GELOSIA

38 5 0
                                    

Mi rigiravo nel letto da un po', quando decisi di svegliarmi del tutto. Aperto gli occhi vidi la stanza di Alex illuminata dalla suce fioca del sole, e un sorriso mi spuntò ricordando quello che era successo poche ore prima. Tastai l'altra parte del letto e mi accorsi che era vuota, ma dove cavolo era? Mi infilai l'intimo e il pigiama ed uscii dalla camera. Passando per il corridoio sentii il rumore del getto d'acqua della doccia, così, dopo essermi assicurata che in casa fossimo soli, entrai in bagno furtivamente e presi i suoi vestiti, dopo di che uscii. Andai in cucina e preparai la colazione cercando di non farmi sentire da Alex. Passarono diversi minuti, quando sentii imprecare Alex nel corridoio. Lo raggiunsi tentando di non ridere, e lo vidi nudo. -Oddio Alex copriti- dissi fingendomi scandalizzata girandomi di spalle -lo farei se trovassi i miei vestiti- -e tu perchè non ci hai pensato prima?- sbuffò -l'ho fatto ma come per magia sono spariti- scoppiai a ridere -lo so che c'entri tu... e puoi anche girarti, mi hai già visto nudo- disse malizioso. Mi si avvicinò e mi baciò il collo -sei splendida anche appena sveglia- mi sussurrò all'orecchio, mi girai e lo baciai -va a vestirti, ho preparato la colazione- mi sorrise ed andò in camera- Io intanto mi tolsi il pigiama rimanendo in intimo, e andai a fare colazione. Posai la tazza del caffè nel lavandio, e quando mi girai per andare in camera, mi ritrovai le braccia di Alex che mi attirarono a lui -signorina mi vuoi provocare?- -io? No. Ho solo caldo. Fammi passare che devo andarmi a vestire- -eh no tu non vai da nessuna parte- mi sollevò facendomi sendere sul tavolo della cucina e iniziò a baciarmi con desiderio -A-amore- dissi fra un bacio e l'altro, si staccò subito -come mi hai chiamato?- chiese sorridendomi -ehm...Alex...ti ho chiamato Alex-mi guardò diffidente -no, mi hai chiamato amore- -ma no hai sentito male- mi diede un bacio -puoi chiamarmi così, anzi puoi chiamarmi come vuoi- lo baciai lentamente -ti amo Alex- -Ti amo anche io- rispose, scesi dal tavolo -vado a vestirmi- mise il broncio -ma, ma volevo divertirmi un po'- -dopo la mamma ti da un bel giocattolo, ora dobbiamo andare a scuola- dissi come se stessi parlando ad un bimbo. Mi truccai e vestii in poco tempo. Tornai in cucina dove vidi uno spendido Alex: jeans chiari stretti, scarpe sportive, maglia bianca con scollo a V che aderiva a muscoli, e capelli al naturale. Mi guardò malizioso, poi si ricompose assumendo un'espressione seria -Noemi quella maglia non è troppo scollata?- siccome casa mia era deserta, avevo messo i panni della sera prima, cioè, una maglia blu a maniche corte con una scollatura vistosa e dei semplici jeansi con le mie adorate vans. -Ti ricordo che casa mia è deserta, mamma e papà sono già a lavoro- inclinò la testa di lato -aspetta un attimo- annuii. Dopo vari minuti tornò con una maglia -tieni, mettila- lo guardai sconvolta -cosa? Ma hai tre taglie più di me, mi andrebbe larghissima- -Meglio. Il tuo corpo devo vederlo solo io- -ho un ragazzo mio caro e fino a meno di 24 ore fa questa maglia non ti dava fastidio,anzi il contrario- -già perchè non ero ancora il tuo amante, ma ora mi da fastidio- -ho altre mille maglie così, devo buttarle tutte solo perchè non ti piacciono? Scordatelo, tu non mi comandi- sbuffò -invece si. Ti guardano tutti e non lo sopporto- roteai gli occhi -ma se ho una misera terza, chi vuoi che mi guardi?