12.

74 1 0
                                    

Sono stata veramente una stupida a non averci pensato prima!!

Nel trolley avevo messo delle scarpe comode e avrei potuto indossarle visto che dovevamo fare molta strada.

Il mio cervello è più annebbiato di quanto pensassi!

Adam decide di nasconderci dietro un grosso sasso, apre il suo borsone e tira fuori una coperta che stende a terra dove mi appoggio come se fosse stato il più comodo dei divani! La prima cosa che faccio dopo essermi seduta a terra è togliere le scarpe con il tacco ed aprire il trolley per prendere un paio di stivaletti, tutto ciò con un po' di sofferenza.

La caviglia che mi ero slogata si è visibilmente gonfiata ed adesso che non indosso più la scarpa e che sono a riposo, il dolore si fa più forte.. Cerco di massaggiarla facendo attenzione ai movimenti che faccio dal momento in cui mi ritrovo con uno sconosciuto che mi ha rapito ed io indosso solo il vestito più corto esistente nel mio armadio.

"Hai proprio sbagliato vestito stasera" mi dico fra me e me. Faccio una smorfia sia per il dolore sia per scacciare quel pensiero. Purtroppo non riesco ad indossare lo stivale con la caviglia in quelle condizioni così decido semplicemente di sdraiarmi un po' e aspettare che, con il riposo, si sgonfi leggermente prima di riprendere il nostro cammino verso il "luogo protetto".

Non mi sono neanche accorta che nel frattempo lui, ha acceso un piccolo fuoco proprio lì accanto ed abbia preso una seconda coperta dal borsone che aveva portato con sé. La temperatura si era abbassata parecchio durante la notte nonostante fosse ancora estate e adesso che non eravamo più in movimento, avremmo sicuramente sentito molto freddo..
Si siede accanto a me, coprendo entrambi con la coperta e sfregandosi le mani come per riscaldarsele e fissandomi negli occhi..

-Dovevi dirmi che ti faceva male il piede, avremmo potuto evitare che si gonfiasse così e che la situazione peggiorasse!! - mi rimprovera e, intrufolando le mani sotto la coperta, trova il mio piede inizia a massaggiarmi la caviglia con mani esperte.

Sussulto a quel tocco. I suoi occhi erano una potente distrazione, erano l'immenso in cui mi perdervo ogni qualvolta mi ritrovavo a fissarli e che, adesso, con la fioca luce del piccolo focolaio, avevano una luce che rifletteva il verde del bosco nel quale ci trovavamo.

Avrei dovuto avere paura di quell'uomo, avrei dovuto odiarlo. In fondo mi aveva rapito ed io non lo conoscevo affatto, avrebbe potuto farmi del male ed io non avrei neanche cercato di difendermi visto che gli stavo permettendo anche di toccarmi.
Ma sembrava tutto così magico e giusto...

Il contatto della sua pelle con la mia annullava completamente ogni mia capacità di pensare ed il verde intenso dei suoi meravigliosi occhi era come una droga a cui capii di non poter rinunciare, neppure in una situazione come quella...

Ad un tratto, distoglie lo sguardo e continuando a massaggiarmi, fissa un punto indefinito di fronte a se, ed inizia finalmente il racconto che aspettavo dal momento in cui mi ero svegliata legata nella sua auto..

- Quattro anni fa sono stato assunto da tuo padre...
Inizialmente ero solo un semplice dipendente, poi mi sono conquistato la fiducia di tutti i colleghi ed anche quella sua. Ero leale nei confronti di tutti loro , svolgevo perfettamente il mio lavoro ed era gratificante per me avere il rispetto di tutti.. Un giorno tuo padre, mi invitó nel suo ufficio e, facendomi capire che era molto fiero di me e che stavo quasi diventando affettivamente come uno della sua famiglia, mi propose una promozione.
Non mi sarei più occupato delle mie solite mansioni, ma, disse lui che mi avrebbe fatto fare strada nel mondo degli affari, proprio come lui.
Ero un ragazzo di 24 anni con molti sogni e molte speranze di vita, di un bel lavoro e di affermarmi.
Sono stato anche troppo ingenuo.... Non potevo immaginare.....- la rabbia e la delusione è percepibile nella sua voce ed io mi sento quasi in colpa pur non sapendo a cosa si stesse riferendo..

