INIZIO POV: KRYSTAL EVANS
Avevamo appena vinto! Il ghiaccio sotto i nostri piedi non era riuscito a fermarci, e la squadra festeggiava, anche se solo per qualche minuto.
La mia testa era ancora piena delle urla di vittoria, ma la festa fu interrotta quando mio padre, insieme a zio Shawn e Icy, ci allontanò con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
Papà fu il primo a parlare. «Di cosa ci volevi parlare, Shawn?» domandò, incrociando le braccia e fissandolo con un misto di curiosità e preoccupazione.
Zio Shawn fece un respiro profondo, come se stesse cercando il coraggio di dire qualcosa di pesante. «Ho scoperto dell'esistenza di un'isola... Un'isola dove c'è una struttura segreta in possesso del Quinto Settore. Lì i ragazzi vengono imprigionati e allenati duramente per diventare imperiali. A quanto pare il Quinto Settore ha piani più grandi rispetto semplice controllo del gioco del calcio.» disse lentamente, le parole pesavano come macigni.
«Ma questo non è possibile!» esclamò mio padre, incredulo, scuotendo la testa.
Sembrava quasi che non riuscisse a credere alle parole che aveva appena sentito. E manco io ci riuscivo a credere.
Io mi limitai a guardare, il cuore che mi batteva più forte per l'ansia. Cosa significava tutto questo?
FINE POV: KRYSTAL EVANS
✨🌘🌉
INIZIO POV NORMALE: JOCELYN SHARP
Guardavo mio padre mentre ci avvicinavamo alla Torre Inazuma. C'era qualcosa di strano nell'aria, una tensione che non riuscivo a scrollarmi di dosso. «Chissà perché zio Mark e Krystal ci volevano qui...» dissi a bassa voce, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Papà mi lanciò uno sguardo, scuotendo la testa. «Non lo so, ma ora lo scopriremo.» rispose mentre si avvicinava ai due Evans, i loro volti visibilmente seri, quasi tristi.
«Che succede? Perché ci avete chiamato?» domandò mio padre, rompendo il silenzio.
Guardai Krystal, che evitò il mio sguardo, abbassando la testa. Poi zio Mark, di solito così sicuro di sé, appariva insolitamente fragile.
«Devo chiederti un favore.» disse zio Mark con un tono grave, come se le parole gli bruciassero in bocca. «Devo lasciare il posto di allenatore della Raimon.»
Rimasi a bocca aperta, incapace di comprendere il significato di quelle parole. Anche mio padre sembrava confuso.
Cosa significa?
Perché?
Perché proprio adesso?
Zio Mark si voltò verso mio padre. «Jude, ho bisogno che continui tu ad allenare la Raimon al mio posto.»
«Il Quinto Settore ha un obiettivo molto più grande del semplice controllo sul calcio.» aggiunse, la sua voce piena di preoccupazione.
«Zio Mark! Krystal! Cosa significa tutto questo?» chiesi, cercando di capire.
Krystal, al mio sguardo, voltò la testa di lato, evitando di rispondere.
Mio padre, ancora perplesso, si limitò a dire: «Sarebbe a dire?»
Zio Mark si appoggiò alla ringhiera, il volto segnato da un peso che non avevo mai visto su di lui. «Non so ancora nulla con certezza. Devo indagare.»
A quel punto Krystal intervenne. «Dobbiamo indagare! Dobbiamo farlo insieme papà. Io e te.» disse con determinazione.
«Hai ragione. Dobbiamo. Perciò...» Zio Mark si voltò verso di noi, un sorriso forzato sul volto.
«Jude, tu sei l'unico a cui posso affidare la Raimon. Te lo chiedo per favore. Ti prego.»
Mio padre esitò un attimo, poi, quando zio Mark gli mise una mano sulla spalla, accennò un sorriso triste. «Va bene, lo farò.» disse infine.
«Ma papà!» esclamai, senza capire più nulla.
Zio Mark si voltò verso di me. «Joce! Mia piccola Joce, miraccomando tieni a bada i tuoi compagni e vincete ogni partita in mia assenza.» disse cercando di rassicurarmi.
«Ma-» cercai di parlare ma fui interrotta da un'abbraccio di Krystal.
«Mi stai abbandonando pure tu. Come ha fatto lei. Perché?» dissi con le lacrime che minacciavano di uscire.
«No, non lo farò mai. Io non ti abbandonerò mai. Ma non posso lasciare tutto il peso a mio padre, devi capirmi. Tornerò sorella mia. Io e te non ci separeremo mai, lo sai. Tornerò. Ora però non piangere, non é da te.» disse togliendo con i pollici le lacrime che ormai erano scese.
⚽️⚡️🥅
Il giorno successivo, zio Mark annunciò alla sede della Raimon che non sarebbe più stato il nostro allenatore.
La notizia colpì tutti come un fulmine a ciel sereno.
Anche Krystal avrebbe lasciato la squadra.
Tutti rimasero in silenzio, incapaci di accettare quello che stava accadendo.
«No, mister!»
«Non lo faccia!»
«Aspetti!»
Dissero alcuni dei ragazzi, con la voce tremante di disperazione.
Io, appoggiata contro uno degli armadietti, ascoltavo in silenzio. Io sapevo, ma non tutto. La testa bassa, il cuore pesante.
Perché se ne stavano andando?
Zio Mark e Krystal lasciarono la stanza senza dire altro, seguiti poco dopo da mio padre.
Il silenzio cadde sugli spogliatoi come una coperta soffocante.
«È grazie a lui se oggi possiamo giocare contro il Quinto Settore!» disse Riccardo, il capitano, con la voce spezzata.
«Lo so.» concordò Gabi, con un cenno del capo.
«Joce!» mi chiamò Sky, fissandomi.
Alzai la testa, sentendo gli sguardi di tutti addosso. «Tu non sapevi nulla?» mi chiese.
«No, so quanto voi.» risposi con un filo di voce. «Però lo sapevo da ieri sera.»
«Avremmo potuto raggiungere il nostro obiettivo prima della fine dell'anno scolastico!» si lamentò Samguk, scuotendo la testa.
«Krystal era una peste, ma era brava col pallone. Era nostra amica.» aggiunse Jade con un sospiro.
Victor, freddo come sempre, disse: «È inutile prendersela. Sono andati via.»
Wanli lo fissò con rabbia. «Come puoi parlare così?» sbottò, pronto a scagliarsi contro di lui.
Subaru si mise in mezzo, fermandolo. «Calmati.» disse cercando di mantenere la pace.
Rimasi in silenzio per un momento, ripensando alle parole di zio Mark della sera prima.
Poi, con determinazione, parlai. «Victor ha ragione. Ormai se ne sono andati, ma abbiamo un compito da portare a termine. Dobbiamo vincere tutte le partite, anche per loro. Questo ci ha insegnato l'allenatore Evans: raggiungere la vittoria. Con o senza di loro noi ce la faremo.»
«Ben detto, Jocelyn!» gridò Ryoma.
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Until The End? (Inazuma Eleven Go - Victor Blade)
FanfictionJocelyn Sharp, figlia dell'ex regista Jude Sharp della vecchia Raimon. La quale ha ereditato dal padre la passione per il calcio. Segue le orme del padre e si iscrive alla Raimon Junior High, dove spera di poter far cessare la direttive del Quinto...