- -oh fidati tu risvegli l'istinto animalesco di tanti morti di vagina, quindi togli quella maglia- lo guardai con un sorrisetto -mi sa che sei geloso- -non sono geloso, solo mi da fastidio che qualcuno guardandoti possa farsi dei film erotici- -questo si chiama gelosia- dissi avvicinandomi a lui -si sono molto geloso della ragazza che amo, così va bene?- lo baciai con dolcezza -si va bene. Ho la giacca che copre un po' la scollatura, più di così non posso fare- alzò gli occhi al cielo -ok, ma da oggi in poi avrai sempre qualche cambio da me- -ok gelosone. Ora andiamo- ci baciammo per l'ultima volta e poi uscimmo. Conoscevo bene Alex,e sapevo che c'era quelcosa che lo turbava, non spiccicò parola per tutto il tragitto, e solo quando arrivammo capii il motivo del suo "malessere". Linn frequentava la nostra scuola,e lui la baciò a meno di un metro da me. Bè si, eravamo amanti, ma quella scena proprio non la potevo sopportare. Corsi in bagno e scoppiai a piangere peggio di una bimba. -Noe, Noe esci- era Ellen, non so come fece a trovarmi, forse mi aveva vista correre per i corridoi, ma l'unica preoccupazione era cosa inventarmi, e dovevo fare presto, dato che i singhiozzi aumentavano. -Ellen vattene ne parliamo dopo in classe- dissi fra un singhiozzo e l'altro -ti prometto che ti aiuterò ad ammazzare Alexander Posey, ma devi dirmi il motivo- ma come...? -so che vi parlate di nuovo, per caso ti ho visto una sera entrare a casa sua dopo che eravate usciti. Lo sa anche Josh perchè ti vedeva diversa e glielo dissi. Non siamo arrabbiati, sappiamo che non lo hai detto per paura. Ora apri e dimmi cosa ti ha fatto quel coglione- aprii la porta del bagno e dopo un lungo abbraccio, gli spiegai tutto. -Wow addirittura amanti- -eh già- mi guardò dolcemente -Noe, essere amanti significa avere una relazione segreta con qualcuno già impegnato, in qual caso l'amante deve scegliere tra notti di amore segreto, e una vita fatta d'indifferenza; ovviamente sceglierà sempre la prima, perchè a differenza di quello che pensano gli altri, anche chi fa l'amante prova amore. Non devi stare male, tutto questo deovevi immaginarlo, e po pensa una cosa: Alex ti ama davvero. Come lo so? Semplice. Non lo so. Ma basta vedere il modo in cui ti guarda e quello che sta facendo per te per capirlo. Ora basta piangere ok?- annuii per poi abbracciarla -grazie, e scusami per avertelo nascosto. Ti voglio bene- -Anche io pulce-. Le ore di lezione passarono veloci, e dopo aver evitato accuratamente Alex tornai a casa stremata e col morale a terra. -Mamma sono a casa- urlai, buttai le chiavi di casa sul mobile dell'entrata e mi recai in salotto -Oh Dio santissimo mi hai spaventata- dissi portando una mano al petto vedendo Alex davanti a me -scusa sono venuto per te e quando ho visto che dentro non c'era nessuno, ho preso la chiave sotto lo zerbino e sono entrato- rimasi sorpresa -ehm...ok, volevi qualcosa?- si passò una mano fra i capelli -si ho visto chiave he sei stata male per il bacio e volevo chiederti scusa, io non...- lo bloccai baciandolo dolcemente -Alex siamo amanti, e che ci piaccia o no, dobbiamo accettare che vengono prima i nostri partner se non vogliamo farci scoprire. Ti amo- mi baciò con foga -Ti amo Noemi e quanto nessuno potrà mai cambiarlo-

Forever LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora