Capitolo sedici

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La giornata passò talmente piano che a Louis sembrava non finire più.
Se ne stette lì, rannicchiatto al petto di Harry,a guardarsi intorno.
Vedeva persone piene di speranze,piene di sogni,piene di voglia di vivere,che per una ragione o per un'altra avevano lasciato il proprio paese per trovare la felicità altrove.
C'erano coppie,famiglie,ma anche persone sole. L'ultimo tipo erano quelle che Louis osservava con più attenzione,perché dentro lo sguardo impenetrabile di queste si nascondevano aspettative che solo Lou riusciva a decifrare.
C'era un uomo in particolare che Louis non smetteva di fissare,probabilmente la sua troppa attenzione lo infastidiva, ma al nostro Lou questo non importava.
Era un uomo sulla settantina:capelli bianchi,barba lunga,occhiaie,fisico gracile tipico di chi non mangia abbastanza.
Sicuramente quell'uomo in tutta la sua vita aveva avuto ogni tipo di esperienza,aveva l'espressione dura ma soddisfatta di chi ha viaggiato,ha visto, ha conosciuto,ha fatto pazzie. Quante storie avrebbe quel signore da raccontare ai propri nipoti,se solo ne avesse.
Pensava Louis fra sé e sé mentre cercava di prendere sonno senza risultati.
All'improvviso il ragazzo dai capelli color miele capì cosa doveva farne della sua vita, se mai fosse riuscito a sopravvivere a tutto questo.
Partire,dimenticare il dolore causato dai vecchi tempi e scrivere la propria storia.
A che serve vivere con un piede nel passato? Viviamo un'unica volta. Ci sono miliardi di esperienze da fare,cose belle da vedere,persone nuove da incontrare. Perché rimanere ancora a qualcosa che si è già vissuto?
Decise che prima di tutto avrebbe parlato con Harry di ciò che provava realmente per lui,senza riserve,e che poi si sarebbe trasferito dall'altra parte del mondo per rifarsi una vita,magari con il riccio.
L'Australia era perfetta per i suoi progetti.

Finalmente, dopo circa mezz'ora riuscì ad addormentarsi.

Quando si risvegliò erano le nove passate e la nave era quasi arrivata sulle coste dell'Italia. Harry non era più con lui,probabilmente era andato a sgranchirsi un po' le gambe.

Appena si alzò sentì la testa girargli forte,probabilmente aveva dormito troppo e questo quadruplicò il suo mal di mare.
In modo impacciato si fece spazio tra le persone ammucchiate a terra e corse sulla parte aperta della nave. Non appena poggiò le mani sulla ringhierà,rigettò tutto ciò che aveva in corpo nelle acque cristalline sulle quali stava navigando.
Ecco che alle sue spalle comparì un Harry preoccupato in tutto il suo splendore.
Senza dire una parola il riccio passò una mano fra i capelli di Louis e mantenne il suo ciuffo tirato indietro fino a quando il più piccolo non ebbe finito di vomitare.

"Le Hawaii non hanno funzionato stavolta?"
Domandò poi Har.

Louis si limitò a scuotere la testa in segno di negazione e a cercare di riprendere fiato.

"Le tue pene sono finite,oh mio dolce Lou. La nave ha toccato terra!"
Esclamò Harry in modo piratesco non appena arrivarono al porto.

"Finalmente!"
Urlò Louis entusiasta per poi saltare sulle spalle di Harry,che di tutta risposta iniziò a trottare come un cavallo fino al molo.

"Ora che si fa?"
Domandò il ragazzo dagli occhi verdi.

"Prima di tutto andiamo a mangiare,ho una fame da lupi."

"Hey! Qui il lupo qui sono io."
Controbbattè Harry facendo ridere il più piccolo.

Mano nella mano,come quando salirono sulla nave,i due si diressero in una pizzeria del posto.

"Ho sempre sognato di mangiare della pizza italiana."
Disse Harry con la bocca piena.

"Non si parla a bocca piena!"
Lo rimproverò Louis scherzosamente, visto anche quest'ultimo stava ancora masticando.

"E così il nostro Lou predica bene ma razzola male,mh?"
Fece sarcastico Harry rubando una patatina dalla pizza di Louis,che fece poi lo stesso.

I ragazzi finirono il pranzo e pagarono, ed allora arrivò il momento di cominciare ad organizzarsi per bene per mettere in atto questo piano che sembrava suicida.

"Come ci arriviamo sulle Alpi? Non sappiamo nemmeno in che regione siamo."
Disse Louis guardandosi intorno.

Harry indicò una grossa montagna che si vedeva in lontananza
"Quello è il Vesuvio, siamo a Napoli."

"Da quando sei bravo in geografia?"
Chiese Louis sorpreso.

"Io sono bravo in tutto."
Esordì Harry scherzosamente.

"Sta zitto che non sai neppure qual è la capitale della Francia!"

Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.

"Ora facciamo i seri,dobbiamo trovare qualcosa per raggiungere le Alpi. Un treno per esempio sarebbe perfetto."
Propose il riccio.

"I biglietti per il treno costano troppo,Har."

"E se rubassimo una macchina?"

"Cosa?! Ma tu sei pazzo! Potrebbero arrestarci!"
Rispose Louis alzando troppo il tono.

"Sh! Non urlare,potrebbero sentirci. E comunque è un buon piano,ne hai uno migliore?"

"No."
Borbottò il più piccolo.

"Allora vada per la macchina rubata. Di che colore la preferisci?"
Chiese Harry ridacchiando.

"Idiota, diamoci una mossa."

Con passi svelti e disinvolti il più grande si avvicinò ad una macchina nera che sostava in un parcheggio semi vuoto, si assicurò che non ci fosse nessuno all'interno e poi tirò via la maniglia con la sua forza sovrannaturale.
Una volta aperto lo sportello si sedette all'interno e fece segno a Louis di raggiungerlo.

"Bene,ora che siamo dentro come hai intenzione di mettere in moto?"
Domandò curioso Lou chiudendo lo sportello.

"Trucchi del mestiere, guarda e impara."
Detto questo Harry chiuse gli occhi e si sforzò di farsi crescere gli artigli. Quando ci riuscì infilò uno di questi nella fessura per le chiavi e mise in moto la macchina.

"Non sapevo che fossi un ladro specializzato in furti di macchine,Harold."

"Ci sono tante cose che non sai di me. Ma se vuoi un giorno te le racconterò, magari sotto un piumone,magari dopo aver fatto l'amore."

Louis arrossì leggermente, mordendosi il labbro inferiore per cercare di reprimere un piccolo sorriso spontaneo, poi bisbigliò in modo appena udibile
"Scommetto che ce ne saranno molte di occasioni, allora."

Proprio in quel fatidico momento un uomo,probabilmente il proprietario della macchina,cominciò a correre verso l'auto urlando cose che i due non riuscirono a comprendere per via della diversa lingua.
Senza perdere tempo Harry premette il piede sull'acceleratore e cominciò a guidare a tutta velocità,mentre Louis impacciato cercava di attivare il navigatore.





















I nostri Larry sono finalmente in Italia!(MAGARIII)

A presto♡

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora