Vestí i miei occhi dello sguardo più penetrante che possedevo.
"Quindi ora, oltre a scroccarmi le sigarette, mi rubi anche l'accendino?"
Non gli lasciai nemmeno il tempo di replicare e aggiunsi :"Ah, e non dimentichiamo la tua battuta squallida...un vero gentiluomo insomma!"
Vidi un leggero sorriso attraversargli le labbra poi la sua espressione tornò seria.
Quindi il signorino mi trovava divertente? L'unica cosa che mi tratteneva dal prenderlo a schiaffi era il mio accendino nelle sue mani.
Feci per riprenderlo ma le sue dita si richiusero velocemente attorno ad esso.
"Ei ei, con calma, prima dobbiamo chiarire due cose."
La rabbia iniziò a crescere dentro di me.
Tra meno di cinque minuti la professoressa avrebbe mandato qualcuno a chiamarmi e io non avevo ancora fumato la mia dannata sigaretta.
"Senti" dissi, guardandolo diritto negli occhi "io non ho niente da chiarire. Per me non sei nemmeno un conoscente quindi sai cosa mi importa di te? Meno di zero. Ora dammi il mio accendino, mi stai irritando."
Tesi la mano, muovendola verso di me per incitarlo a ridarmi ciò che mi apparteneva.
Il suo sorriso irritante mi colpì in pieno.
Il fatto che avessi demolito ogni suo possibile tentativo di approccio nei miei confronti lo divertiva?
"Ascolta, non sono qui per litigare, non voglio farti arrabbiare di nuovo, davvero. Potresti stare calma un attimo e non interrompere il bellissimo discorso che mi sono preparato?"
Mi venne quasi da ridere ma mi trattenni.
Guardai l'ora sullo schermo del telefono e mimai con le dita il numero tre.
La sua espressione sembrava confusa.
"Hai tre minuti per stupirmi, avanti!"
Cominciò a prendere a calci una lattina che si trovava lì a terra.
"Bene, grazie. Allora, prima di tutto devo assolutamente scusarmi. Ieri sono stato un vero idiota, non avevo nessun diritto di fare una battuta del genere, soprattutto a una ragazza che conoscevo da circa cinque minuti."
La sua mano ravvivó i numerosi ricci che gli erano ricaduti sulla fronte, dopodiché continuò :"Non so, ultimamente mi sento nervoso e a volte faccio fatica a gestire tutto quello che ho dentro...non che sia un pazzo psicopatico ovviamente!"
La sua risata improvvisa mi fece spuntare un sorriso appena accennato.
"Questo vuol dire che hai accettato le mie scuse?"
Il mio sorriso si eclissó immediatamente dietro la mia solita corazza.
"Forse se ti metti in ginocchio e implori il mio perdono potrei iniziare a pensarci."
Le mie risposte lo spiazzavano sempre, l'espressione del suo volto non era in grado di nascondere le emozioni, a differenza della mia.
Mi voltai un secondo, giusto in tempo per vedere le Superga bianche di Caroline che scendevano le scale.
Stava sicuramente cercando me.
Approffittai del momento di distrazione per sfilargli l'accendino dalle mani.
"Credo sia arrivato il momento di privarti della mia straordinaria compagnia, grazie per avermi riportato l'accendino comunque."
Il suo sorriso in quel momento valse più di mille parole.
E, a differenza dei precedenti, non mi irritó minimamente anzi, ne rimasi piacevolmente colpita.
Mise le mani nelle profonde tasche del suo giaccone blu e iniziò a incamminarsi verso l'uscita del cortile.
Mi girai a mia volta verso la porta e feci un cenno a Caroline, avvertendola che stavo per entrare.
Poi la sua voce, arrivò dritta dentro di me e voltandomi lo vidi vicino al cancelletto.
"E COMUNQUE PIACERE, HARRY",urlò per sovrastare la distanza che c'era tra di noi.
Stavo per rispondere quando le sue parole mi bloccarono.
"JADE È DAVVERO UN NOME STUPENDO."
Ma come cavolo faceva a sapere il mio nome? Non mi ricordavo di essermi presentata durante il nostro primo incontro ne di aver fatto nessun tipo di accenno al mio nome.
"E TU COME LO SAI?"
Con il dito si indicò prima il collo e poi indicò me.
Portai la mano vicino alla gola e sentì la mia collana d'argento, decisamente fredda rispetto alla mia pelle calda.
Era il regalo di mio padre per il mio ultimo compleanno.
Al centro, in corsivo elegante, era inciso il mio nome.Vorrei ringraziare le persone che seguono la mia storia, apprezzo davvero ogni tipo di commento, critiche comprese.
Un bacione❤
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▪Se non ci sei ti aspetto▪
FanfictionÈ difficile credere nell'amore quando sei una ragazza diciassettenne nel bel mezzo della separazione dei tuoi genitori. Jade non si aspetta niente, è troppo delusa dalla situazione che sta vivendo. La sua sensibilità e fragilità la fanno sentire sco...