~Capitolo 26

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Sono già le sei e mezza, metto un vestitino nero e rosa, con i tacchi rosa. Ho detto a mamma e a papà che esco con un ragazzo, e loro erano felicissimi. Mi piastro i capelli, e sento il Clacson, scendo e entro in macchina.

«Ciao»

Gli do un bacio in guancia, e poi dritti al ristorante. Dopo aver ordinato, parliamo un po

«Parlami in po di te Marco»

«Allora che dire, ho 22 anni, ho un diploma di ricevimento ma non riesco a trovare lavoro, sono mantenuto da mio padre e niente, tutto qui»

«Davvero hai un diploma di Ricevimento? »

«Certo che si»

«Dimmi un po, il mio cognome non ti ricorda niente? Bevil'acqua?»

Io parlando con mio padre, potrei farlo entrare a lavorare subito. Fra l'altro, Lunedi, inizio a lavorare anch'io.

Lui ci pensa un po, e poi mi risponde

«Maa certo, hanno gli alberghi sparsi in tutta sicilia»

«Esatto, e siccome ne abbiamo anche noi in famiglia uno, posso parlare con mio padre per farti entrare, Lunedi inizio anch'io»

«Davvero lo faresti? »

«Ma certo»

«Granzie Francesca»

«Prego»

Sono felice di dargli una possibilità nel lavoro, almeno non sarò sola. Ho sempre sognato che un giorno nonno avrebbe dato un albergho anche a me e Fra, ma tutti i miei sogni sono andati distrutti. Mangiamo, parlando del più e del meno e ridendo come matti. Poi mi riaccompagna a casa, e io parlò subito con papà di Marco e mi dice si senza problemi, lo aspetta Lunedi.
Inviò subito un messaggio a Marco

Mex:Francesca
Marco sono Francesca, ho parlato con mio padre, ti aspetta Lunedi alle 10:00
Buonanotte

Mex:Marco
Grazie tante Franci, A lunedi, buonanotte

Quando leggo quel messaggio, le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Franci? Fra mi chiamava Franci

Non c'è l'ha faccio più, quanto vorrei non poter più piangere.

Il lunedì arriva veloce, metto la mia divisa, Gonna, tacchi, camicia, gravattino, e giacca e sono pronta. Adesso anche io vesto come mamma, e papà invece che de il capo della sala, e che manda avanti la cucina, indossa un pantalone nero, scarpe nere, camicia, gilè, e papillon. Andiamo in macchina, lasciamo Leo a scuola e andiamo a lavoro. Mamma mi spiega tutto quello da fare, anche se già lo so. Mentre sistemo dei fogli, sento una voce molto familiare che mi parla

«Buongiorno bellissima signorina, vorrei una camera»

Alzo lo sguardo e c'è Marco, faccio un sorriso a trentadue denti e chiamo a papi, che lo porta in ufficio. Arrivano una quarantina di persone, e io inizio a prendere i nomi di tutti, assegnare le camere, farmi lasciare i documenti, fare firmare, chiavi e ho finito anche con loro. Marco esce dall'ufficio, sembra contento. Saluta mio padre, e viene verso di me.

«Sono stato preso, inizio domani»

«Sono felicissima»

Vado ad abbracciarlo e dopo un po se ne va, io ringrazio mio padre e ritorno al bancone.

Una ragazza si avvicina, e mi lascia una lettera

«Sei Francesca bevil'acqua? »

«Si sono io, vuole una stanza? »

«No, volevo lasciargli questa.
Gle la manda Francesco, se vuole rispondergli torno fra due giorni. Arrivederci.»

Il mio cuore perde un battito, cavolo, Fra mi ha inviato una lettera. Mi faccio dare il cambio dal ragazzo, e corro in bagno ad aprire la leggere

~Un amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora