NOAH
Ormai sono passati due mesi da quando abbiamo lasciato Londra...
Sono due mesi che ho lasciato lei...
Sono venti giorni e quattro ore che non sento lo squillo personalizzato delle sue notifiche.
Sono giorni che non ho più sue notizie. E dopo la mia insistenza ha anche deciso di bloccarmi ovunque. Così adesso ho perso ogni speranza di sapere come va la sua vita. Se è ancora quella ragazza sveglia e sorridente che conosco. Se fa ancora le sue lezioni di danza classica private che tanto odia e che le fanno imbronciare il viso. Se di nascosto pratica ancora scherma con suo fratello... se è ancora la prima della classe. Se sta bene, se dorme se mangia se respira. Non so più nulla. Mi resta solo che aggrapparmi ai ricordi che ho di lei e non lasciarli mai andare via fin quando non arriverà il giorno in cui torneremo. Perché io so che torneremo.
A dire il vero sono due mesi che siamo ad Edimburgo. Mi hanno rifilato come motivazione quella del lavoro. Ma per me c'è qualcosa sotto. Voglio dire sono anni che i miei genitori fanno avanti e indietro. Ci sono stati periodi in cui stavano mesi e mesi lontani da casa. Per cui questa drastica scelta non mi convince ancora.Passo le mie giornate in questa casa, che mi sembra addirittura più grande di quella che abbiamo a Londra, a studiare e praticare ogni tipo di sport. Non mi permettono di frequentare una scuola pubblica, ma nemmeno una privata. A sedici anni mi ritrovo di nuovo chiuso in un 'castello'. Di nuovo senza amici, di nuovo solo.
Finché una mattina...
•••"Noah svegliati" è mia madre a parlare. È seduta ai piedi del letto e con una mano estremamente delicata mi accarezza una gamba per tentare di svegliarmi. Inizialmente faccio finta di non sentirla, ma poi ci rinuncio e apro gli occhi.
"Mamma che c'è?", "È ancora buio fuori che ora è?" Rispondo con la voce e gli occhi ancora immersi nel sonno.
"Sono le 4:00 Noah" mi dice secca.
Poi continua: "C'è una cosa di cui io e tuo padre vogliamo parlarti. È bene che tu sappia il motivo per il quale siamo venuti qui. Il momento che attendiamo da tutta la vita è arrivato"Spalanco gli occhi.
Lo sapevo che ci fosse altro da sapere. Solo che le parole che ha utilizzato mi stanno spaventando. Cosa c'è che aspettano di dirmi da tutta la vita?
"Mamma, di cosa stai parlando? Mi stai spaventando" cerco di dire.
"Non fare il lattante Noah, non ti abbiamo cresciuto così. È ora di prendersi le proprie responsabilità" controbatte con un tono duro."Tra venti minuti ti voglio al salone principale, quello con la doppia uscita. Ci saremo io e tuo padre ad attenderti" . Poi si alza ed esce dalla stanza.
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Dopo venti minuti esatti sono nel salone con la doppia uscita. Questo salone credo sia la stanza più straordinaria dell'intera casa, con pareti adornate da affreschi e arazzi che raccontano storie epiche, soffitti decorati con stucchi dorati e lampadari di cristallo che riflettono la luce in mille sfaccettature; i pavimenti in marmo e legno intarsiato, i mobili pregiati in velluto e oro, e le grandi finestre ad arco creano un'atmosfera di solennità e grandezza, facendo sentire chi vi entra immerso in un'epoca di potere e tradizione.
"Noah Larson!" È mio padre a parlare.
"So che sei un ragazzo troppo sveglio per essersi bevuto la fandonia che ti abbiamo rifilato, ed è per questo che ti sei lasciato convincere e ci hai seguiti; ma in parte scoprirai che non è del tutto infondato ciò che ti abbiamo detto" mi guarda intensamente.
"Oggi è il momento in cui tu diventerai un adulto, perché scoprirai il nostro segreto. Il segreto di famiglia, quello che ti abbiano nascosto da sempre, non per nostro volere ma per nostro dovere" .
In tutto ciò io non emetto un suono. Lascio che faccia il suo teatrino. Ama le cose plateali e io sotto sotto mi diverto anche a guardarlo.
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Moranimis
FantasyMisteri e dubbi si mescolano nella vita di Ivy, una ragazza che è stata adottata da chi lei definisce "zia Clair", che però sembra essere scomparsa proprio ora che sta per cominciare un nuovo capitolo della sua vita. L'Accademia Moranimis è ciò che...