Mi sveglio e apro gli occhi, appena lo faccio vedo che non sono nella mia stanza e non capisco di chi possa essere.
Mi volto lentamente e il mio naso sfiora quello di Jimin che se ne sta lì a fissarmi con un sorrisetto stampato sulla faccia.
Io presa dalla paura mi ribalto e casco giù dal letto come una stupida e appoggio le mani per terra per non farmi male.
Mi rialzo di scatto e lo vedo ridere, ha un bellissimo sorriso ma non lo ammetterò mai perché il suo carattere mi fa dimenticare la sua bellezza.
« Perché mi hai portata qui? Questa non è la mia stanza! Poi perché mi stavi fissando? » gli faccio quelle domande tutto di un fiato e lui scoppia a ridere di nuovo.
« Ho sfondato la porta e quando ho visto che eri svenuta ti ho portato qui poi ti fissavo perché sei carina sfigatella » dice mettendosi a sedere e guardandomi dalla testa ai piedi.
« Beh non me ne frega! Adesso me ne vado da qui non voglio stare con un pervertito come te » rispondo voltandomi e andando verso la porta, ma Jimin si alza e mi blocca afferrandomi il polso.
« Vuoi dirmi che i miei baci non ti sono piaciuti? » chiede avvicinandosi al mio viso.
« Devi capire che mi fai solo schifo chiaro? Mi tratti male dalla prima volta che mi hai visto e no non mi piacciono i tuoi baci » rispondo allontanandomi da lui e aprendo la porta, ma quando mi volto vedo che Jimin mi sta seguendo.
Ad un certo punto mi afferra e mi blocca al muro tenendomi stretti i polsi.
« Non ci credo che i miei baci non ti sono piaciuti, piacciono a tutte » sussurra sfiorandomi di nuovo il collo.
« Beh io non sono una troia come le altre perciò lasciami andare o ti tiro un altro calcio nelle palle» rispondo guardandolo negli occhi.
« Voglio sapere perché stavi piangendo » dice di punto in bianco lasciandomi spiazzata.
« Non sono affari tuoi e ora lasciami o te ne do un altro veramente Park Jimin! » grido dimenandomi a quel punto fa un gesto che non mi sarei ami aspettata, mi lascia e se ne va lasciandomi da sola in corridoio.
Rimango un attimo allibita poi a testa bassa torno in camera mia e mi metto sul letto per riposare ma non ci riesco perché i pensieri mi annebbiano la mente.
Non capisco Jimin, prima fa il perfetto stronzo poi per un attimo si preoccupa per me, questo mi fa provare strane cose e non va bene.
Devo capire perché la sua vicinanza mi fa agitare oppure perché lo odio ma allo stesso tempo sento come una specie di attrazione verso di lui.
Scuoto la testa e caccio via quella frase che la mia mente non avrebbe mai dovuto pensare poi chiudo gli occhi e finalmente riesco ad addormentarmi.
Diverse ore dopo ...
Sento delle grida e dei gran frastuoni così mi sveglio e capisco che provengono dal piano di sotto.
Scendo le scale e vedo sei ragazzi più Jimin che stanno facendo un casino madornale buttando tutti i cuscini per aria e mangiando schifezze che lasciano briciole ovunque.
« Chi siete voi? Cosa ci fate in casa mia? » chiedo in un mezzo grido e fissando il casino che hanno combinato.
« Prima di tutto questa è anche casa mia e secondo loro sono i miei amici » risponde Jimin fermandosi per guardarmi.
« Non hai il diritto di portare in casa gente senza chiedere il permesso ma chi ti credi di essere Dio sceso in terra? » chiedo di nuovo gridando più di prima e squadrando i ragazzi uno per uno.
« Si io sono Dio sceso in terra ma per la mia bellezza » risponde ridendo e vantandosi passandosi una mano fra i capelli.
Devo ammettere però che ha ragione, non si può certo dire che è un brutto ragazzo anzi ma stronzo lo è sicuramente questo è poco ma sicuro.
« Sempre a pavoneggiarti tu! Comunque piacere io sono Jungkook » dice un ragazzo sorridendomi, ha i capelli castani e un viso molto carino, a vederlo mi sembra diverso da Jimin in tutti i sensi.
« Piacere io mi chiamo Alice » rispondo un po' imbarazzata.
« Loro invece sono Suga, J-hope, V , Rap monster e Jin » continua Jungkook indicandomeli con il dito ogni volta che dice i loro nomi.
Io sorrido a tutti e i ragazzi ricambiano poi guardo Jimin e il sorriso svanisce dalla mia faccia di colpo.
« Adesso però dovete andarvene mi avete svegliato con tutto questo baccano e Jimin non puoi fare quello che ti pare a tuo piacimento sappilo, almeno non in casa mia » dico incrociando le braccia al petto.
« Come ti ho anche già detto è pure casa mia quindi faccio venire chi mi pare se permetti » risponde sempre con quel fastidioso sorrisetto che si ritrova.
« Sai che c'è? Fai quello che ti pare come sempre, non me ne frega un cazzo ne di te ne dei tuoi amici ne di quello che fai addio » urlo andando in camera mia e sbattendo la porta per poi buttarmi sul letto.
Poco dopo sento le palpebre calarmi e lentamente con ancora i pensieri che mi tormentano mi addormento.
Spazio autrice:
Eccomi!!!
Spero che questo quarto capitolo vi sia piaciuto!
Se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate!
A domani con il prossimo capitolo bacii!! <3
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Park Jimin || Perchè proprio tu? [In Revisione]
FanfictionPark Jimin è il ragazzo più popolare e arrogante della scuola. Alice è una ragazza Italiana che si è trasferita a Seoul per dimenticare il suo passato. Ma cosa accadrà quando una persona non riuscirà a mantenere il grande segreto che tiene nascosto...