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Non era certo di ricordare quando fosse successo, se dopo il quarto bicchiere di capiroska o caipirihna, ma era finito per dare il suo numero di telefono personale a Louis, e da quel momento aveva avuto inizio la sua tortura. Quella mattina si era anche alzato con una linea di febbre, e non era certo di poter giungere a fine giornata sano e salvo, se quella implicava avere Louis in mezzo. Fu infatti costretto ad afferrare il cellulare dalla tasca per controllare - era troppo curioso in ogni caso, i suoi messaggi lo eccitavano come un ragazzino - cosa volesse quella mattina. E quasi non si strozzò e si scottò la lingua col caffè quando lesse un "mi manchi :(" ed in allegato una sua foto allo specchio, quasi completamente nudo. Il suo culo tondo era ben visibile e non aveva certo bisogno di pensarci troppo per mettere in play nella sua testa il miglior film porno della storia. Mandò giù il groppo di saliva misto a caffè e cercò di rimettersi con la schiena dritto alla sedia, osservandosi attorno. Per fortuna, nessuno pareva aver notato il suo leggero squittio e la sua strozzatura, ma era sempre meglio prevenire in ogni caso. Aveva davvero paura di ritrovare strane voci in giro. Poggiò il telefono sulla scrivania solo per poter rispondere alla telefonata, trascrivendo qualcosa sull'agenda, lasciando scattare per sbaglio lo sguardo su quella foto. Credeva d'impazzire dopo esserselo scopato in quel modo, dopo averlo visto così completamente suo, come un gattino. E la notte non si dava assolutamente pace, le immagini gli frullavano nella testa ed era costretto ad alleviare quel dolore con delle seghe che lo facevano urlare nel bel mezzo della notte. Pregava sempre che Niall avesse il sonno abbastanza pesante.

"Caspita Harry, chi è questo bel culo?" lo apostrofò Eleanor, sedendosi al suo fianco con gli occhiali sulla punta del naso. Il ragazzo si ritrovò a sussultare spaventato e ad affrettarsi ad afferrare il cellulare fra le mani, ma che sfortunatamente gli cadde al pavimento. La ragazza rise e lo guardò con un sopracciglio sollevato, le gambe accavallate e la montatura abbandonata in favore di sano gossip. "Nessuno" borbottò, bloccando il cellulare. Per fortuna il codice di blocco gli salvava la vita, o Eleanor avrebbe curiosato come una maniaca. Non aveva solo quella foto da nascondere, ma intere conversazioni sporche con quel ragazzo. "E dai! Parla con la tua Ellie, chi è questo bel ragazzone dal culo favoloso?" gli poggiò le mani smaltate sulle ginocchia in attesa di risposta ed Harry ringraziò segretamente Louis per non aver fotografato il viso, il suo pacco gonfio ed il suo culo tondo bastavano a rovinarlo. Se solo avesse visto la sua faccia da orgasmo... no, era meglio non pensarci affatto. "Eleanor Jane Calder, smettila, adesso!" la rimbeccò, tornando a fissare il laptop, come a trovarci scritta la soluzione per fuggire dal suo interrogatorio. "Wow, mi hai anche chiamata con il nome intero, deve essere grave" lo prese in giro. Harry sbuffò e si voltò verso di lei, già rassegnato alla situazione. Avrebbe detto tutto a quella strega, semplicemente perché sarebbe stata una tortura e sarebbe stato impossibile liberarsene. "L'ho conosciuto in un locale, contenta? Non è niente di che, si diverte solo a mandarmi messaggi uhm... piccanti" incrociò le braccia al petto quasi soddisfatto, come se quello bastasse per acquietare la curiosità della donna al suo fianco. Con un piede gli diede un mezzo calcio, facendolo accigliare con un "che c'è?" che lo fece imbronciare. "Come se questo mi bastasse. Nome e cognome, posizione e voto a letto" lo redarguì, colpendolo nuovamente, ma con uno schiaffo sulla coscia. Harry sentì una strana scossa salirgli lungo la colonna vertebrale. Immediatamente, le immagini del culo di Louis arrossato dopo i suoi schiaffi, gli fecero girare la testa. Lo desiderava ancora. Aveva pensato di liberarsi di lui dopo una scopata, ma la cosa in realtà sembrava essere solo peggiorata visto l'incredibile desiderio che aveva di possederlo ancora, in svariate posizioni. "Punto primo, non è stato