Capitolo 36 – Il cartello di Avtrad
«E così darai corda ai Trarròvu, padre...».
«'Papà' suona meglio. Ho dato loro la mia parola e il mio dio lo sa. Anche se tutto mi sembra troppo pieno di coincidenze. Mi sa che gli Aster, o qualcuno che vuole favorirli alle elezioni di Torosdane, abbiano fatto tutto questo casino attorno a me fin da quella notte al Monastero».
«Amdaj Senno ti ha intortato con quel suo profumo afrodisiaco subdolo».
«Già. Adesso che mi ci fai pensare tutto torna. Ma c'è fortuna nella sfortuna. Dopo il Grande Crollo della Reggia Aster, la biblioteca a sud di Torosdane rimane la più fornita al mondo dopo quella di Lebboth, caduta in mano a quegli ignoranti maledetti dei Kipdanish. E i Torosdani mi imploreranno di usarla. Secondo te perché hanno dato fuoco al Monastero? Per nascondere le prove o per togliere dalla circolazione dei libri scottanti?».«Non so, mi spiace. C'era molto materiale infiammabile?».
«Libri e pergamene a tonnellate».
«Forse è stato un incidente dovuto alla rapida morte dei saggi. Uno cade stecchito, fa cadere una candela e via di incendio».
«Alla biblioteca Jelmaine di Torosdane cercherò innanzitutto informazioni sulle antiche divinità. Sezioni intere ritenute inutili da noi si rivelano ora cruciali. E poi Madeleen è stata scelta da un altro dio anche se lei ancora non lo sa».
«Non lo sa nemmeno secondo me. Ho sentito tutto in terrazza. Ma tu puoi capire il linguaggio umano anche da topo?».
«Scopriamolo subito. Questa penuria di olio di balena fa al caso nostro. Ci vedo benissimo al buio quasi totale, caspita».
Ci facciamo una scorpacciata di Misdegno rosso e ci finiamo pure la scorza dura. Lavoriamo bene di denti e ci sentiamo ritemprati dopo le tante fatiche.
Fuori il quartiere viola, o ciò che ne rimane, è semi-deserto, ma ci sono topi che fanno avanti e indietro tra le macerie della ex-Reggia Aster. Tanto cibo e tanto vino si celano di sicuro là sotto.
Ma i cadaveri dei Mezzaviesi non si contano e alla prima ventata maleodorante di decomposizione ce ne andiamo via.
...
A tarda sera la notizia del dimezzamento del pedaggio per la fangovìa mi fa saltare sulla sedia. «I Solis... cosa?!».
Noùneeb mi spiega bene i tempi e i costi. Ricapitoliamo le strategie non lasciando nulla al caso. Ci sono due topolini che fuggono via in un buco nel battiscopa appena li guardo. Non avere inservienti porta a questo e ad altro.
Mi do una sciacquata, mi asciugo in fretta, mi vesto di abiti di pelle corti di varie tonalità di rosso scuro e mi incammino per la terrazza. La mia Reggia rossa inizia a starmi stretta. Lo trovo nel corridoio principale del primo piano.
«Kardness – lo annuso – Bene, non puzzi. Seguimi».Attraversiamo il ponte alchemico e arriviamo a due passi dalla terrazza gialla dei Solis.
«Questi stronzi. Se loro abbassano i prezzi sarò costretta a farlo anch'io. Dobbiamo giungere a un accordo e ovviamente dovrò inventarmi qualcosa di fuorviante. Non dire niente e limita gli sguardi. Sei qui solo in qualità di guardia del corpo».
Kardness risponde con un cenno del capo.
«Mi sento osservata...».
Kardness guarda alle nostre spalle «Il ponte è lì. A parte due stracci... o sono due topi? No, stracci. Andiamo?».
«Hai pagato la Senno?».
«Sì. Tutto fatto».
«E ci hai fatto la cresta?».
«Che pirata sarei, altrimenti?».
...
Alla fine di un corridoio buio illuminato da una singola, misera candela, apriamo la porta piano come consigliatoci. Re Sol Solis ci riceve in un salone largo ma non enorme che non ho mai visto. Su un pavimento di marmo beige venato di bianco e tirato a lucido otto colonne spartane sorreggono il soffitto affrescato con motivi spiroidali e pesci dorati dalle squame delineate da tratti bianchi sottili ed eleganti.
