MARCHEIM
Arrivammo al consiglio delle fate bianche che era ormai il tramonto, il rosso dominava il cielo, poi l'arancio e il giallo. I quokka salirono sulla cima degli alberi viventi per osservare quello splendido spettacolo, mentre un fascio di luce azzurra si sprigionava da una roccia. L'entrata del consiglio.
Plaoma ci lasciò nelle vicinanze, doveva tornare dal suo branco, quindi non si fermò con noi.
Ero emozionato all'idea di rivedere la mia fata, era da tempo che non la invocavo e ormai non ne sentivo neanche più il bisogno. Lin era la fata che portava fortuna. Bastava nominarne il nome o pensarne l'aspetto che la fortuna inondava le vostre giornate. Io potevo pensare a qualcosa di triste ed esso diventava felice. Il popolo una volta mi era molto amico, poi fummo costretti a scappare nella foresta e non ebbi più occasione di usare il mio potere.
-Jenim, andiamo?
-Non vedo l'ora. Scodrasc deve essere impaziente di vedermi.Ci avviammo verso la roccia, era di colore bianco e ai lati erano incise delle formule in lingua elfica, non avevo mai avuto luogo di impararla, per me erano segni casuali messi assieme. Quando attraversammo l'entrata una forte scarica di paura mi attraversò il corpo. Mi chiedevo com'era possibile che fossimo entrati così facilmente e che il consiglio sia così in bella vista.
-Percepisci qualcosa?- Chiesi a Jenim
-Ora provo e ti dico.- Subito dopo chiuse gli occhi, sudava, stava per svenire. Glieli feci riaprire di forza. -Cos'hai visto?
-Era tutto sfocato, c'erano macchie di sangue e fate impiccate. Non credo fosse il futuro, ma immagini della Guerra Magica, come se stando qui dentro possa rivivere quei dolorosi momenti, non so spiegarti il motivo. Dovremo chiedere a Scodrasc, dovrebbe saperne qualcosa, il potere deriva da lui d'altronde.
-Speriamo di trovarlo.- Percorremmo le scale per giungere al Consiglio. Un corridoio dalle pareti in roccia bianche si parò davanti a noi, c'erano due vani. Uno portava al consiglio e l'altro non era più accessibile dai tempi della Guerra Magica, però sapevo che un tempo quel vano portava alla Cascata Bianca, ma le fate nere avevano distrutto la cascata e prosciugato quell'acqua magica.
Entrammo nel Sala del Consiglio. Al centro c'era una tavola di pietra rotonda. Null'altro. C'era solo una fata dentro Neraida. Era una fata molto paffuta, indossava un meraviglioso abito bianco e i capelli neri erano raccolti da uno chignon. Però era da sola, e in lacrime.
-Neraida, stai bene?- chiesi avvicinandomi a lei.
-Marcheim? Cosa ci fai qui? Anche tu Jenim? Cosa succede?
-Kaidan ha rapito Altariel, ci serve una mano per liberarla.
-NO!- tuonò la fata -Sentivo che il nostro legame andava a indebolirsi ma non pensavo che fosse nel territorio di Lloyd.
-E' un pericolo?- domandò Jenim
-SI! Una volta che lei ha messo piede nel castello di Kaidan la magia oscura diventa una sorta di barriera tra me e lei.
-Aspetta, sei da sola. Quindi Scodrasc e Lin...
-Sono state rapite anche loro. Dovete andare a salvarli tutti. Ora. Jenim il tuo potere, funziona ancora come una volta?
-Entrando qui ho avuto delle visioni del passato e non del futuro. E' normale?
-No, non va affatto bene. Se tu non riesci a vedere il futuro ma il passato vuol dire che o per Scodrasc o per te non c'è un futuro. Vedi, il potere di Scodrasc è un potere potentissimo, e l'ultima volta che Scodrasc vedeva visioni del passato era perché stava per scoppiare la Guerra Magica. Darkight è in pericolo, e sta a voi due salvarla.
-Tu non vieni con noi?- chiesi
-Non posso. Se oso entrare o solo avvicinarmi al territorio delle fate oscure, ci saranno delle catastrofi naturali che metteranno fine al regno. Sapete arrivarci al castello?
-No- disse Jenim.
-Prendete questa- disse Neraida facendo comparire una mappa. -Vi guiderà fino al castello.
-Grazie Neraida!- dissi prendendo la mappa.
-Andate. Salvate Darkight.FALASTUR
Ero davanti al Cunicolo Grigiorosso per incontrare mia nipote, ci entrai e la vidi. Quella bambina innocente costretta a sopportare il fardello del futuro.
-Zio- disse quando ero ancora fuori dalla stanza in cui risiedeva.
-Etirkhala.
-Cosa ti porta da queste parti?-
Intanto giunsi alla stanza col trono. - Voglio sapere se sarò veramente io a far scoppiare la Seconda Guerra Magica.
