Capitolo 30 Posillipo e Nisida

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"Caro Filippo,
non sono mai stata brava con le parole, né scritte né dette ad alta voce... ora che ci penso, in realtà, non sono mai stata brava con le persone in generale.
Una volta me ne facevo una colpa, mi ero convinta del fatto che fossi io il problema, quella strana, distante e sempre sulla difensiva.                          
Poi ho conosciuto te.                                        
Conoscerti è stata al tempo stesso la migliore scoperta della mia vita e la peggiore tortura a cui potessi essere condannata.
Ti ho odiato.
Ti ho odiato dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Ti ho odiato quando sei stato a cena con noi, ti ho odiato quando sei venuto a cercarmi al bar fingendo per una settimana di essere lì per lavoro, ti ho odiato quando mi hai ascoltato e ti ho odiato quando mi hai capita. Ho odiato tutto di te perché non facevi altro che ricordarmi tutto ciò che desideravo e che non avrei mai potuto avere.
Vivere una vita come la mia, una vita che non ti appartiene, che qualcuno ha già scritto per te è come viaggiare su un treno che non ha fermate, ma una sola destinazione e tutti conoscono il capolinea tranne te. Tu non avevi un biglietto, sei salito sul treno con la forza e hai scombussolato tutto l'ordine che si era creato e la cosa più assurda è che ho amato questo tuo modo di fare, perché per quanto io odi il modo in cui ti sei infiltrato nella mia vita, non ti odierò mai quanto ti amo.               
Ti amo. E sì, sono felice che tu non te ne sia andato quando ti ho mandato via. Grazie per avermi dimostrato che valgo abbastanza da voler restare, da volermi conoscere davvero.      
Ne vali la pena.                                   
Vale la pena rischiare tutto il mio mondo per te.                                                                      
Vale la pena lasciarsi andare per te, con te, a te.              
Ciò che non vale realmente la pena, a differenza di quanto credi, sono io. Per quanto mi sia illusa, ci sono delle cose che io non posso e non potrò mai darti e preferirei morire piuttosto che renderti infelice, così come adesso preferirei prendermi tutto il tuo dolore e liberartene per sempre. Sono seduta fuori la tua stanza, non mi sono mossa da quando sono arrivata e mi odio profondamente perché tu sapresti esattamente cosa fare in questo momento, mentre io non ne ho la minima idea. Non so come starti accanto, non l'ho mai saputo e credo di non meritare di saperlo. So solo quello che vorrei adesso. Vorrei poter entrare, stendermi sul tuo letto e abbracciarti, stringere le tue mani nelle mie e dirti che ti amo, che ti amerò per sempre e che non importa se sposerò un altro uomo, perché il mio cuore, la mia anima e ogni goccia di lacrima versata saranno sempre e solo tuoi. Ti ho tenuto stretto a me finché ho potuto, godendomi ogni momento di nascosto degli altri, nascondendomi anche da te, perché sapevo che, prima o poi, sarebbe finito tutto e che, come me, ne avresti sofferto.
Eppure, non mi pento di nulla.
Preferisco passare il resto della mia vita a soffrire per il ricordo, piuttosto che a ignorare l'amore e la felicità che ho provato con te... l'unica cosa di cui mi rammarico è di non aver mai conosciuto il tuo posto preferito.                                                                                                                                                                            
Voglio che tu sia felice e che trovi qualcuno che ti ami almeno un terzo di quanto ti amo io, ma ti prego, ti prego, lascia sempre quella goccia di amore in più solo per me, anche quando sarò un lontano ricordo e i tuoi figli ti chiederanno di raccontargli la storia di come hai conosciuto la loro mamma. Io lo farò.                      

Sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita e ho imparato da te più di quanto tu creda.                                            
Tutti dovrebbero avere un Filippo Lojacono nella propria vita... io ho avuto il mio e ti giuro che nella prossima me lo terrò stretto.                
Sii felice e grazie per avermi insegnato a volare, non me lo dimenticherò mai."

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