Capitolo 3

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Mi sveglio, scendo giù in cucina e trovo mia madre distrutta con le foto di Katy tra le mani, qualche lacrima le scendeva, sapevo che non si sarebbe ripresa presto,era sua figlia quella che le era morta non una persona comune, aveva i contorni degli occhi neri e il volto distrutto. Cammino verso di lei per andare a darle conforto, anche se avevo solo 5 anni volevo darle forza, non si poteva arrendere, aveva una vita davanti  e me da crescere.
Mi abbraccia e inizia a piangere più forte ed io la seguo, Piano e con voce distrutta mi dice che Katy ci proteggerà da lassù, non ci dovevamo preoccupare perché lei la starà bene.

SI!!! non ci "dovevamo", sono passati sei anni dalla morte di Katy, ma questo non toglie che i miei stanno sempre male, non sorridono molto, si vestono sempre di nero e ogni giorno vanno al cimitero, in questi ultimi anni non mi sono stati molto vicini, passo quasi tutto il tempo delle mie giornate dai miei zii, non erano mai presenti alle mie recite scolastiche e nei miei saggi, sono chiusi in loro, come se aldilà della morte di Katy non c'era più nulla, come se il modo che li circondava si è spento e distrutto in se stesso. Katy  mi manca un casino, avrei bisogno di lei, oggi era il mio primo giorno di scuola media, era un po' tutto complicato compagni nuovi, facce sconosciute, professori molto anziani e severi. Ma per fortuna c'era ancora lei, Alice, io e lei siamo strette dalla scuola materna, ormai ha preso il posto di katy, o meglio mi sostiene lei e mi fa trattenere dal mondo che mi circonda. La mancanza che mi ha lasciato mia sorella è molto alta,la voglia di passare con lei i miei pomeriggi e sapere come e cosa saremmo diventate non fa altro che ripetersi in me specialmente nei momenti più cupi.
Oggi è stato un giorno abbastanza strano camminando per i corridoi un ragazzo di nome Cameron si fermò davanti me e la mia migliore amica. Era qualcosa di stupendo, non ho mai guardato qualcuno in quel modo, nessuno è riuscito a farmi dimenticare almeno solo per qualche secondo le delusioni che stavo coltivando nella mia vita, le sue labbra sembravano muoversi lentamente mentre Alice muoveva la mano davanti al mio volto e chiedendomi se tutto andasse bene, ma appena il rossore si fece spazio sulle mie guance Alice scoppiò a ridere, io inizia ad osservarla in maniera perplessa, ad un tratto  tra una risata sostenne senza preoccupazioni "neanche sei arrivata e ti sei innamorata! Precoce la ragazza" Cameron scoppiò in una risata mentre io mutuai tutto   l'imbarazzo attraverso uno sguardo gelido diretto verso quella scema di Alice. Cameron inizia subito a parlare e raccontare un po di cose sulla scuola. Lui frequentava il  secondo anno ma sembrava più grande, mentre ci accompagnava nell'aula non feci altro che fissarlo e pensare come fosse perfetto quel ragazzo, arrivati davanti la porta della nostra classe se ne andò lasciandoci dei baci sulla guancia, per tutta la presentazione e il discorso della preside e dei professori non feci altro che pensare a Cameron, e se Alice avesse ragione? E se io già mi sono innamorata? Mille pensieri  iniziarono a farsi spazio nella mia mente. Se solo ci fosse katy qui con me sarebbe stato tutto più facile, almeno potevo chiederle come approcciarmi, alla fine Alice per quanto saggia possa essere è pur sempre una ragazzina, si è pure visto in quello strano incontro.
Ho passato tutto il pomeriggio con Alice ma non mi è servito molto visto che mi faceva ricordare sempre la brutta figura fatta con Cameron, "devi ringraziare dio che non sei caduta" dice tra una risata e L'altra
"Ci voleva solo questa" rispondo mentre prendo il cellulare per vedere se ho messaggi o chiamate,
*che eri bella con le guance rosse* mi scrive qualcuno, non sapevo chi fosse visto che non ho il numero in rubrica, cerco di guardare la foto del profilo ma niente non si capisce visto che la persona che mi ha scritto non ha una foto molto chiara, faccio un respiro profondo e metto il cellulare dentro la borsa, mi alzo e lasciando un bacio ad Alice inizio ad incamminarmi verso casa, la mia mente non fa altro che pensare a Cameron, al suo sorriso e al bacio che mi ha lasciato prima di essersene andato nella sua aula, mente la mia testa vagava su Tutto quello che era successo oggi mi accorgo di essere arrivata già davanti la porta prendo le chiavi dalla borsa ed entro, mi dirigo subito nella mia stanzetta dove mi butto sul letto di katy ormai mio e inizio ad ascoltare un po' di musica, subito crollo nel sonno e me ne accorgo soltanto appena sento la porta del soggiorno chiudersi, decido di alzarmi per andare a prendere qualcosa da mangiare e mi accorgo che già Sono  le 9:00
I miei sono tornati ora da lavoro, non mi hanno chiesto nemmeno com'è andato il mio primo giorno delle medie, si sono limitati a farmi qualche sorriso. dalla morte di  Katy non mi chiedono più nulla. Questo comportamento mi distrugge, vedere che i miei genitori non sono mai presenti mi fa troppo male, mai un saggio,mai una recita scolastica, cavolo sono pur la loro figlia no? In questi giorni sono sempre giù, non so se è perché tutti parlano come hanno passato la loro infanzia, e che ora il loro modo di pensare deve cambiare o che la loro vita era perfetta al contrario della mia che era composta dalla morte di mia sorella, pianti isterici e sempre dagli zii, i miei genitori non mi hanno dato quello che dovevo avere ma poco importa. Da lí tutto è cambiato e nessuno lo vuole accettare, sopratutto i miei genitori che dopo anni continuano ad avere una vita monotona al 100%.

Non guardo giù [IN REVISIONE!!!]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora