Dylan pov's
Ho mentito.
Completamente.
Volete sapere la verità?
Se la vostra risposta è stata no, ve la dirò lo stesso.La verità è che Avery Bell mi tiene in testa come un chiodo.
Ed è strano.
Perché io non sono uno che si fissa su qualcuno, ma a quanto pare, mi sbagliavo.
Io vivo di adrenalina. Sempre.
Non so stare fermo. Per me ogni giornata è una scommessa da vincere: quanti canestri posso fare oggi? Quanto riesco a spingermi in una gara con i ragazzi prima di sfiorare il limite?
Rincorro le cose che mi danno la scossa: il basket, ballare, esperimenti improvvisati nel laboratorio di chimica e le notti fuori con i miei amici a divertirmi come un coglione.
È come se avessi un motore che non si spegne mai. E quando provo a stare fermo, mi sento soffocare.Però lei mi ferma.
Se c'è una cosa che ho notato in tutti questi anni è che guarda tutti da lontano, come se dovesse prendere le misure al mondo.
E io? Io guardo lei. Perché è un mistero ed è difficile resistere ad una sfida.
La verità è che l'ho notata subito. Era il secondo anno. Ricordo il momento preciso in cui ho poggiato gli occhi su di lei: ero sul campo da basket, stavo sudando come un dannato e lei era appoggiata ad un albero lì vicino. Mi guardava, ma non davvero. Sapete quelle persone che si incantano in un punto fisso nonostante ti guardino?
Ecco. Era lei.
Quella ragazza con un'aria riservata ma che ride e scherza con gli altri. Non è una di quelle che si fanno notare, almeno non nel modo classico.
Dal quel momento mi è rimasta in testa. Ancora di più quando l'ho vista giocare nella squadra femminile. E ogni volta che la vedo, qualcosa dentro di me si ferma.
Io, che non mi fermo mai.
Più la osservo, più c'è qualcosa che non capisco in lei. La guardo sorridere, ma allo stesso tempo scorgo una crepa. Un qualcosa che si nasconde appena dietro a quel sorriso. E quella cosa mi frega. Perché vorrei vederla davvero.
Una volta, eravamo nello stesso corridoio, dopo una lezione. Io stavo ridendo con Matt per qualche stronzata e lei mi è passata di fianco. L'ho guardata, e lei mi ha dato uno sguardo veloce, giusto un secondo. Capite? Non uno sguardo normale. Uno di quelli che sembra dire: Non provarci.
Non provarci, Dylan. E sai cosa succede quando qualcuno mi dice di non provarci? Lo faccio comunque.
In tutta sincerità, non volevo andarmene. Avrei preferito rimanere con lei un altro po'. Ma quando il lavoro chiama, non posso farci nulla.
Così, mi ritrovo davanti al Kraven.
Il Kraven non è solo un posto; è il nostro posto.
Uno di quelli che non ti abbandona mai. Un rifugio per chi ha bisogno di sentirsi vivo, anche solo per una notte.
Moto che sfrecciano in una sfera di metallo, così vicine che ti sembra di sentire il rombo nelle ossa. Sfide adenaliniche, pugni che volano, musica così alta da coprire ogni pensiero. È un mondo a parte. Un mondo in cui le regole si infrangono e dove ogni cosa è possibile.
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Hidden
Teen FictionJane Brooks porta alle spalle un passato difficile. Dopo la morte dei suoi genitori si trasferisce a Miami con sua zia Nat. Per quanto Jane si possa illudere della vita perfetta che sta vivendo scopre che è maledetta a vita, non da qualcosa ma da q...