a letto ma contro un muro" si lamentò, "punto secondo, non so, vuoi anche sapere il suo codice fiscale e gruppo sanguigno?" si indignò così tanto da voltarsi verso il suo laptop e fissarlo, come se niente fosse capace di colpirlo. Aveva inconsapevolmente detto a quella vecchia zitella della sua scopata epica, e non era poi del tutto pronto a parlarne. Non prima di averlo provato una seconda volta, o forse anche una terza. "E' andata così male? O avete fatto scintille? Dai, dimmi qualcosa!" lo punzecchiò. Ma venne distratto da un secondo trillo. Si portò una mano sul viso disperato quando si rese conto che, il nome a lampeggiare sullo schermo fosse proprio quello dello stripper. "E' insistente..." provò ad allungare il collo per osservare il suo schermo, ma Harry la guardò male e si allontanò tanto da non lasciarle vedere assolutamente nulla. Il messaggio in arriva da LouBlurry aveva in allegato un'altra foto, ed Harry non era certo di poter resistere un minuto di più a poltrire in quell'ufficio. Per fortuna, non era nulla di compromettente, una semplice foto con un bacio a cui Harry si ritrovò a sorridere. Mostrava l'età che aveva, e sembrava essere quasi una persona normale e tenera. Peccato conoscesse la verità abbastanza da poter dire che non fosse per niente in quel modo. "Non ignorarmi, sappiamo tutti quanto ti piace il sexting", lesse. Provò a rispondergli con qualcosa di intelligente e che non lo facesse apparire disperato, magari una battuta acida, ma non ne ebbe nemmeno il tempo poiché il Signor Tomlinson lo convocò nel suo ufficio, invitandolo a raggiungerlo in fretta. Mise via il cellulare e sospirò nel panico. Che avesse scoperto qualcosa su di loro? Si mordicchiò le labbra quando si sedette sulla poltrona in pelle, osservando il viso cupo del suo capo, lo sguardo infuriato. "Non hai fatto nulla, vero? Non ti mando a pedinarlo per poi divertirti" lo rimproverò ed Harry si ritrovò a sussultare al suo tono di voce duro. Da quando lavorava per lui era stato un modello, avrebbe potuto addirittura vincere come impiegato del mese, non aveva mai fatto una mossa sbagliata. "Non- non vado a divertirmi" provò a giustificarsi, Mark sbuffò e chiuse gli occhi passandogli le dita sopra come se non avesse chiuso occhio tutta la notte - il che era possibile vista la sua totale devozione al lavoro e a nient'altro. "Ho visto delle foto sul sito di questo locale e sono davvero imbarazzanti. Gesù, è una cosa che non possiamo permetterci. Sporcare la mia immagine in tale modo. Se solo si venisse a sapere... perderemmo tutti gli agganci" brontolò. Il ragazzo lo fissò solo per qualche minuto, poi sentì una strana fiamma prendere vita in fondo al proprio stomaco. A quell'uomo non importava assolutamente nulla di suo figlio; gli importava solo di preservare l'immagine della sua impresa e nient'altro. Si trattenne dall'urlargli addosso, perché anche se quello che faceva Louis era quasi sbagliato, poteva capirlo in un certo senso. Respirò ed abbassò lo sguardo sulle proprie mani strette a pugno. Per quanto fosse poco maturo da parte di Louis, era quasi d'accordo adesso. Poi però il pensiero di tutte quelle mani bramose e quegli occhi famelici gli fece venire il voltastomaco. "Harry, voglio che ci parli. Non lo so, avvicinalo, diventa suo amico e prova a convincerlo a chiudere con questo schifo" pronunciò infastidito. Ed Harry desiderò con tutto se stesso regalargli un pugno sulla faccia, un lifting gratuito per sistemare quell'espressione del cazzo che aveva costantemente. Non avrebbe parlato con lui, nemmeno sotto tortura. Pareva addirittura considerarla una semplice seccatura da sradicare, un compito che tutti lì alla Tomlinson Enterprise avrebbero eseguito senza problemi pur di ingraziarselo. Ovviamente persino il suo stesso figlio era semplicemente un problema da estirpare; tutto pur di non perdere soldi, clienti, reputazione. "Certo" rispose scazzato, sospirando. L'uomo alzò le sopracciglia come a volergli chiedere spiegazioni, ma alla fine lo mandò via senza nemmeno voler sapere, aveva del lavoro da finire.

Hypnotic Takin' Over MeWhere stories live. Discover now