Ricordi senza tempo

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In una radura vicino a quella che una volta era stata la foresta attorno a Camelot, l'aria era pervasa dal dolce profumo delle orchidee selvatiche, che crescevano rigogliose come se la natura stessa avesse voluto regalare un angolo di paradiso a quei pochi fortunati che vi si avventuravano.

Merlino, ormai anziano, passeggiava da quelle parti e si fermò ad ammirare la vivida esplosione di colori che lo circondava. Le orchidee sembravano volergli raccontare una storia antica, intessuta di emozioni profonde e segreti ormai dimenticati.

Mentre si chinava placidamente per osservare da vicino i delicati petali di un'orchidea rossa, un senso di nostalgia pervase il suo cuore, ormai stanco. Gli tornò in mente la prima volta che aveva visto quei fiori, durante una delle tante missioni in cui aveva accompagnato e assistito Artù. Il principe aveva insistito per raccoglierne uno per farne dono alla sua amata Ginevra.

Il ricordo dei suoi due amici gli toccò l'anima in un modo che mai era accaduto prima di allora e nuove emozioni presero vita nella sua anima millenaria.

La storia d'amore tra Artù e Ginevra era stata a lungo un segreto ben custodito, un legame che era cresciuto e fiorito come quell'orchidea, un simbolo della loro passione inarrestabile. Nonostante le sfide e gli ostacoli che avevano affrontato, le insidie, le trappole, la lontananza, il loro amore era sempre stato forte e vibrante come quel fiore meraviglioso che aveva catturato l'attenzione del giovane principe.

E così, tra sorrisi, promesse silenziose e sentimenti mai sopiti, i due avevano continuato a costruire alacremente il loro futuro, consci che, prima o poi, avrebbero potuto manifestare al mondo intero quell'amore, senza il bisogno di nascondersi più.

Merlino accarezzò con riverenza i petali dell'orchidea, come se si fosse trattato delle mani ferme e gentili dei suoi due amici, e una calda lacrima discese sulla sua guancia al ricordo di quella grande, ma fugace passione, consumatasi troppo presto sul campo di battaglia di Camlann.

Merlino accarezzò con riverenza i petali dell'orchidea, come se si fosse trattato delle mani ferme e gentili dei suoi due amici, e una calda lacrima discese sulla sua guancia al ricordo di quella grande, ma fugace passione, consumatasi troppo pres...

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