuffo «Non saprei sai? Da piccola ho sempre pensato che avrei lavorato con i cani, eppure eccomi qui. Incerta del mio futuro» La mia espressione si fa triste, lui lo vedo che ha in mente qualcosa per tirarmi su il morale. Afferra il suo telefono e si alza in piedi.

Prende coraggio e mette una canzone del nostro artista preferito. Romantico finale. Inizio a cantarla ad alta voce e lui si aggiunge a me. Le parole, gli sguardi, sembra scritta per noi due. La luna ci illumina nella notte ormai finita, mi porge una mano invitandomi a ballare sulle note di questa canzone. Mi alzo e mi appoggia una mano sui fianchi iniziando un lungo lento. I nostri occhi sono calamite, mi trattiene a sé e con la mano libera mi accarezza la guancia per poi sussurrarmi all'orecchio le ultime parole della canzone.

«Ho dato il cuore ai tuoi occhi di ghiaccio, Che cosa ci hai fatto? dov'è il mio posto? E io chi sono?Ti ho dato il cuore, Niente uccide come amare, Niente uccide come me e te, Niente uccide come amare, Sei un fucile contro me. Ti ho dato il mio cuore tu cosa c'ha-»

L'alba dietro di noi ci illumina.

« Alla fine hai visto l'alba in compagnia» Guardo i suoi occhi verdi, abbasso lo sguardo sulle sue labbra, ci avviciniamo lentamente e un lungo bacio fa terminare la serata after.

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