-Come fai ad essere così sicuro sul fatto che ci sarà una Seconda Guerra Magica?- i suoi occhi chiusi contornati di verde e i capelli lunghi toglievano tutta l'innocenza che può avere una bambina.
-E' inevitabile ormai.
-Usa il tuo potere per impedirlo, no?
-Qualunque cosa provassi a fare la farebbe scoppiare. Per favore, puoi dirmi chi sarà a far scoppiare la Guerra?
-Non faccio mai niente per niente. Cosa mi offri?
-Non lo so, tu cosa vuoi?
-La libertà, ma non la posso ottenere da sola. Mi aiuterai.
-No. Kaidan non me lo permetterebbe mai, chiedi qualunque cosa, ma questo è impossibile.
-Allora potresti farmi uscire da qui? Almeno per un giorno? Mi manca il mondo esterno.
-Sarà fatto- immagino quanto debba essere orrendo restare chiusi qui dentro per tantissimi anni, esaudendo solo le richieste dei visitatori.
Etirkhala aprì i palmi delle mani e le puntò in avanti. Aprì gli occhi rilasciando un bagliore verde.
-No- urla in preda al dolore -non sarai tu a far scoppiare la Seconda Guerra Magica.
-Chi? Chi sarà?
-Non riesco a vederlo, questa persona però farà certe scelte che la porteranno a far scoppiare la guerra. Ma queste scelte sono ancora impossibili da vedere, sono così imprevedibili che il futuro non le intercetta- poi chiuse gli occhi e cadde stanca al suolo. Mi accigliai a sollevarla ed aiutarla a sedersi sul suo trono. Feci apparire un po' d'acqua e gliela porsi. -Su bevi, ti farà bene.
-Impedisci a tuo fratello di organizzare la battaglia, per favore.
-Una battaglia? Che genere di battaglia?
-Vuole attaccare e uccidere Neraida e Altariel. Impediscilo.
-Così facendo però sarà lui a scatenare la Seconda Guerra.
-No. Ieri in una visione c'eri tu che lo convincevi. La Guerra è ancora lontana, impedisci a tuo fratello di farla scoppiare adesso.
-Sai dove si trova?
-No. Cercalo. Va' e fermalo. Salva Darkight.KAIDAN
Quelle orribili parole mi echeggiavano in testa. Una parte di me voleva che cercassi di salvare il regno e che non scatenassi la Guerra. Quella parte era Geremy. Come era possibile che il controllo del Re Oscuro cedesse così' facilmente. E' proprio necessaria una guerra? E' proprio di Altariel la colpa? O la colpa è mia?
Una Seconda Guerra Magica avrebbe potuto costare la vita a tutta l'isola, avrebbe potuto farla sparire per sempre, avrebbe potuto scatenare l'ira del Kraken.
Dovevo fare veramente fare tutto questo a quelli come me? A mio fratello, a Joyce, a Lloyd?
Il capobranco delle Tigri iniziò ad infuriarsi -perché ci ha convocati qui?
Cosa avrei dovuto rispondere? Perché mi stavo rammollendo? Fino a qualche giorno prima avrei scatenato la guerra senza pensarci due volte, ma in quel momento ne ero titubante. Ne avevo paura. Dovevo far riaffiorire il mio lato oscuro.
-Vi unite a me in una battaglia contro Altariel?
-La regina dello schieramento Bianco? Potrebbe distruggere l'isola una guerra del genere.
-Nella Prima Guerra Lloyd aveva contrattato con il Creatore per lasciare intatta l'isola, noi faremo lo stesso. Ho il movente: Altariel sta distruggendo il mio lato oscuro, e sappiamo bene cosa succederebbe se la parte rossa della pietra di spegnesse.
-Si, ha ragione sua maestà. Uccidere Altariel non farebbe spegnere la parte azzurra del sasso?
-No, lei morirà ma la magia bianca no. Con me è diverso, sta morendo la magia oscura che in me e Altariel è la causa di tutto ciò. Allora, vi unite a me?
-Deriseki è favorevole?- chiese un Gargoyle.
-Deriseki ha accettato- mentii -come sapete però essendo incatenato per volere di Yaraden non è potuto venire a dirvelo da parte vostra. Mi ha chiesto di fare da trasmittente. Allora creature, domani all'Alba attaccheremo Altariel e salveremo l'isola.
Un boato di urla, ringhi e stridii si librò nell'aria. Avevo appena radunato un esercito, avevo appena affidato la colpa a qualcun altro, quando invece la colpa non era altro che mia.
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DARKIGHT: Tra Luce e Tenebre
FantasyNel remoto regno di Darkight una leggenda prende vita. Il duro e perfido Re Kaidan, stregone della magia più oscura, padrone di Lloyd, si imbatterà in Altariel, strega della magia più pura, padrona di Neraida. Le sorti del regno potrebbero cambiare...