Ci sono otto lanterne che spargono una luce discreta e strizzo gli occhi.
Un pittore scuro di pelle grassoccio coi capelli legati dietro la nuca sta ritraendo il Re in posa sul trono coi leoni d'oro che si rincorrono.
«Il pittore rimane?».
«Questioni importanti, Regina Spata Loonga?».«E be'... non mi faccio il ponte alchemico per niente».
Re Solis applaude due volte e il pittore si congeda con la massima discrezione, quasi furtivo, rimanendo con la schiena ricurva mentre va via.
La porta si chiude e ci siamo solo noi tre più una massiccia guardia in armatura dorata che si alza in piedi rivelando la sua presenza. Si era confuso con le armature auree addossate lungo le pareti.
...
«È Kardness! Quello della caravella Levataccia! Figlio di una... Ti spiego tutto in breve».
...
«Papà, dobbiamo stare qui nascosti tutto il tempo? Questo sgabello sarà pure molto basso ma non mi pare il massimo come nascondiglio».
«Prima o poi alzeranno la voce. Ci vuoi scommettere?».
«Posso andare a rubare una qualche gemma dal tesoro? Ce l'avranno pure un tesoro, sono i Solis di Avtrad, per il Caos...».
«Credi nel Caos?».
«Non più. Mi è rimasto come intercalare».
«Anche a me, talvolta. Sh... Li senti?».
...Parliamo senza abbassare la voce. A Solis non piace chi sussurra. Gli dà un senso di falsità. Vorrà dire che sarò falsa ad alta voce.
Parliamo del più e del meno e faccio una fatica immane a sembrargli educata ma non viscida...«...E così ho agganciato un gruppetto di interessi di Kipdane. Loro hanno in mano l'arnese, la magia o chissà cosa che tiene lontani i cetacei dai nostri mari. Se lei, Re, abbasserà il prezzo del pedaggio significa che anche loro saranno costretti ad abbassare il loro prezzo per continuare ad avere il fattuale monopolio del contrabbando. E qui entro in gioco io. Farò da tramite. La mia idea è che voi due formiate un cartello. Prezzi alti sia per contrabbandare sia per passare dalla fangovìa. Così siete contenti entrambi e la guerra si svolgerà su ogni fronte fuorché quello economico. In fondo una guerra del genere può durare decenni o secoli. I Juvalia scarseggiano e lei ha ancora da vivere quanto? Quarant'anni?».
«Ma sì, una quarantina o cinquantina. Mi sembri molto ringiovanita».
«Ma io sono giovane».
«Già. Eccezion fatta per Madeleen Trarròvu era da tanto che non c'era una Regina così giovane».
«Lei mi lusinga...».
Inspira a fondo, sgrana gli occhi e fissa il pavimento pensieroso. Esce dalla sua trance.
«Facciamo che il prezzario lo decidiamo una volta all'anno. Servirà quindi una linea di contatto stabile e affidabile».
«Ce l'ha davanti».
«E per svolgere questa mansione quanto hai intenzione di...?».
«L'un percento su ogni pagamento».
«Sono tanti soldi...».
«Mi ci comprerò una lanterna».
«Ah! Ah! Ma sì. In fondo io non posso farmi beccare a trafficare con quei fottuti Anelliti. E sia. Sei provvidenziale. Vi trattenete qui alla Reggia per un tè? O magari volete ballare? Bere qualcosa di forte? Ah, dov'è il mio vecchio Onyx?».
«Sta poco bene e dovrei badare a lui».
Si alza «Ma sì, ma sì. Bene. E augurategli forza e salute da parte mia e di Flemma. Valletto! Accompagnare!».
...
Seguiamo i due rossi furtivamente fino al ponte alchemico e sentiamo Kardness dire a bassa voce: «Farci pagare per farci pagare. Questo si che è fare affari!».
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Barlume d'ombra 2
FantasyOccupati di storia o la storia si occuperà di te.La posta in gioco è più alta, specie per Kolk, saggio di Torosdane. Spettri, magia, politica e viaggi nel tempo magici un po' complessi ma narrati con espedienti chiari. Gli anni della storia sono tre...