Capitolo XII:Convincersi

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"Non ci penso nemmeno angelo!" Urlò Anthony poggiando entrambe le mani sulla scrivania dello studio "non esiste né in cielo né in terra"
"Ma Crowley!" Piagnucolò Raphael, seduto dall'altra parte della scrivania "dico solo che potresti provarci, insomma guarda qui" gli allungò alcuni fogli e si sistemò meglio gli occhiali da lettura neri con l'indice
"Questa tesi é praticamente fatta, devi solo dargliela"
"Si, siamo d'accordo su questo, ma non posso bussargli alla porta dell'ufficio così a caso, serve un appuntamento, organizzazione no?"
Raphael alzò un sopracciglio "oddio ti prego Anthony! Chissà a cosa starà pensando Angeli, probabilmente si é anche scordato di te!" si alzò di scatto e fece il giro della scrivania trovandosi faccia a faccia con il rosso,
mise le mani sui suoi fianchi, lo tirò a sé con assoluta delicatezza e sussurrò, sporgendosi quanto bastasse per arrivare al suo orecchio, "cosa posso fare per convincerti?"
Anthony si sentì avvampare, ma stette al gioco chinandosi leggermente e accarezzando con le labbra l'orecchio del biondo "stai cercando di tentarmi angelo?"
"Non oserei mai" sorrise Raphael sul lobo di Anthony, prese poi a scendere lentamente sul collo mentre lasciava baci umidi, poi continuò "io non ti tento" arrivò alle clavicole e continuò a baciargli la pelle bianca, intanto le sue mani finirono sulla cintura dell'amato "sono un angelo ricordi?" Si chinò ulteriormente poggiando le ginocchia a terra, sul tappeto, e iniziò a slacciargliela.
Le mani di Anthony finirono dapprima sul collo e poi sulle spalle del bibliotecario, Raphael voleva giocare? Allora lui non sarebbe andato da nessuna parte.
Portò le mani sulla testa stracolma di riccioli biondi e grugnì stringendoli, la lucidità era ormai un lontano ricordo.
"Cosa stai cercando di fare?"
"Quanto basta per convincerti" disse Raphael abbassando la zip dei pantaloni neri e avvicinandosi pericolosamente all'erezione di Anthony ancora coperta dai boxer.
Fell prese a baciargliela avidamente, le sue mani stringevano i fianchi ossuti del rosso con fermezza evitando la possibilità che potesse andarsene, perché Fell sapeva di star esagerando ma aveva fantasticato fin troppo su quel momento e semplicemente non ne vedeva l'ora, quello che Crowley non sapeva é che Raphael aveva creato nella sua testa una miriade di scenari, miliardi di posizioni, miliardi di orgasmi e miliardi di situazioni che lo coinvolgevano e, tra queste, c'era proprio quella ma data la poca intraprendenza di Fell e data l'impacciataggine emotiva di Anthony non c'erano state abbastanza occasioni per mettere in atto tutti questi pensieri peccaminosi.

"Vuoi vedermi morire qui? Nel tuo studio?" Le mani di  Anthony erano ancora salde sui riccioli biondo platino e non accennavano di spostarsi, anzi, sembravano quasi che volessero di più. Fell lo guardò dal basso, e con i pollici abbassò i boxer lentamente lasciando libera l'erezione di Anthony.
L'astronomo prese un colorito simile a quello dei suoi capelli e, ora più che mai, guardava il biondo attonito non capiva da dove avesse trovato tutta quell'intraprendenza ma sapeva benissimo dove voleva andare a parare.
"In francese non la chiamano petite mort per caso"
Detto ciò Raphael non aveva più motivo di parlare, se Anthony avesse fatto altre domande di sicuro non avrebbe avuto risposta, così prese a leccare partendo dal frenulo e delineando piccoli cerchi intorno al glande.

"Non pensavo ne fossi capace" esordì Anthony gettando il collo all'indietro.
Pensava non ne fosse capace? Glielo avrebbe fatto rimangiare. Questo fu l'unico pensiero di Raphael prima di prendere completamente l'erezione di Anthony in bocca.
"Cristo santo" sussurrò Anthony liberando una mano dalla testa del biondo e poggiandola sulla scrivania, l'altra mano era ancora lì e seguiva tutti i movimenti che Fell eseguiva con la testa: all'inizio andava piano, poi veloce, poi tornava ad andare piano e Anthony stava per impazzire, era imprevedibile, era un tornado e non poteva fare altro che godere e sentirsi prigioniero sotto la stretta del bibliotecario.
Fell continuava, leccava e succhiava mentre le sue mani esploravano il corpo dell'amato finché poi non arrivarono ai glutei e rimasero lì, avevano trovato anche quelle il loro posto.
"Io non" ansimò e le parole gli morirono in bocca "Raphael" ansimò di nuovo "vengo" si arrese quando capì che non sarebbe riuscito a dire una sola frase compiuta, stava per arrivare all'apice e a Fell non sembrava interessare così tanto, era preso, completamente preso dal momento e dalla realizzazione delle sue perversioni, era così preso che non si rese nemmeno conto dell'orgasmo di Anthony, nonostante questo l'avesse fatto piegare in due:
Le mani erano salde sulla testa di Fell e lo tenevano fermo, i glutei contratti e la schiena si era inarcata all'indietro seguita da collo e testa.
Raphael si rese conto dell'orgasmo solo quando sentì un liquidò nella sua bocca che ora era aspra e bagnata, prese a ingoiarlo velocemente e si staccò quanto bastasse per leccare ancora il glande di Anthony pulendolo completamente da qualsiasi residuo di seme.
"Non pensare mai più che io non sia capace" disse il biondo alzandosi e tirando a sé il rosso per le spalle
"Gesù Cristo, lo penserò più spesso" sorrise Anthony accarezzando il collo del bibliotecario e tirandolo a sé.
Rimasero così per un po', con le labbra di uno premute su quelle dell'altro e condividendo il sapore del rosso.

Quando il battito di Anthony tornò normale Fell ruppe il silenzio "andrai da Angeli quindi?"
"Andrò domani mattina, sei stato abbastanza convincente" rise Anthony portando una mano sul fianco di Raphael
"Io sono sempre convincente"

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