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Eccomi qui, davanti allo specchio. Mancano due ore all'appuntamento e sono nervoso come non lo sono mai stato.
Quando salgo in macchina mi ci vogliono cinque minuti per riprendermi dal tremolio e poi posso finalmente partire. Decido di non aspettarla in macchina, come faccio di solito con le ragazze, ma mi avvicino alla sua porta per poterla poi accompagnare e aprirle la portiera.
Appena entro mi accoglie il padre, e nervosamente la vedo mettere le ultime cose nella borsetta - sono pronta, possiamo andare - dice.

-Dove mi stai portando?- dice dolcemente voltandosi verso di me.
- vedrai, è una sorpresa-
- non amo particolarmente le sorprese-
- questa ti piacerà, credimi. Sono un mago in queste cose-
- Sarà, ma a me continuano a non piacere- ribadisce in tono divertito.
- scommetto che questa ti farà rimanere a bocca aperta- le rispondo sfoggiando un sorriso provocante.
Arriviamo dopo una ventina di minuti. Avevo prenotato un tavolo su una barca-ristorante sul lago. Avevo programmato tutto per far sì che il tramonto accompagnasse la nostra cena. Cazzo, non so nemmeno io come possa aver avuto questa idea, certe volte mi stupisco di me stesso. Ci ho pensato per giorni ma il sorriso che mi ha regalato mi ha ripagato di tutto il tempo passato su internet a cercare un posto abbastanza romantico e appartato in cui portarla per il nostro primo appuntamento.
- È davvero stupendo questo posto - dice toccandomi la mano, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Molte volte mi toccava il braccio, anzi schiaffeggiava, quando scherzavamo o quando facevo battutine, ma questa volta è stato un contatto diverso, pieno di affetto e rimango un attimo impalato mentre lei si avvia alla porta.
- Ethan, cosa stai aspettando? Ho fame, dai muoviti. -
- Ssi - dico con una voce tremante - si, arrivo- aggiungo dopo essermi schiarito la voce
Ci fanno accomodare in un tavolino all'angolo vicino alla finestra che si affacciava sul panorama mozzafiato, come avevo chiesto, e prendono le ordinazioni.
- avevi ragione -
- riguardo cosa? - chiedo
- è veramente una bella sorpresa e la vista è qualcosa di meraviglioso -
- Sì, lo è - "ma niente paragonato a te". Dio sono così melenso, mi prenderei a schiaffi da solo, ma Sel è riuscita tirar fuori un lato di me che pensavo di non avere.
Durante le prime due portate parliamo tranquillamente come sempre ma non riesco a togliere gli occhi da lei, dalle sue labbra, dai suoi occhi. Dio è così bella e mi piace vederla mangiare, non si fa problemi come le altre ragazze e soprattutto non conta tutte le calorie che sta assumendo. Le sue labbra sono la cosa più bella abbia mai visto, sto invidiando una cazzo di forchetta e tutti gli altri oggetti che si posano sulle sue labbra, quando io invece posso solo ammirarle da lontano immaginando come possano essere anche solo toccandole con un dito.
- non prendiamo il dolce qui, voglio portarti in un posto dove fanno i migliori cornetti alla Nutella di tutto il mondo- le dico per distrarmi dall'elenco di aggettivi sulle sue labbra. Poi mi alzo e le vado a prendere la giacca. Non so nemmeno io il perché ma con lei questi gesti mi vengono naturali pur non avendoli mai fatti o visti .

Arrivati dal Nutellone, così si chiama il baretto dove vendono i cornetti, ne ordino due all'altoparlante più un latte al circolato per me e del tè per Sel.
- vedrai, saranno la cosa più buona che tu abbia mai mangiato -
- Ti credo, però voglio mangiarli in un posto che devi assolutamente vedere; quindi sposta il tuo deretano che guido io ora - mi dice ridendo e spingendomi fuori dalla porta per mettersi al posto del guidatore.

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