17 capitolo.

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17 capitolo.


"Salve, la Dottoressa l'aspetta."annuncia la segretaria entrando nel salottino, io mi alzo dalla sedia, le sorrido e la seguo. 

Entro in quello che deve essere lo studio della mia vecchia psicologa e subito una donna mi viene incontro. 

"Piacere, io sono Lauren!"le sorrido grata che si sia presentata, dato che io non la ricordo. 

"Beh, io sono Francesca, ma questo lo sa già!"mi accarezza la spalla per poi invitarmi a sedere su un divano. Lei si siede difronte ad esso, dove si trova una poltrona in pelle. 

Mi guardo attorno, e una sensazione strana mi invade il corpo. 

Il mio corpo si ricorda benissimo di tutto questo, è la mia mente che non ricorda affatto questo posto. 

"E' davvero un piacere rivederti Francesca, qua sei libera di parlarmi di qualunque cosa, quindi non ti preoccupare, io sono qua per ascoltarti. Niente di quello che mi dirai uscirà da questa stanza, su questo puoi stare tranquilla."annuisco spaesata. 

"E' strano essere qua. E' come se il mio corpo si ricordasse di questo posto".

"E' così infatti."abbasso lo sguardo. Non so precisamente di cosa parlare. "Ti senti fuori posto? Non ti senti a tuo agio?"mi chiede. 

"Non è questo. Sto cercando solo di ricordarmi qualcosa di questo posto."lei scuote la testa.

"Non devi. Tu sei qua per sfogarti inizialmente, piano piano, quando sarai pronta ti aiuterò a ricordare qualcosa ok?"annuisco e le sorrido. 

"Ti va di raccontarmi cosa è successo quando ti sei risvegliata in quella bara?"

"Io... io... si, mi va."ingoio e rimando indietro le lacrime. 

"Quando ti svegliasti in quella bara cosa provasti?"

"Ero spaventata. Non sapevo cosa fosse successo, il perchè mi fossi ritrovata in una bara. E poi quando sono uscita da quella stanza mi sono ritrovata nel cortile della chiesa, vidi la mia foto e lì capii che quello era il mio funerale. A pochi passi da me c'erano tutti i miei parenti e amici ma io.. io avevo paura di ritornare lì, così decisi di andarmene via."

"Avevi paura di cosa?"

"Di non essere accettata. Io non sapevo chi ero, non sapevo se avevo una famiglia, o amici. Io non sapevo più niente della mia vecchia vita, e non volevo dare ulteriori problemi. Io volevo solamente ricominciare. Quella mi sembrava la migliore soluzione. Fu a quel punto che incontrai Mattia, il ragazzo con cui ora sto insieme".

"Lo ami?"sorrido felice. "Tantissimo. Lui è stato la mia salvezza. Il mio arcobaleno".

"E incontrare i tuoi genitori come è stato?"

"Devastante. Vedere il viso di mia madre pieno di lacrime, il sorriso nostalgico di mia sorella, lo sguardo di mio padre. Mi sono sentita l'artefice di tutto il loro male. Mi sono sentita uno schifo". 

"Loro ti vogliono bene". 

"Il problema è che per me stare con loro, ora come ora, è come stare con degli estranei. Loro mi guardano, e io nei loro occhi vedo la speranza di rivedermi come ero una volta, ma io non sono più la loro dolce figlia, io ormai sono un'altra."



"Come è andata la tua prima seduta?"mi chiede Mattia quando torno a casa. 

"Direi bene, mi ha fatto bene parlare con Lauren, è un'ottima psicologa. Con lei mi sento a mio agio".

"Meglio così."mi si avvina e mi lascia un bacio sulle labbra. 

"Domani ho il primo firmacopie!"mi dice entusiasta.  "Vieni con me?"mi chiede.

"Dici davvero? Non voglio disturbare."

"Non disturbi amore".


Mattia è sempre più impegnato con i firmacopie, quasi mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, al pomeridiano, quando lo vedevo quando poteva. 

Io passo i miei giorni con le ragazze che ormai vengono quasi sempre, e mi tengo impegnata andando dalla psicologa, Lauren. 


Flashback.


"Io vorrei tanto ricordare l'ultima volta che sono stata qua."Lauren mi guarda accigliandosi. 

"Io non ti dirò niente, dovrai essere tu a ricordare."annuisco. Mi fa distendere, e poi mi fa chiudere gli occhi. 

"Ora rilassati, cerca di tornare indietro nel tempo, cerca di immaginarti qua in un altro contesto, in un altro tempo."serro gli occhi e mi faccio trasportare. 

"Erano le 18.00."sussurro. "Io ero distesa sul divano, poi iniziai a parlare della musica... e poi.. poi ho iniziato a parlare di un ragazzo".

"Ti ricordi chi era il ragazzo di cui parlavi?"

"Ho parlato di anima gemella, di Peter Pan... E poi sono scappata via, sono andata vicino ad un ponte".

"Francesca, ti ricordi chi era il ragazzo di cui mi parlavi?"

"Era Alessio."all'improvviso mi risveglio da quella sorta di trance, e scuoto la testa ripetutamente. 

"Io lo amavo. Quando sono venuta da lei avevo avuto un attacco di panico".

"Si Francesca."mi sorride come spronandomi a continuare. 

"Era per colpa sua, avevamo litigato la mattina."mi alzai e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza. 

"Lui mi ha accusato di essere cambiata, di non essere più la stessa."

"Cosa avevi fatto?"mi chiede. "Non lo so.. non lo posso sapere. Non lo ricordo."dico in preda ai singhiozzi. "Tu lo ricordi Francesca, scava dentro la tua testa, fatti spazio tra i ricordi. Puoi farcela se vuoi".

"La sera prima mi ero ubriacata, ero in discoteca, lui era anche lì e poi... poi mi ha detto di smetterla e mi ha detto di andarcene via. Io gli ho chiesto un ballo... e poi.. poi mi sono addormentata in macchina".chiudo gli occhi. 

"Vedi?! Se vuoi puoi ricordare Francesca."mi si avvina e mi porge un fazzoletto. 

"Io ti aiuterò a ricordare, ti prometto che presto ricorderai ogni cosa".


Fine flashback.


____


Scusate per la lunga assenza, ma sono stata in vacanza. 

Ora però sono tornata e mi metto di nuovo all'opera con i nuovi capitoli! 

Ho in mente di iniziare una nuova storia, voi siete d'accordo? Mi seguirete? 

Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo. Qua si iniziano a capire molte cose, qua si inizia a ricordare qualcosa... Lauren aiuterà molto Francesca nel ricordare. 

L'amore per Alessio è ancora là secondo voi? Lei si ricorderà di tutto? 

Commentate in tanti, un bacio <3 

Non c'è pioggia che ti lavi via da ME.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora