Anna non era una tipa qualunque, di quelle con cui ci fai cyber-sex per un'ora e poi basta. Era una speciale, il suo nick era bad_girl_2053.
La prima volta che la vidi, il suo ologramma scintillò nella mia stanza: volto dalle linee pure, pelle di miele e fianchi ondeggianti a ritmo latino.
La primavera tesseva la sua ragnatela di messaggi biochimici e io avevo acquistato tre mesi di servizi da yousex.com, il pacchetto completo.
"Tutta high level people," recitava lo slogan del servizio. Anche il firmware dei miei trasduttori trans-dermici era stato aggiornato, mi avevano garantito un piacere raddoppiato.
La invitai nella VPR (virtual private room); le tele-volumizzai il mio ologramma con total-body-tattoo e gli addominali scolpiti da oloshop 10.1. Infine, 5 cc del mio nuovo strong-feromon-parfum vennero vaporizzati nel suo salotto.
Non potrà resistermi, pensai.
Ci andai piano, lasciai passare dieci minuti prima di chiederle:
"Facciamo cyber-sex? Ho il super-olopenis-maxi di livello 2. Extra-large, very-enjoy-sex."
"Ehi 'dio_del_piacere_2051'! Non esaltarti, ho già provato il mega-maxipenis3000 di livello 3," mi disse, "peta-byte di godimento direttamente nella corteccia. Endorfine a fiumi e trasduttori intervaginali fritti. Dovresti provarlo anche tu." Scoppiò a ridere.
Mhhh, simpatica. Questa è una tipa wonder-click, pensai.
Seguì un picco di notti intere a provare algoritmi del piacere estremo, i nostri ologrammi arrivano fino all' HLP (heaven level point).
"Wow, tu sì che sai intersecare le curve del piacere!" Confessò. "Pausa... la mia real-skin è in fiamme per l'iper stimolazione."
Un giorno mi disse:
"Vorrei approfondire i tuoi algoritmi, ma fuori dal cyber, nel mondo reale. Ti va?"
Anche se la mia SFL (social friend list) cresceva, non uscivo da casa da cinque anni; pensai che era giunto il momento.
Il real-sex sarà piacevole come cyber-sex? Mi domandai con incipiente fibrillazione.
...ma non può essere "bad girl_2053"! Pensai quando la vidi.
Anna, alias bad_girl_2053, era un tipetto carino, ma alta la metà del suo ologramma; capelli elettrici e piccoli occhi scuri che sembravano schernirmi.
Che cosa t'aspettavi dal cyber-space?
Non mi persi d'animo, mollai la mia pancia e le sorrisi.
"Sono una sex-jumper annoiata dal cyber e vorrei provare il real-sex," mi disse senza troppi preamboli.
Ho trentacinque anni, è ora di provare le esperienze natural, pensai.
Così tutto ebbe inizio, trasduttori su switch-off e via e con le sperimentazioni no-cyber.
Feci l'amore per la prima volta, e per la prima volta notai i dettagli, quelli reali: la spalliera del letto, le lenzuola profumate, il soffio sulla pelle e la bocca dolcemente salata. Il bacio a palpebre chiuse, le richieste sussurrate, lei che dormiva sul mio petto. Il vero profumo della femminilità. Nel cyber-space, gli algoritmi cognitivi non erano così precisi.
Constatai che il real-sex era molto dispendioso dal punto di vista energetico, non era asettico e il piacere era localizzato solo sui genitali, o poco più in là.
Meglio cyber, o real? Ero indeciso.
Ma perché scegliere, quando posso godere di entrambi?
Poi arrivò dell'altro a distruggere le mie sicurezze consolidate. Una sensazione indefinibile, una variabile impazzita.
Qualcosa di cui non esistevano modelling matematici.
Sarà il leggendario amore? Ironizzai.
Il binomio Amore/real-sex mi mandava in confusione.
Dopo aver capito che il pene scivolava via agilmente e non era un percussore roto-penetrante, mi chiesi:
Dove finisce la biologia e dove incominciano le emozioni più alte? Facevo delle ipotesi, ma non giungevano risposte. Forse era stupido e riduttivo cercarle? Il cyber-space aveva il vantaggio di essere immune a tali complicazioni.
La nostra relazione andò avanti per qualche tempo, poi una comunicazione shock:
"Mi sposo con sweet_man37, voglio dare un senso alla mia vita!"
"Ok, anch'io ho sette mogli su www.parallelife.com."
"Sciocco, dico un matrimonio tradizionale, qualcosa di reale, non un costrutto virtuale," mi disse.
"Nessuno è così pazzo da pensare una cosa del genere," le dissi, "dovresti sapere che è l'evidenza fornitaci dai nostri sensi che rende tutto reale."
"Voglio solo seguire la mia natura di essere biologico e diventare una riproduttrice."
"Vuoi riprodurti? Siamo già venti miliardi su questo pianeta!"
Da quel giorno andammo fuori-syncro; flusso dati interrotto fino a quando m'invitò al suo matrimonio.
"Tu sarai sempre nella mia BL (best list), vero?"
"Sicuro" le risposi, ma ero depresso, il matrimonio si sarebbe frapposto tra noi.
Se proprio devi, sposa me, avrei voluto proporle. Ma non trovavo il coraggio: la legge parlava chiaro, la riproduzione era concessa solo agli individui sposati e con HQ-DNA (high quality DNA). Io non possedevo la costosa certificazione HQ.
La cerimonia venne organizzata nel real. Un giorno più scuro del grande blackout del 2070. Inviai solo il mio algoritmo cognitivo. Fluttuavo, come un'entità invisibile in ghost-mode. Quella chiesa era un'enorme struttura in pietra dall'aspetto trasandato, incurante del tempo e dei miei sentimenti. La metà dei presenti era composta da luminosi ologrammi. Anna era reale, ma risplendeva più di un ologramma. Sull'abito talare del sacerdote scorrevano delle animazioni evocative di buoni sentimenti in disuso.
Infine, l'apoteosi della menzogna più insulsa:
"Prometto di esserti fedele sempre... " recitò lo sposo. Idem la sposa.
Cosa? Fedeltà? Nel real, o nel cyber? Risuonarono Alert di segnale instabile dal mio sistema limbico.
Tutto ciò è assurdo! Impulsi di rabbia sovraccaricarono i miei trasduttori temporali.
L'umanità ha creato il suo universo personale (cyber space). Esso ha le sue regole ed è altrettanto grandioso. Nessun dio dovrà.. Stroncai i miei pensieri, compresi d'essere in preda a un delirio d'onnipotenza.
Fortuna che Anna pronunciava il suo "sì" e intanto m'inviava una trasmissione sinaptica:
"Riscalda il tuo ologramma, rendez vous al 12.20.24.10.0.1, domani alle 17.00."
Volevaincontrarmi nel cyber-space. Finalmente, compresi a quale universo sareiappartenuto.
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Pianeta sociale
Science FictionLa mia personale visione delle relazioni interpersonali uomo-donna, in nel prossimo e ipotetico futuro.