Sentii chiamare il mio nome, in lontananza, era Ahmed.
- Walid! Walid! Scendi dai!! Ho in mente un nuovo gioco!!
- E io un nuovo stile di vita.
Osservai attentamente il volto in penombra di mio fratello. Di sicuro non aveva capito. Aveva proprio la faccia da ebete.
- Io voglio scappare. Tu vieni? Ho già in mente tutto il piano.
- Io no!! Voglio bene a mamma e papà!
Corse via. Era arrabbiato, impaurito, ma allo stesso tempo agitato e incuriosito.
Lo conosco bene ed ero sicuro, al 100%, che avrebbe cambiato opinione.
Andavo via senza nulla: senza un soldo, senza cibo e senza vestiti puliti.
E avevo solo 14 anni.
Mio fratello mi si avvicinò e a bassa voce disse- Lo diciamo a mamma e papà?
- No, non possiamo.
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Mia madre aveva trent'anni e mio padre trentacinque, ma vivendo in estrema povertà avevano già i capelli tutti bianchi e le rughe profonde. Erano stressati...
Era pomerigggio tardi, d'estate, quando andammo via.
Avevamo detto che andavamo a giocare, non potevano non crederci. Tanto facevamo solo quello.
Non immaginavano di certo che non saremmo tornati per un pò... o per sempre...
Avevamo preso degli stracci mezzi bucati per riscaldarci. Era un'estate piuttosto fresca, me lo ricordo bene.
Dopo aver camminato 2 ore senza sosta si erano già fatte le 20.
Eravamo stanchi, avevamo fame, ma almeno eravamo arrivati in città.
Ci fermammo in una stazione metropolitana. Avevamo fatto anche quelle cose, ma gli agenti di polizia ci mandarono via e decidemmo di dormire in una panchina.
La mattina seguente ci svegliammo alle 13 circa. Il cielo era nuvoloso e prometteva pioggia. Una frenata d'auto ci svegliò del tutto. Un signore, con una Mercedes classe B, accostò e scese.
- Ehi ragazzi! Che ci fate qui, sporchi e puzzolenti? Andate a casa!- ci disse con faccia seria, ma era anche scherzoso.
Ahmed stava per dire tutto, ma io gli diedi un pizzicotto nel sedere, poi mentii dicendo- Ieri sera i miei genitori sono morti in un incidente stradale. Io e mio fratello siamo sopravvissuti e questo è il motivo per cui siamo sporchi.
- Mi dispiace tantissimo! Prima di prendere provvedimenti vi va una crêpes? Siete carne e ossa e vi si vedono le costole!!
- Si magari, ma non abbiamo i soldi.
- Offro io, tranquilli. Come vi chiamate?
- Walid e Ahmed.
- Da dove venite?
-Tunisia.
Divorammo le crêpes come lupi. Il signore ce ne comprò altre due.
- Io mi chiamo François Sesois. Sono un banchiere.
- È sposato? Ha figli? Quanti anni ha?- mio fratello lo bombardò di domande. Sarebbe un buon poliziotto...
- Ho una moglie chiamata Charlotte e una figlia chiamata Katia.
- Uuuuhhh!!- esclamò Ahmed.
- Vi fidate di me?
- Certo signor Sesois- disse quell'ebete di mio fratello.
- Datemi del tu, non vi preoccupate. Allora volete venire da me?
Mio fratello subito gridò di sì, mentre io esitai. " Mi dovevo fidare?"
Pensai al cibo, ai vestiti, all'igiene e soprattutto al bene di Ahmed.
Alla fine dissi di sì. Non ne potevo più di puzzare.
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Una Nuova Vita
General FictionWalid ha 14 anni e viveva sotto un un ponte, a Parigi, con i genitori e il fratellino Ahmed. Decide di scappare per cercare di avere una vita migliore sia per lui sia per Ahmed. Un signore li trova e li ospita a casa sua, da lì la loro vita cambierà...