Episodio 4

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Alì osserva la sala gremita da dietro un angolo appartato del lussuoso bar, notando ogni dettaglio della scena con calma, il volto impassibile. Ogni cosa in quel luogo sembra respirare con il suo volere, ogni persona un'ombra nella sua rete. Poi, all'improvviso, ecco lei: Elena Ferris. È appena entrata, e già il suo sguardo si posa sui tavoli, sulle persone, misurando ogni volto in cerca del suo contatto. La vede comporre una maschera di naturalezza perfetta, ma a lui non sfugge nulla: il lieve irrigidimento delle spalle, quel piccolo tratto di tensione che tradisce la sua cautela.

Con un mezzo sorriso, Alì si avvicina a un tavolo strategico da cui può osservarla senza essere notato. **Non c'è nulla che gli sfugga di lei.** Ogni informazione su Elena è già nelle sue mani, ogni dettaglio della sua vita, dai successi che la sua organizzazione sbandiera fino alle sue debolezze più celate, è stato raccolto. I suoi informatori si sono mossi con precisione chirurgica, portandogli tutto ciò che gli occorre per anticipare le mosse di Elena, ogni sua parola e ogni azione futura.

Lentamente si fa strada verso di lei, lasciando che il suo arrivo si faccia attendere, percependo il brivido di apprensione che lei trattiene dietro uno sguardo impassibile. Le parla con quella cortesia raffinata che non nasconde l'intenzione predatoria che solo lui conosce: ha tutta l'intenzione di farla sua, di conquistare quella maschera di ghiaccio e renderla vulnerabile. Sarà un gioco, ma non per lei.

La saluta con voce morbida, la fissa negli occhi e attende la sua reazione, notando il guizzo di sorpresa che tenta di mascherare. "Miss Forbes," dice, usando con gusto il nome che lei ha scelto per la copertura. Le parole che le rivolge, calde e taglienti.

Elena ricambia con un sorriso professionale, un guizzo di sfida nelle sue parole. Alì la ascolta attentamente, come se valutasse ogni sfumatura, e non si lascia scappare l'occasione di condurla un passo più vicino alla trappola.
Poi l'invito. No, non è un invito, è una sfida. Osserva il lievissimo sussulto delle sue palpebre, il respiro che si ferma un attimo mentre valuta la proposta. Sa che l'ha colta di sorpresa, sa che si sta chiedendo se sia prudente accettare.

"Accetto volentieri, Sua Altezza," risponde, e Alì percepisce la tensione dietro il suo sorriso.

La sua mano, ferma e implacabile, si posa sulla sua, un tocco che è insieme un sigillo e una promessa. "Bene, ti attenderò al tramonto. Un mio autista verrà a prenderti" conclude, consapevole di avere tracciato la rotta per il loro prossimo incontro. Elena si è già messa nella sua trappola, anche se ancora non lo sa.

*****

Nel palazzo di Alì, ogni cosa è mossa da un ordine silenzioso, ogni preparativo si svolge con la precisione di un meccanismo ben oliato. I domestici si muovono in perfetto sincronismo mentre allestiscono la sala per l'arrivo della sua ospite: un tavolo lungo, preparato con stoviglie d'argento lucente, candelabri antichi, e tovaglie in seta color avorio. Il centro della tavola è adornato con rose bianche e orchidee rare, che diffondono una fragranza dolce e inebriante nella stanza.

Una lunga fila di finestre si apre sul giardino esterno, dove lampade soffuse e piccole lanterne illuminano i fiori e le fontane che gorgogliano dolcemente. La luce tremolante del fuoco e le ombre che danza su muri e soffitti creano un'atmosfera misteriosa e al tempo stesso incantatrice. È tutto studiato per sedurre i sensi, per avvolgere la mente in una nebbia dorata. E Alì, con il suo sguardo acuto, sa bene l'effetto che questa visione avrà su Elena.

Quando tutto è pronto, si ritira nella sua stanza. Si prepara con una calma risoluta, studiando con attenzione il riflesso che lo osserva dallo specchio. Indossa un completo nero su misura, di un tessuto pregiato che accarezza il corpo e ne esalta la prestanza virile. La camicia bianca sbuca leggermente dal collo aperto della giacca, elegante ma senza eccessi, lasciando intravedere una nota di audacia che solo lui potrebbe permettersi.

Ogni gesto è preciso: la mano che passa lungo la linea del colletto, le dita che sistemano il polsino con un tocco fermo. I suoi occhi, scuri e penetranti, riflettono il piacere della caccia e il calcolo che lo guida. Per Alì, questa non è solo una cena: è il momento di preparare la rete, di condurre Elena a un passo più vicino al suo dominio. Sente già il brivido della vittoria imminente.

Intanto, la limousine nera attende fuori dal palazzo, lucida e imponente come un'ombra elegante. Gli interni sono rivestiti di pelle scura e velluto, con un calice di cristallo pronto per Elena, un assaggio del vino più pregiato. Le luci soffuse all'interno danno un tocco di lusso discreto, ma ogni dettaglio è pensato per sottolineare la potenza del suo anfitrione.

Alì guarda la limousine partire, diretto al lussuoso hotel dove Elena attende. Sente che ogni momento di attesa aumenta il suo desiderio di vederla finalmente seduta a quella tavola, vulnerabile e inconsapevolmente vicina a cedere al suo gioco. Il suo sorriso si affila appena mentre osserva le luci della città fuori dalla finestra. Quando torneranno, Elena non sarà più la stessa, e lui avrà già vinto la prima battaglia.


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