-Tu non hai idea... Di tutto quello che c'è sotto.. - riprende a parlare.
- Lui e quel pezzo di merda di Bennett.. Mi hanno incastrato..
Coleen, tutta la loro potenza e ricchezza è solo basata su menzogne. Tutta l'azienda, è solo una copertura.
La loro principale occupazione è... La droga.. Ed io, per colpa loro, sono stato per 4 anni in carcere. Vedi, loro hanno incassato milioni, miliardi.. Grazie a grossi carichi di droga. Io mi ero fidato ad occhi chiusi ed invece.. Quando non gli servivo più... Mi hanno teso una trappola, ed io ero fuori dai piedi in poche e semplici mosse.. - .

Resto ad ascoltare come se tutto ciò non riguardasse tutto quello in cui ho creduto per tutta la mia vita, sono senza parole, non riesco a credere che mio padre e quel bastardo che sarebbe dovuto diventare mio suocero avevano rovinato la vita di un ragazzo così giovane.

Immagino i giorni e le notti tremende che ha dovuto passare in prigione questo ragazzo a causa dello schifo di cui si era circondato mio padre, e che adesso stava circondando anche me visto che per mio padre era solo una pedina per arrivare a raggiungere i suoi obiettivi nei suoi loschi affari.
-Volevo scappare, perché mio padre vuole costringermi a sposare il figlio di Bennett... - Dico infine, dopo un lungo ed interminabile silenzio..

-Lo so.. So tutto dell'annuncio del matrimonio.. ed è per questo che sei qui con me. Tuo padre farebbe del tutto pur di riaverti perché altrimenti, può solo ficcarsi una pallottola in gola se l'accordo con Bennett salta.. È sempre stato lui ad avere la meglio tra le due aziende, e tuo padre, senza di lui, diventerebbe solo cenere.
Io voglio solo il denaro che mi spetta per tutte le sofferenze che ho subito per colpa loro.. E per il lavoro che ho svolto al posto loro finendo in carcere!... E, solo grazie a te potrò averlo. -

- Quindi vuoi chiedere il riscatto? E poi??? Dovrò tornare lì e sposare Carter come stabilito!! Non ci penso neanche, non ti permetterò di farmi una cosa del genere!! - gli urlo in faccia, più arrabbiata all'idea di dover tornare a casa che a quella di essere stata rapita!
-A questo penseremo più in là... Per favore, mantieni la calma!! - mi intima lui, aumentando la pressione della mano sulla mia caviglia..
Restiamo per un immenso attimo a fissarci negli occhi..
La sua mano inizia in maniera estremamente lenta e delicata a salire ed inizia una lunga, dolce e sensuale carezza verso la mia gamba.. Si ferma dietro il polpaccio, proprio sotto al ginocchio e quel lieve contatto riesce a farmi rabbrividire e ad inviarmi una sensazione di piacere proprio in mezzo alle gambe...
Il mio corpo mi tradisce, stringo leggermente le gambe e muovo quella che lui sta accarezzando verso la sua direzione.. Invitandolo silenziosamente a continuare..
Si abbassa con il busto verso di me, il suo gomito è accanto la mia testa ed il suo viso vicinissimo al mio tanto che riesco a sentire il suo respiro.. Mi perdo nei suoi occhi, mentre lui ricomincia a salire con la mano sulla mia gamba, fermandosi sulla coscia e stringendo con una lieve pressione ..

Non resistiamo oltre, e in un secondo, le nostre labbra finalmente si incontrano di nuovo..
Ed io sono persa...

SalvamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora