CAPITOLO 20

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Aprire gli occhi sembra una missione impossibile, ma devo svegliarmi. Apro lentamente le palpebre, e giro pesantemente la testa di lato. Non sono in camera mia. Anzi non sono neanche alla casa famiglia. Sono a casa di Gus. Gli eventi della sera precedente arrivano immediatamente, e reprimo la voglia di buttarmi dalla finestra. Oddio, l'ho baciato! E non un bacio di quelli semplici ... oddio ... cerco di ricordare cosa è accaduto dopo, ma non ci riesco. Un mal di testa terribile mi costringe a chiudere di nuovo le palpebre. Ma dopo un momento le riapro. Che ore sono? Mi alzo sui gomiti e noto che sono stesa sul divano. Dov'è Gus? Come per risposta un rumoroso sospiro cattura la mia attenzione. Ed eccolo là, Gus, steso per terra affianco al divano. Allungo una mano e comincio a scuoterlo prendendolo per la spalla

'' Gus, Gus svegliati! ''

Con uno scatto che mi fa sussultare, prende il mio polso e mi ferma. Fa una smorfia insonnolita e sbatte le palpebre ripetutamente

'' che hai da urlare tanto? ''

'' non sto urlando ''

Ribatto agitando il braccio per sfuggire alla sua presa. Lui mi lascia e si appoggia sui gomiti, scuotendo lentamente la testa e chiudendo gli occhi

'' cazzo ... la testa ... ''

Mormora. Non sembra stare bene, la pelle, di solito abbronzata è pallida, e fa delle smorfie di dolore a ogni suo minimo movimento. Dal canto mio, sembra che la testa sta per esplodere. È le prima volta che bevo così tanto, e il leggero fastidio presente nella pancia diventa insopportabile, come se mille aghi mi trafiggessero. Poi tutto quello che ho bevuto e mangiato sembra voler uscire fuori tutt'un tratto e io mi ritrovo a correre verso il bagno, sbagliando porta, quasi sul punto di vomitare nella camera da letto. Trovo velocemente il bagno e mi chino nel water vomitando meno di quanto mi aspettassi. Non riesco ad alzarmi, le gambe sono troppo pesanti. Quando delle dita cade mi sfiorano il collo, raccogliendo i capelli, sobbalzo e mi giro verso Gus, facendo un respiro tremante

'' devo andare a scuola ''

Mormoro, perché è quella la mia priorità adesso. Devo andare a scuola, altrimenti Dolores si insospettirà, e ... ho una voglia matta di vedere Kim. E mi sembra terribilmente sbagliato volerlo. Sono qui, con Gus che mi scruta il viso con quegli adorabili occhi scuri, mentre mi accarezza i capelli e mi aiuta ad alzarmi, eppure mi ritrovo a pensare a Kim. Gus sospira, come rassegnato dal fatto che voglia andare a scuola, ma distoglie lo sguardo dal mio e io non capisco. Sembra quasi ... deluso. Posa lo sguardo sulla mia maglietta facendo una faccia disgustata. Maledizione. La mia maglietta era sporca di vomito. Non potevo andare certo a scuola così. Magari potrei fare una veloce scappatina a casa e prendere della roba pulita

'' che ore sono? ''

Gus sembra avermi letto nel pensiero perché dice

'' troppo tardi per andare a casa. Ti do una mia maglietta, tu intanto fatti una doccia ''

Apre un'anta di un piccolo armadio e mi porge un asciugamano, una volta preso, esce dal bagno. Rimango ad aspettarlo, pensando mi portasse la maglietta ma passano i minuti e suppongo che me la porterà dopo la doccia. Comincio a spogliarmi velocemente. È la prima volta che faccio la doccia a casa di qualcun altro, non mi era mai capitato di fermarmi da una persona la notte. Non ho amiche, o almeno di quelle che mi invitano a casa per un pigiama party, e in realtà non sono il tipo per queste cose. Entro nella doccia e mi lavo velocemente. Quando mi giro per cercare il sapone mi accorgo che ci sono solo bagnodoccia dai profumi pungenti, maschili . '' fantastico '' mormoro tra me e me

'' cosa? ''

La voce di Gus mi fa sussultare e, involontariamente, mi appendo alla tendina della doccia

La Ragazza Yo-YoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora