La sottile linea dell'odio

CAPITOLO 9

La sua stanza era strana, un disastro, vestiti ovunque e fogli sparsi sulla scrivania senza alcun ordine preciso...mi fece scendere dalle sue braccia per cercare di ordinare il letto e farmi stendere ma quando si ritrovò davati ad esso con le braccia strisciò su di esso e buttò tutto a terra facendo un mucchio di panni sporchi e puliti in fondo.

Mi si avvicinò molto lentamente, un passo faceva lui in avanti e uno ne facevo io indietro fino a ritrovarmi con le spalle al muro e la sua bocca a pochi millimetri dal mio collo, sentivo il suo ansimo caldo sbattere con prepotenza sulla mia pelle ora mai calda e trepidante.

Michael iniziò a baciarmi il collo salendo verso la mandibola e arrivando alla bocca, iniziò a mordermi il labbro inferiore e a succhiarlo cercando accesso alla mia bocca e infilando la lingua quando gli lasciai un piccolo spiraglio tra i denti.

Le sue mani vagavano indisturbate sul mio corpo ancora coperto, erano delicate come la sua bocca, le sue morbide labbra si modellavano perfettamente alle mie un pochino secche e screpolate.

Iniziò ad armeggiare con la mia tuta e mi sfila lentamente la felpa e rimango con il reggiseno e lui inizia a giocare con i miei seni tirandoli fuori piano dalle coppe e stringendo i capezzoli tra le dita e mordendoli delicatamente e poi soffiandoci sopra fino a che non decide che il reggiseno era un indumento inutile e me lo toglie definitivamente e lui si sfila la maglia.

Mi stringe al suo caldo corpo sentendo i brividi dentro di me, lui mi prende di nuovo in braccio e io per evitare ogni rumore (anche se eravamo soli) mi copro la bocca con una mano e lui mi butta di peso sul letto, io istintivamente allargo le gambe e lui si posiziona tra di esse iniziando a lasciare una scia di baci dal collo scendendo giu verso i pantaloni della mia tuta agganciando le sue dita ad essi e sfilandomeli piano seguendo la linea delle mie gambe.

Il suo fiato caldo lasciava brividi in tutto il mio corpo che fremeva ad ogni piccolo sfioramento.

Allungai le mani per slacciare la sua cintura ma mi sentivo davvero un'imbranata, mi tremavano le mani ed ero molto impacciata, avevo paura ma allo stasso tempo mi sentivo eccitata e sapevo che di lì a poco avrei perso ogni contatto con me stessa e il mio corpo sarebbe stato completamente nelle sue mani.

Michael si accorse che le mie mani tremavano e mi aiutò con la cintura e poi da solo si slacciò i bottoni dei suoi skinny neri sfilandoli dalle gambe molto velocemente e lanciandoli in qualche angolo remoto della disordinata stanza.

Dai suoi boxer notavo gia la ben evidente erezione e con una mano andai a sfiorare leggermente per sentire cosa si provava a toccare un membro eccitato e pulsante, le mie dita seguivano la sua erezione e facevano su e giù dai boxer e la bocca del ragazzo di fronte a me era socchiusa e lasciava leggeri gemiti tenendo la testa all'indietro lasciandomi lo spazio per baciare il suo collo e scendendo giù fino ai boxer che gli sfilai trovando un coraggio dentro di me quasi inesistente.

il suo membro eccitato usci fuori toccandogli la pancia e io con gli occhi sgranati lo fissavo in cerca di capire cosa fare quando la mano di Michael prende la mia e la avvicina alla sua erezione iniziando a fare dei movimenti verticali che capivo gli piacevano da morire, leva la sua mano e io continuo il movimento mentre la sua bocca ritrova la mia e le sue mani mi sfilano l'ultimo indumento rimasto.

Eravamo completamente nudi l'uno nelle mani dell'altro (forse io più di lui) e mentre continuavo a fare quei movimenti con la mano Michael gemeva piano nella mia bocca fino a che non sento una sua mano che si stpsta sulle mie cosce e poi cerca la mia intimità, cercavo di non urlare e di non ridere per il solletico ma un piccolo risolino lasciò le mie labbra e lui mi fissò per un attimo con lo sguardo malizioso e mentre non mi rendevo conto di quello che stava succedendo si succhia un dito e poi lo infila nella mia apertura.